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Non lo faccio spesso, ma per questo capitolo ci tenevo.

Se vi va ascoltate in loop "Romantic Flight diJohn Powell", è stata la canzone che mi ha ispirato questa storia ;)

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Yoongi lo portò sul tetto: davanti a loro il tramonto colorava di arancione la neve che si distendeva immensa tutto intorno a loro. Il vento era freddo, ma non così tanto da far tremare Jimin, racchiuso nel suo giubbotto pesante. Il ventenne era poggiato al balconcino di ferro battuto mentre Yoongi lo teneva tra le braccia e lo cullava tra esse in modo impercettibile e, entrambi, fissavano il sole che scendeva veloce dietro l'orizzonte.

«È bellissimo.» sussurrò Jimin.

«Aspetta ancora un po'». Rimasero in silenzio, godendosi solo il fatto di essere assieme, davanti a quello spettacolo che sembrava andare più veloce del normale, quasi per magia.

Il sole calò, la luce in lontananza si affievolì rapida e, dopo qualche respiro, il buio dietro di loro si avvicinò all'orizzonte, le stelle divennero luminose e il cielo, sotto lo sguardo stupito di Jimin, sembrò prendere fuoco: una striscia verde brillante si creò in cielo, accompagnata dopo qualche istante da una seconda, color porpora. Il cielo divenne un dipinto colorato, l'aurora boreale si mostrò a loro in tutta la sua magnificenza e perfezione, muovendosi in cielo sotto ai loro occhi come in un video mandato avanti veloce.

«Yoongi...» sentì l'emozione riempirgli il petto, sentì di volere che quella notte non finisse mai.

«Jimin, farò di tutto per te.» gli sussurrò il ragazzo di ghiaccio all'orecchio «E non perché posso, non perché mi hai stravolto la vita, non perché voglio farti innamorare di me, ma perché non posso fare altrimenti».

Jimin dovette combattere contro sé stesso per poter sviare lo sguardo dall'aurora boreale, ma quando si girò verso Yoongi e osservò il suo viso trovò uno spettacolo ancora più bello: i colori verdi e porpora dietro di lui si riflettevano sulla sua pelle, nei suoi occhi color del ghiaccio. «Perché?» chiese.

Yoongi guardò verso il basso e sorrise: «Sali sui miei piedi».

«Cosa?» Jimin scoppiò a ridere «Come i bambini con i genitori?»

Il figlio di Babbo Natale annuì sorridente, Jimin sospirò, ma poi fece come richiesto: «Non voglio farti male». Appoggiò un piede su quello dell'altro.

«Non mi fai male». Jimin salì anche con l'altro piede, portò le braccia intorno al collo di Yoongi. Si guardarono con intensità. «Sei pronto?»

«A cosa?» chiese in un sussurro crucciando la fonte. Qualche secondo dopo Yoongi gli fece segno con la testa di guardare giù e quando Jimin lo fece si ritrovò a parecchi metri dal terrazzo. «Oh cazzo!» si strinse più forte all'altro, d'istinto, impaurito dal poter cadere «N-non mi lasciare».

«E chi ti molla più».

Jimin si sentì arrossire, si fidò completamente di Yoongi e sollevò lo sguardo nel suo, mentre lentamente piroettavano nell'aria fredda, sotto l'aurora boreale.

«Poche creature al mondo possono spezzare i miei incantesimi». Il suo tono si era fatto più serio e, nello stesso istante, più insicuro. «La prima cosa che ho pensato e che potessi essere un demone del fuoco».

Jimin arricciò il naso: «Non sono un demone!»

«È solo un nome, non sono cattivi.» precisò Yoongi ridacchiando «E tanti demoni del fuoco non sanno neanche di esserlo, vivendo come semplici umani». Jimin arricciò le labbra stupito, cominciò a pensare a sé stesso come un essere soprannaturale. «Poi ci sono gli stregoni che hanno lavorato per anni allo studio delle magie di protezione, ma non mi sembravi il tipo».

«Perché sono scemo?» chiese mettendolo alla prova Jimin, sollevando il sopracciglio.

La prova non andò come sperato: «Esattamente». Jimin sospirò e sollevò gli occhi al cielo, all'aurora sopra di loro, ma decise di non rispondere, tornando a guardarlo.

«Quindi sono un demone di fuoco?»

«Del fuoco.» precisò Yoongi.

«È uguale, dai!» si lamentò l'altro sbuffando. Il ragazzo di ghiaccio ridacchiò, lo strinse più forte e poggiò la fronte sulla sua. «Beh? Lo sono?»

«No, non lo sei.» sussurrò con labbra tremante Yoongi. Jimin rimase in attesa di sapere il resto della storia, cominciò ad accarezzargli i capelli in modo dolce. «Se lo fossi non saresti stato male a quel colpo di ghiaccio.» sospirò a lungo, lo strinse più forte «Ma io lo avevo già capito anche prima, perché c'è solo un altro modo per riuscire a spezzare le mie magie».

«Quale?»

Yoongi deglutì, cercò di girarci intorno, impaurito dalla verità, sebbene volesse dirgliela con tutto il cuore: «Sai perché sono così stronzo?»

«Sei caduto dal seggiolone da piccolo?»

Yoongi sorrise, Jimin lo seguì. «Sono così stronzo perché sono fatto di ghiaccio. Siamo tutti così, siamo cattivi, egoisti, ci piace mettere gli altri in imbarazzo».

«Tua sorella non mi è sembrata stronza.» precisò non tanto convinto.

«Perché il suo cuore si è sciolto dopo aver incontrato l'unica persona al mondo che era in grado di farlo». Deglutì, staccò la fronte da quella di Jimin e lo fissò negli occhi emozionato «L'unica persona destinata a farla innamorare, a rimanere con lei per sempre, l'unica persona immune ai suoi poteri». Jimin schiuse le labbra, sentì il cuore battere forte, lo stomaco stringersi, il respiro farsi difficile. «E io sono sicuro, assolutamente sicuro, che tu non sia un demone del fuoco, ma l'unica persona destinata a me».

Jimin si sentì tremare, rimase con gli occhi in quelli dell'altro: «Come fai ad esserne sicuro?»

Il volto di Yoongi si avvicinò tanto da respirarsi sulle labbra a vicenda: «Perché io sono perdutamente innamorato di te». Piegò la testa, si spinse in avanti e venne il bacio.

Fu il bacio che aveva sempre desiderato, quello perfetto e pieno d'amore, immediatamente ricambiato dalle labbra morbide dell'unica persona che era riuscito a renderlo umano; non fu violento, non fu impetuoso, fu semplicemente quel bacio così magico da sembrare un sogno ad entrambi. Sembrava loro di dirsi ti amo, in quel bacio, come se tutto ciò che provassero venisse fuori dal semplice muovere le labbra le une sulle altre. Si strinsero tanto forte che sembrò loro di non poter respirare, ma la realtà è che forse non ne avevano più bisogno, perché in quei baci avevano trovato l'unica cosa che li faceva continuare a vivere, destinati a trovarsi da sempre, destinati a stare insieme per sempre.

Quando riuscirono a fermarsi, rimasero con le labbra a contatto, con gli occhi chiusi, continuando a stringersi con tutto l'amore possibile: «Rimarrò qui con te per sempre, Yoongi».

Il volto del ragazzo di ghiaccio si mosse solo per fare un cenno di diniego: «Non ti costringerò a rimanere in questo posto, non mi importa che i miei fratelli lo abbiano fatto».

«I-io voglio rimanere».

«Lo so.» sorrise tristemente «So che lo vuoi, perché siamo destinati ad amarci. Ma io non voglio che tu debba stare lontano dai tuoi genitori e da tua sorella.» sospirò, sentì gli occhi riempirsi di lacrime «Hanno bisogno di te».

«C-cosa stai dicendo?» Jimin cercò gli occhi dell'altro, ma li trovò chiusi, stretti in un'espressione di assoluta tristezza «Come pensi che io possa continuare a vivere la mia vita normalmente ora che ti ho trovato?»

Yoongi deglutì, si forzò di aprire gli occhi e sorrise: «Ricordi?» una lacrima gli solcò la guancia «Io posso fare tutto per te».

Un rumore in lontananza, ovattato, riempì l'aria. Jimin crucciò la fronte, si guardò intorno, non capendone l'origine: «Cos'è questo rumore?»

«La tua sveglia».

Jimin tornò a guardare Yoongi, scosse il capo: «Cosa?»

«Svegliati, Jimin.» una seconda lacrima si ghiacciò sulla sua pelle «Svegliati».

Giusto il tempo di un fiocco di neve - {Yoonmin}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora