Capitolo 1

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"Allora ti muovi con quel cappuccino?"

Ottimo modo di iniziare la giornata direi

Appena pronta porto la bevanda bollente al cliente scusandomi per il ritardo; come già avevo visto, come risposta ricevetti un'occhiataccia.

Sono ormai sei mesi che lavoro in questo bar a Brooklyn ma ancora non riesco ad abituarmi a stare 'agli ordini' degli altri.

Torno al bancone per aspettare che qualcun altro abbia bisogno di me, quando mi raggiunge Alexa.

"Certa gente dovrebbe proprio calmarsi, sono solo le otto di mattina" dice parlando del tipo che mi ha appena fulminata.

Lei è l'unica persona con cui ho stretto amicizia da quando mi sono trasferita a New York esattamente un mese prima di iniziare questo 'splendido' lavoro.

"Hai ragione, ma sai meglio di me quanto si può essere scorbutici alla mattina" le rispondo.

Alexa e io ci siamo conosciute il giorno stesso in cui ho iniziato questo lavoro e, come la mia visione mi aveva preannunciato, è una ragazza alquanto spiritosa e divertente.

Alexa sbuffa e mi guarda con i suoi incredibili occhi verdi, niente in confronto ai miei occhi grigi.

Ho sempre pensato che Alexa fosse una ragazza non solo simpatica ma anche molto bella, grazie ai suoi capelli color oro e al suo metro e settantasette.

Certamente io non mi ritengo da meno avendo i capelli color rame, proprio come mia madre, e la mia statura, che penso mi renda una persona molto autoritaria dato che sono alta un metro e settantacinque.
L'unica cosa che odio di me stessa sono i miei occhi così magnifici per gli altri ma che a me ricordano lo sguardo freddo e calcolatore di mio padre.

"Comunque, come va a casa con Jack?" le chiedo.

"Molto bene, ieri dopo cena mi ha detto che ha imparato a scrivere il suo nome" risponde lei raggiante, come se l'episodio del cliente non fosse mai accaduto.

Jack è suo figlio che lei cresce da sola dato che quando ha avvertito il padre del bambino di essere incinta lui è sparito nel nulla, senza più lasciare traccia.

Sto per risponderle quando una sensazione familiare si fa spazio dentro di me.

Abbasso la testa per non mostrate il colore dei miei occhi differente e alzo la mano per dirle che mi serve un minuto e mi dirigo nel bagno dei dipendenti.

Appoggio le mani sul lavandino e mi faccio trasportare da quella potente visione.

Il campanello della porta si apre mostrando due immense figure di due uomini.

Il primo uomo ha i capelli corti biondi e un cappellino per non farsi riconoscere, ma io mi focalizzo sul secondo: indossa dei semplici jeans blu, una maglia nera e una felpa col cappuccio messo sulla testa nonostante dalle vetrate del bar si vede chiaramente che non piove.

Ha lineamenti duri, una mascella ben definita, occhi di un azzurro chiarissimo e lunghi capelli neri.

Ha lo sguardo rivolto verso il pavimento ma appena lo alza incontra subito il mio e riesco a riconoscerlo.

Una volta finita la visione alzo lo sguardo al mio riflesso e noto che i miei occhi sono ancora viola.

Riesco a fare uscire dalla mia bocca solo un nome, a me tremendamente familiare.

"Il soldato d'inverno"

SPAZIO AUTRICE:
Hello people, questa è la mia prima ff che scrivo e spero veramente molto di avervi incuriosito e che vi stia piacendo.
Mi scuso per eventuali errori di battitura.
-Kia🌹

The Winter Is Coming || Bucky Barnes [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora