Capitolo 27

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POV'S LIZZIE

Mi avvicino all'uomo al bancone con passo sicuro sfoggiando il miglior sorriso da rimorchio che ho in serbo.

La giornata era passata tranquillamente e per un secondo ho pensato che si sarebbe conclusa nello stesso modo, ma ovviamente mi sbagliavo.

Fingo di scostare un ciuffo di capelli sfuggito dallo chignon attivando così l'auricolare che è inserito nell'orecchio di perla.

Una volta giunta al bancone mi appoggio ad esso, trovandomi di fianco all'uomo tanto familiare.

Lui ha la schiena rivolta verso la sala da ballo mentre io la schiena, ma so benissimo che mi ha notato e che mi sta sguadrando con la coda dell'occhio.

Mi giro leggermente verso di lui e metto in pratica la mia tattica, anche se non sono sicura funzionerà.

"Ho notato che mi osservai. Non ti ho mai visto da queste parti, ti va di parlare, mentre balliamo magari?" chiedo con il tono più persuasivo che riesco ad avere.

"Questa tattica non funzione con me, Arina. E poi hai già un accompagnatore" mi risponde.

"Alexander, pensavamo che fossi morto" gli dico guardandolo.

"Immagino sei molto sollevata del contrario ma, fidati, tra poco preferirai che lo sia davvero" dice girandosi verso di me.

"Ancora mi chiedo come tu sia riuscita ad andartene dalla nostra base, l'ultima volta che ti abbiamo catturata" dice prendendo un sorso dal suo cocktail.

Io lo guardo scioccata, lui sapeva e non ha fatto niente per impedirlo.

"Perché non li hai mai fermati? Mentre mi torturavano, mentre mi-" mi blocco, non riesco neanche a dirlo.

Lui sghignazza mentre mi guarda e si avvicina al mio orecchio.

"Sono stato io a dare l'ordine. E sai il tuo amichetto Asgardiano non mi è sembrato neanche tanto dispiaciuto di averti venduta a noi, era solo arrabbiato per non aver avuto quello che voleva" mi dice con tono normale rimanendo comunque vicino al mio orecchio, come se sapesse che ho l'auricolare, o forse lo sa.

Con la coda dell'occhio vedo James dall'altra parte della sala che stringe i pugni e viene trattenuto da Steve e Anastasia, ha sentito tutto e Alexander lo sapeva.

Alexander sposta lo sguardo verso il mio sergente e continua a sghignazzare.

"Il soldato d'inverno? Davvero? A quanto pare ti innamori sempre del cattivo ragazzo, Arina" dice guardandomi negli occhi con il suo sguardo familiare e glaciale.

"Non osare, Alexander. Non lui" gli dico puntandogli il dito al petto.

Mi afferra il polso: in poco tempo i suoi occhi diventano completamente bianchi e sulla mia pelle sento una sensazione di bruciore come se fossi a contatto con il fuoco.

"Sai quello che sono in grado di fare, quindi adesso Anastasia verrà qui, vi toglierete gli auricolari e mi seguirete senza fare storie se non volete che tutta questa gente muoia, compreso il tuo amato soldatino" mi dice stringendo sempre di più il polso.

Sto per rispondergli quando una figura con i capelli color pece mi affianca.

"Sono qui. Adesso lasciala Alexander" dice mia sorella.

Lui fa come gli ha detto e noi ci togliamo gli orecchini contenente gli auricolari, io con il polso dolorante.

"Adesso usciamo e se vedo uno solamente dei vostri amici per tutti loro è finita, mi sono spiegato?" ci dice con tono intimidatorio.

"Certamente брат" [fratello] risponde con tono sarcastico, tanto che la fulmino con lo sguardo.

Lei lo ricambia e capisco che ha un piano.

"Dopo di voi, сестры" [sorelle] ci indica l'uscita.

Noi ci spostiamo verso questa e sento i passi di Alexander dietro di noi ed una pistola che viene caricata.

"Non c'è bisogno che usi quella, ti stiamo seguendo senza darti problemi" gli dico senza girarmi mentre continuavamo a camminare.

"Questo lo deciderò io, Arina" mi risponde.

Quando raggiungiamo l'ascensore entriamo e lui schiaccia il pulsante che conduce fino al tetto, poi punta la pistola alla telecamera senza alzare lo sguardo e spara.

Né io né Anastasia ci scomponiamo, siamo ormai abituate al comportamento dell'Hydra.

Una volta sul tetto Alexander ripone la pistola dietro la schiena nei pantaloni.

Anastasia mi guarda e io capisco al volo.

Arretro lentamente, per farmi notare il meno possibile da lui, fino ad arrivare con le spalle al cornicione del tetto.

"Cosa stai facendo?" chiede Alexander.

Io non gli rispondo, anzi gli corro incontro e quando sono poco distante da lui faccio un salto con una doppia capriola ritrovandomi poi dietro di lui.

Si volta verso di me, dando le spalle a mia sorella che usa il lato dei suoi poteri che riguardano gli incubi e lo fa addormentare in un attimo.

"Adesso come lo trasportamo di sotto?" chiedo io a mia sorella.

"Potremmo lasciarlo qui" mi risponde scrollando le spalle.

"Ti ricordo che è comunque nostro fratello. Adesso aiutami a portarlo in ascensore" le dico io prendendo la spalla dell'uomo tanto simile a nostro padre.

Lei sbuffa ma mi raggiunge ed entriamo nell'ascensore.

Durante il percorso mi preparo mentalmente al dovere parecchie spiegazioni al resto della squadra e soprattutto a James.

SPAZIO AUTRICE:
Hello people, altre novità sulla vita della famiglia Volkov, spero che vi stia piacendo la storia.
Al prossimo capitolo.
-Kia🌹

The Winter Is Coming || Bucky Barnes [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora