7: Welcome to BTS' House

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Namjoon mi fece strada.

Erano un bel po' di scale, ma mentre salivamo potei notare tutte le foto e i poster appesi alle pareti.

Erano davvero carini, quei ragazzi.

<<Eccoci arrivati! Ragazzi, salutate tutti Giuly! D'ora in poi la vedrete molto spesso qui intorno... Giusto, Giuly?>> esclamò Nam spalancando la porta d'ingresso.

<<Eh? Cosa? No... O almeno non so, vedremo dai...>> balbettai io.

<<Ecco, immaginavo... Come previsto, Jin ha cucinato per tutti! Ragazzi, fate così: presentatevi a Giuly, che è americana ma non ci conosce!>> continuò Nam.

<<Come non ci conosce? Ma in America non sono tutti avanti? Che tristezza!>> esclamò un ragazzo vestito di giallo.

<<Comunque piacere, Giuly. Io mi chiamo Jung Hoseok, in arte J-Hope, ma tu puoi chiamarmi tranquillamente Hobi>> continuò sempre lui, porgendomi la mano accompagnata da un sorriso sgargiante.

Poi mi invitò a sedermi vicino a lui a tavola.

<<Con calma, carissimo Hoseok. Giuly deve ancora conoscere gli altri. Poi mi sembra ovvio che siederà vicino a me, dato che stamattina solo IO mi sono preoccupato del suo stato sentimentale, non credi?>>

<<Oh Nam, come sei pesante. Sembri un intellettuale! Deciderà lei ok?>> concluse Hobi.

Successivamente arrivarono due ragazzi insieme, uno con i capelli azzurri, l'altro neri.

Mi ricordai subito di loro.

Parlò prima il ragazzo dai capelli azzurri.

<<Molto piacere, Giuly. Io sono Kim Taehyung, in arte V. Ma tu chiamami comunemente Tae; lui, invece, si chiama Jeon Jeongguk, in arte Jungkook. Ma tu chiamalo pure Kookie>>.

L'altro, prontamente, rispose che sapeva parlare, e subito iniziarono a rincorrersi e a farsi il solletico.

<<Attenzione al cibo! Comunque, piacere, Giuly. Mi chiamo Kim Seokjin, in arte Jin. Chiamami così anche nella vita normale>> disse appunto Jin (che era l'unico di cui ricordavo il viso e il nome).

<<A proposito: dov'è Jimin?>> chiese Jin.

<<Eccomi! Dov'è la ragazza?>> esclamò un ragazzo dai capelli arancio-rosa alzandosi dal divano.

<<Sono qui...>> dissi io, quasi sottovoce.

<<Eccomi, Giuly. Piacere, io sono Park Jimin, in arte Jimin. Chiamami Jimin anche normalmente>> disse lui sorridendomi.

Riprese il discorso il mio carissimo amico Namjoon: <<Perfetto, ci siamo tutti. Ora mangiamo, sto morendo di fame>>

Sembravano quasi una famiglia allargata. 

Io lo interruppi prima che potesse aggiungere altro.

<<Scusa Nam, non vorrei interromperti, ma non siete tutti... Manca il ragazzo vestito di nero di stamattina, quello in cui accidentalmente inciampai stamattina... >>

<<Hai ragione Giuly. MIN YOONGI ALZATI IMMEDIATAMENTE DA QUEL CAVOLO DI DIVANO E VIENI SUBITO A SCUSARTI CON LA SIGNORINA>> gridò Hoseok.

Dal salotto vidi emergere una figura nera, alta più di me.

Yoongi camminò e arrivò fino davanti a me.

Io non so con quale coraggio lo guardai negli occhi.

Lui gettò lo sguardo verso Hoseok e poi tornò con i suoi occhi verso di me.

<<Io non ho nulla di cui scusarmi. Non è colpa mia se questa ragazza non si regge in piedi>>

Detto questo, Min Yoongi si girò e tornò a sdraiarsi sul divano, cuffie alle orecchie e smartphone in mano.

𝑨𝑹𝑴𝒀: 𝑶𝒏𝒆 𝑫𝒓𝒆𝒂𝒎, 𝑶𝒏𝒆 𝑳𝒊𝒇𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora