5: Piacere: Kim Namjoon, in arte RM

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<<Giuly? Ci sei? Tutto ok?>>

Oddio, avevo già avuto una mattinata da incubo, chi è che mi cercava ora?

Ero seduta su una panchina nel retro del bar.

<<Qui non mi troverà, chiunque mi cerchi>> pensai.

E ovviamente mi sbagliavo.

<<Eccoti qua. Perchè sei scappata? È tutto a posto, tranquilla!>>

Alzai lo sguardo.

Era il ragazzo dai capelli di platino di prima.

<<Tutto a posto? Questa giornata è iniziata nel peggiore dei mali: turno strapieno, orario continuato, vassoi strapieni ed io che per chiudere in bellezza inciampo come una stupida sulla gamba di un cliente bagnandolo per bene e sporcandomi tutta... Come può essere tutto a posto?>> dissi tutto ad un fiato.
<<Sai, le giornate non vanno sempre come si spera... A volte c'è il sole, a volte la pioggia... Non decidiamo noi quando far piovere!>> rispose tranquillamente.
 <<E comunque>> disse poi <<Non hai colpe ok? Non voglio più sentirti dire che la colpa è tua, capito?>> replicò alla fine.

Smisi di piangere. Mi sentivo decisamente meglio.

<<Adesso veniamo alle cose serie: Piacere, Kim Namjoon, in arte RM>> disse poi, porgendomi la mano.

<<Piacere, io sono Giuly, ma tanto lo sapevi già...>> risposi.

<<Giuly, sono contento di averti conosciuto... Puoi chiamarmi Nam, se ti va>>

<<Allora grazie Nam per le tue parole, mi sono servite tanto, mi hai risollevato l'umore>> dissi io.

Dovevo tanto a Namjoon, dato che lui aveva fatto tanto per me.

<<Hai qualcosa da fare, Giuly?>> disse lui.

<<A parte lavorare fino a stasera, tornare a casa, prepararmi qualcosa da mangiare per poi riordinare tutto e andare a dormire praticamente domani mattina, no, non ho nulla da fare>> ironizzai io.

<<No, dai. Facciamo così: quando finisci di lavorare stasera, vengo a prenderti, che ceniamo insieme>> propose Nam.

<<Ma no, tranquillo, sono a posto, non c'è bisogno...>>

<<Ah, non m'importa, il leader ha deciso e niente o nessuno può contraddirlo>> esclamò lui.

<<Leader?>> chiesi io.

<<Sì, non mi conosci? Ma è strano... Non sei nostra fan?>> disse lui, perplesso.

<<Scusami Nam, io sono americana, non ti ho mai visto... Non so chi tu sia...>>

<<Ma com'è possibile?>>

Io non ci stavo capendo più nulla, mentre Nam era impegnato a chiedersi come sia possibile che negli USA io non avessi mai sentito parlare della sua band, i cosiddetti Bangtan Sonyeondan, abbreviati con l'acronimo BTS.


<<Allora devi conoscerci per forza! Stasera appena esci chiamami, ecco il numero>> disse mentre mi consegnò un fogliettino di carta con un numero sopra.

<<Ti porto a casa nostra, così capirai di chi sto parlando!>> esclamò lui.

<<Grazie per tutto Nam, sei davvero gentile a preoccuparti>>

<<Sì Giuly, però non trovare scuse... Anche perchè se non mi chiami tu, vengo a prenderti io>> rispose lui.

Poi disse: <<Ora vado Giuly, a stasera... PS ti ha mai detto qualcuno che sei molto carina come ragazza?>> e se ne andò.

Io sorrisi, esterrefatta.

A pensarci, Nam era il primo ragazzo a dire che ero carina.

𝑨𝑹𝑴𝒀: 𝑶𝒏𝒆 𝑫𝒓𝒆𝒂𝒎, 𝑶𝒏𝒆 𝑳𝒊𝒇𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora