Dovevo immaginarmelo che non mi avrebbero accettata, nessuno lo ha mai fatto, eppure ci speravo.
Continuo a vagare senza meta per la città. Certo che agli occhi degli altri devo proprio sembrare disperata. Insomma, è tardi, e io sono una quindicenne con un vecchio e logoro zaino in spalla, che si sposta lentamente da un quartiere all'altro senza una meta precisa. Già, probabilmente sembro una barbona alle prime armi.
Una risatina ironica sfugge dalle mie labbra a questo pensiero. Ma quando la mia mente si sofferma su qualcosa di più importante smetto definitivamente di ridere, e la mia povera testa viene assillata da una sola domanda.
'Ma io stanotte dove dormo?'
Ecco, a questo punto al posto delle risate farei volentieri uscire dei singhiozzi dalla mia bocca. Poi un'idea assolutamente folle mi passa per la mente.
'E se tornassi lì? Solo per stanotte...'
No, no e no. Non se ne parla proprio. Sembrerei una stupida ragazzina che da sola non sa fare niente, e se c'è una cosa che mia nonna mi ha insegnato, è che io sono tutto il contrario. E poi il mio orgoglio mi impedirebbe anche solo di suonare il campanello. In poco tempo altri pensieri iniziano ad infiltrarsi nella mia testa.
'Tanto prima o poi finirai i soldi.' 'Beh, potrei sempre trovarmi un lavoro.' 'Un lavoro? Scherzi?'. E così inizia la frenetica discussione con me stessa sul cosa farne della mia vita, almeno per i prossimi giorni.
Poi, come se fossero stati programmati esattamente per quello, i miei piedi si fermano proprio davanti ad una grossa insegna luminosa.
'Griddy's Doughnuts' dice questa. Che strano scherzo del destino, sono passata da qui prima di entrare in quella casa e adesso che me ne sono andata ('Dopo nemmeno un giorno, è un record.' penso) mi ritrovo qui.
Sospiro, ed entro. Di nuovo, il caldo di quel posto mi investe, e subito mi rilasso. Mi siedo al bancone e aspetto che una cameriera esca dalla cucina. Dopo pochi minuti compare la signora che mi ha servita stamattina.
"Buonase- Oh, ciao. Tu non sei la ragazza che è venuta qui stamattina?" mi chiede con aria sorpresa. "Eh già" rispondo sforzandomi di farle un lieve sorriso. "Sicura di stare bene, cara? Mi sembri un po' giù di corda." domanda.
Sembra davvero preoccupata per me.
"Sì, è tutto ok. Sono solamente stanca, dopo ciò che è successo oggi credo di dover riposare un po'." le dico. "Se ti va puoi raccontarmi cosa c'è che non va. Intanto ti scaldo una ciambella e ti preparo un caffè, che ne dici?" propone.
'Non ho niente da nascondere' penso. 'A parte che Pogo è un uomo-scimmia. E che mia nonna è morta. E che le persone dalle quali sono scappata hanno dei poteri. Ok, credo che ometterò qualche dettaglio' aggiungo pochi secondi dopo.
"Perché no." rispondo alla cameriera e poso lo zaino sullo sgabello accanto a quello dove sono seduta.
"Diciamo che per motivi che lei non ha voluto rivelarmi, mia nonna mi ha chiesto di trasferirmi per qualche settimana da alcuni suoi amici, disposti ad ospitarmi." mento. "Sono arrivata da loro stamattina, e all'inizio sembrava andare tutto bene. Hanno acconsentito ad ospitarmi, e alcuni di loro erano veramente carini con me, ma arrivata l'ora di cena, quando sono scesa, ho sentito uno di loro blaterare qualcosa sul fatto che loro non sapevano minimamente nulla di me se non il mio nome. E non dico che questa cosa non sia vera, ma diamine, se non mi volete ditelo e basta." concludo.
Sospiro, e verso un po' di zucchero nel caffè. "Quindi tu hai sentito uno di loro dire questa cosa..." inizia a parlare. "Già." dico. "E gli altri? Da quanto ho capito erano in molti, ma tu hai sentito parlare solamente una persona." continua la donna.
"Beh, gli altri non hanno detto niente. Ma non hanno nemmeno fermato quella persona. E poi non ho visto nessuno uscire dalla porta mentre me ne andavo. Dubito che avrebbero cercato di impedirmi di scappare. Dubito anche che siano venuti a cercarm-" e mentre parlo, qualcuno spalanca rumorosamente la porta.
Un'ondata di freddo mi investe mentre rabbrividisco. Prima che possa girarmi per vedere chi è stato a provocare tutto quel trambusto, sento dire il mio nome da una voce già sentita.
"Kate!"
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Hey people! Come ho già scritto nel precedente avviso, mi scuso davvero tanto per il ritardo, ma non riuscivo proprio a continuare la storia... But now, pare che l'ispirazione sia tornata al suo posto. Credo si noti che, rispetto allo scorso anno, il mio modo di scrivere è leggermente cambiato. Ho deciso infatti, che dopo l'uscita di questo capitolo mi metterò a revisionare e riscrivere i vecchi capitoli, ovviamente senza cambiare la trama principale della storia. Cambierò anche la descrizione, perché mi sono dimenticata alcuni dettagli importanti. Detto ciò, grazie per chi c'è ancora, e non se n'è mai andato da quel Luglio 2019, e grazie per chi ha iniziato a leggere la storia da poco. Grazie per le stelle ed i commenti, e grazie per le 1.000 letture.
Vi adoro,
-Vi
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•The Apocalypse• |Five Hargreeves|
FanfictionKatelyn Blake, una semplice ragazza, all'apparenza, piomberà nella vita dell'Umbrella Academy e qualcuno in particolare si interesserà a lei... ⚠ La storia non seguirà lo stesso corso di eventi della serie. In questa storia Cinque non ha 13 anni, ma...