(P.O.V. Arizona)
Il sole iniziò a penetrare dalla finestra annunciando quelle che Arizona pensò fossero le prime luci del giorno ma quando si girò per guardare la sveglia, si rese conto di essere già in ritardo. Era stata a Seattle per questioni lavorative tutto il giorno precedente, così decise di prendersi una stanza, stamattina però doveva tornare a casa, al suo lavoro e, nonostante le coperte di quel hotel si fossero rivelate maledettamente comode ed accoglienti, non poteva perdere il treno.
Così corse in bagno per una doccia veloce, si vestì, prese il suo cappotto nero, il suo bagaglio a mano e uscì dalla stanza.
Non era mai stata a Seattle nel corso della sua vita se non per queste questioni lavorative, non era a conoscenza del suo tempo imprevedibile e per lo più piovoso, infatti quando la pioggia iniziò a cadere rimase incredula di come il sole appena un attimo fa annunciato fosse sparito nel nulla tra le nubi ora improvvisamente formatesi.
Avrebbe voluto chiamare un taxi a questo punto ma la stazione in realtà era davvero vicina così come l'ora della partenza, non poteva rischiare di perdere il treno nell'attesa che un taxi giungesse. Così pur non avendo un ombrello, sospirò emanando un leggero vapore dato dal contrasto del respiro con il freddo dell'aria e iniziò a correre verso la stazione.
Arrivata alla banchina ormai esausta e a pochi minuti dall'arrivo del treno, prese posto sulla prima panchina che riuscì a visualizzare.
Sedutasi sulla panchina iniziò a percepire l'umidità che si stava formando sul suo corpo dopo l'impatto con la pioggia, così afferrò i capelli tra le sue mani cercando goffamente di strizzarli un po'. Alzando lo sguardo notò una figura sulla banchina opposta alla sua che la osservava divertita.
Mettendo a fuoco quella figura si rese conto di non aver mai visto prima qualcosa di simile: una donna di carnagione più scura, forse una latina, bruna, con occhi color cioccolato e labbra carnose, i capelli ondulati che le cadevano sulle spalle contornavano quella che le sembrava essere un miracolo.
Persa in quella vista, tornando nuovamente a quel sorriso e ricordandosi cosa stesse facendo, pensò che forse il suo tentativo di strizzare i capelli lo avesse scaturito alla bella sconosciuta, così le ricambio il sorriso. Quella momentanea intesa fu spezzata dal segnale acustico che annunciava l'arrivo del suo treno, così si alzò in piedi pronta a partire.
Nell'attesa il suo sguardo cadde inevitabilmente su quello della sconosciuta e fu felice quando si rese conto che anche la bruna lo stesse facendo. Nuovamente quel momento fu interrotto dal treno giunto ormai sui binari dinanzi a lei, un po' rimase delusa da quella improvvisa interruzione di visuale, salì sul treno con il sorriso e contemporaneamente con l'amaro della consapevolezza che probabilmente non l'avrebbe più rivista.
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La coincidenza che aspettavo
FanfictionCallie si stava recando a lavoro preparandosi ad un'altra giornata abitudinaria, non sapeva che proprio quel giorno una strana coincidenza le avrebbe fatte incontrare. Fanfiction su Grey's anatomy, in particolare sulle Calzona. (ovviamente i person...