Orale (1)

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Avevo una terribile paura, sapevo che quella prof era davvero una jena, una che non risparmiava nessuno, che per uscire con una stracciata sufficienza occorreva fare i salti mortali.
Avevo assistito infatti, come sempre ero solito fare, alle interrogazioni delle sessioni degli esami che avrei dovuto affrontare a breve, per prepararmi in anticipo.
ne avevo seguite un paio di sessioni a dire il vero e davvero a questa prof. non riuscivo a dare un senso. Una gran bella donna davvero, niente da dire, ma io ero troppo concentrato sul mio risultato per andare oltre e vederne anche un altro senso.
Tutti i torchiati venivano sistematicamente aggrediti da uno stillicidio di domande, incalzanti, sempre diverse e non basate su sterili nozioni ma tutte basate su ragionamenti logici da fare e da esporre in un tempo quasi infinitesimo.
Furono però le 2 ultime sessioni che mi aprirono gli occhi su come passare l'esame...
Dei 10 iscritti alla prima sessione orale estiva solo un paio riuscirono a rimediare uno striminzito 18, entrambe di sesso femminile e a dire il vero niente di speciale. Gli altri furono cacciati con insulto ma fu all'ultima di queste prove che notai uno strano scambio di sguardi tra la prof, l'assistente, anch'essa una donna piuttosto giovane che tra l'altro normalmente non proferiva parola durante gli interrogatori (e non a caso li definisco così) ma che all'uscita del ragazzo, alto, moro e dai capelli brizzolati gli si avvicinò e gli sussurrò qualcosa in un orecchio.
Nessuno si rese conto di nulla, né quelli che erano stati sonoramente bastonati, nè tantomeno gli altri, totalmente immersi nel loro ragionare su come sopravvivere a questa roulette russa quando sarebbe venuto il loro turno...
Li per lì non ci feci troppo caso, ma conoscevo il ragazzo, con cui avevamo condiviso qualche evento sportivo tennistico e duellato nelle varie discoteche rivierasche e nel campus stesso per accaparrarci qualche avvenente collega di corso... Quindi mi fu facile avvicinarlo al rientro dalle ferie estive, subito prima della sessione autunnale sempre del solito maledetto esame.
Lui però non mi disse molto ma mi fece capire che c'era un modo infallibile per passare, ed anche bene da queste forche caudine.
Non mi disse nulla di concreto se non poche parole sibilline sul "L'assecondare docilmente la prof e la sua assistente"
La sessione iniziò come sempre con una sequela improponibile di domande assurde, incalzanti che fecero le prime 5 o 6 vittime, quando all'improvviso arrivò una ragazza che invece come d'incanto rispose puntualmente alla mitragliata e lasciando l'assemblea di stucco si portò a casa un incredibile 30 e lode , subito dopo nuovamente l'oblio e poi fu il turno del ragazzo di prima.
La ragazza che stava nel mio corso, a parte essere molto avvenente ed averci io provato più volte com'è normale che fosse, di certo non brillava per le doti scolastiche. Era arrivata al terzo anno senza andare fuori corso solo perché, si narra, ogni tanto allietava il presidente del corso intrattenendolo privatamente. Ed anche qui non si smentì, e passo brillantemente l'esame pur riprovandolo anche lei per la seconda o terza volta.
E fu il turno del ragazzo e della sua preparazione "assecondante" a suo dire.
Che dire, l'esame fu lo stesso, domande mai sentite, incalzanti ma alle quali il tipo rispose pronto e serenamente e nei tempi, dimostrando solo un lieve esito sull'ultima che gli costò la lode...
Nell'andare via fiero il ragazzo con il libretto in mano in alto, mi fece una schicca con l'occhio e subito dopo essere uscito mi inviò un messaggio sul telefono nel quale mi sfidava la sera nel solito disco pub su chi se ne sarebbe fatte di più e terminò il messaggio con un "peccato per la lode... solo un piccolo tentennamento del docile assecondare..."
Per gli altri che vennero dopo fu il solito massacro...
Non parlai più dell'esame anche perché avevo capito che avrei dovuto davvero fare qualcosa di diverso e particolare per passarlo e non rovinarmi la media.
E così la sera in discoteca mi arrovellai il Gulliver nel tentativo di trovare il modo di recuperare la chiave di volta dell'esame.

Così persi la sfida con il mio euforico collega che quella sera vinse a mani basse , ma al termine del mio elucubrare però, la luce mi illuminò e decisi di andare a parlare con l'assistente nella sessione di ascolto dei docenti subito prima della sessione in cui sarei dovuto passare io.

Mi trovai nella sua stanzetta alle 6 di sera, gli orari infatti erano piuttosto impossibili e nessuno comunque era solito andarvi anche perchè non si sapeva cosa chiedere alla coppia di docenti vista la tipologia di esame e la totale inutilità di qualunque livello di preparazione al quale si potesse aspirare.

Bussai, e la giovane assistente mi accolse un po' stupita che andasse da lei a parlarle per la materia oggetto dell'esame ed io con fare un po' sommesso entrai nella stanza buia e le chiesi:
"Prof, posso chiedere un chiarimento sull'esame? "
e lei con fare supponente
"certo, sono qui proprio per questo... "
con voce un po' tremante ma con le idee molto chiare su dove volevo andare a parare, le chiesi
"ho seguito qualche sessione dell'esame ed ho visto che passare questo esame non è per niente facile, e molto onestamente vorrei chiederle quale sarebbe la chiave di volta per ottenere un buon voto ..."

"lei mi piace, non è da tutti essere così coraggiosi e venire a fare domande dirette come queste" "in realtà non posso risponderle io, ma è solo l'ordinaria che può fornirle questo genere di risposte... come sa bene io sono solo la sua assistente"

ed io
"capisco e... come faccio ad incontrarla?"

"nessun problema, Drogo, perché lei si chiama così vero ? "

annuii

"ritorni fra 2 giorni, sempre alla stessa ora, l'ordinaria le saprà fornire qualche informazione in più in merito"

L'assistente a guardarla bene da vicino, nonostante il buio nella stanza aveva un certo velo d'occhiaie sul viso e una giarrettiera che nel suo muovere un po' nevroticamente il ginocchio a destra e sinistra emergeva dalla sua gonna rossa od amaranto.

L'atmosfera era da eyes wide shut, che avevo adorato nel vederlo al cinema anche perchè ultima opera dell'immenso Kubrick e già mi prefiguravo scene da perversione somma con musiche celestiali ed orge con una serie infinita di donne stupende...

"va bene, molto volentieri"

Mi accomiatai e passai i due giorni che mi dividevano dall'incontro con la prof che a questo punto avevo già soprannominato nel mio cervello come "la badessa", in una sorta di trans ipnotica con continui sogni ad occhi aperti in cui nei luoghi più improbabili si facevano riti orgiastici e le peggio cose che mi siamo mai passate davanti agli occhi nei miei 20 precedenti anni di vita...

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