Destino

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(P.O.V Callie)

Callie affrontò positivamente i giorni che passavano senza riuscir ad incontrare la sua adorata bionda. Si recò ogni mattina in stazione ad attendere la sua coincidenza con la speranza nel cuore e un libro tra le mani che iniziò ad appassionarla e che ormai stava divorando. Lei aveva bisogno di credere che prima o poi l'avrebbe rivista, nonostante ormai furono passati tre giorni dall'ultimo incontro. Aveva bisogno di credere nel destino.

Quando si alzò quella mattina fu ormai la quarta in attesa della sua sconosciuta, non si scoraggiò, chiese nuovamente dei cambi di turno per poter giungere tutte le mattine lì. Senti che quella doveva essere la mattina giusta e no, non stava sognando.
Fiduciosa prese il suo solito caffè, poi il suo cappotto, la sua sciarpa e l'ormai caro libro ed uscì dall'appartamento.

Meteorologicamente si preannunciava un'altra giornata di pioggia, Callie sperò che non si preannunciasse anche per il suo cuore.

Giunta in stazione si recò come al solito al suo binario, prese posto sulla solita panchina, tirò fuori il suo nuovo e adorato libro e iniziò a leggerlo nell'attesa della sua coincidenza, si disse, quando sapeva benissimo aspettasse qualcos'altro.

Improvvisamente un'inaspettata voce la fece sussultare dalla sua lettura:

"E così leggi One day?"

Quando alzando lo sguardo si rese conto a chi quella voce appartenesse, le mancò il respiro. La sua bionda sconosciuta le aveva parlato, in realtà quasi urlato dalla banchina opposta, per la prima volta. Il suo cuore sembrava accelerato, per un attimo il suo sguardo rimase incantato dai suoi occhi e da quel suo sorriso. La bocca iniziò a seccarsi nel tentativo di trovare le parole che con difficoltà poi uscirono.

"Si, è un bel libro, lo conosci?" rispose Callie fingendo che fosse solo un caso che avesse quel libro.

"È il mio preferito" disse la donna.

Callie la fissò nuovamente e le parole le uscirono così di getto senza pensarci neanche troppo, sentiva di doverlo dire:

"Quindi credi nel destino?" disse infine Callie guardandola negli occhi.

Si ritrovò ad attendere una risposta sentendo man mano il suo battito sempre più forte senza apparente motivo e dopo quello che sembrò un attimo di stupore:

"Certo" rispose la bionda arrossendo e regalandole un enorme sorriso.

Il segnale acustico interruppe quella conversazione per la prima volta non più silenziosa, annunciando come al solito prima il treno della bionda sconosciuta. Così si alzò, raccolse tutte le sue cose e prima che il treno potesse innalzare nuovamente tra di loro un muro, la bionda si rivolse a Callie guardandola negli occhi:

"E tu ci credi nel destino?" disse.

Il treno giunse proprio mentre Callie stava cercando di rispondere, la disperazione comparì sul suo volto, pensò a come questa donna solo con degli sguardi, ed ora con poche parole, le facesse battere il cuore così velocemente, non osava pensare cosa potesse succedere se solo la sfiorasse. Con questo pensiero, fece l'unica cosa che riteneva in quel momento giusta da fare. Corse. Corse le scale del suo binario per raggiungere quelle del secondo binario. Doveva fermarla, doveva sentirla. Corse più veloce che poté. Quando giunse finalmente sulla banchina, il treno era appena partito e con esso le sue speranze si sgretolarono come sabbia al vento.

"Si" alla fine disse a questo punto al nulla.
Quella era la parola rimasta inesplosa difronte a quella nuova delusione.

"Credo nel destino" avrebbe voluto dire alla sconosciuta che le torturava i pensieri da ormai una settimana.

Un improvviso messaggio spezzò quel momento rimasto sospeso lì su quel binario ormai opposto al suo dopo essere tornata alla banchina di partenza:

<<Callie la macchina è pronta, vieni a prenderla quando vuoi>>

Un sorriso amaro nacque sul suo viso. Quel messaggio le fece pensare che forse il destino non era così potente. Pensò che l'arrivo di quel messaggio, proprio in quel determinato momento, significasse l'ultima volta che avrebbe preso il treno, così come quella mattina forse significasse l'ultima volta che avrebbe visto la sua donna sconosciuta.

Un senso di fallimento e di nostalgia la accompagnarono per tutta la durata del suo viaggio.

La coincidenza che aspettavoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora