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Jimin mugugnò stanco, sollevò le palpebre quel tanto che bastava per notare che intorno a lui ci fosse luce, aprì e chiuse la bocca impastata dal sonno. La sveglia continò imperterrita a suonare fastidiosamente alle sue spalle, finché in un sospiro il ragazzo si girò sotto le coperte, allungò la mano e prese il cellulare; spense la sveglia e guardò lo schermo, leggendo l'orario: «Le nove.» sbiascicò prima che uno sbadiglio lo obbligò a distendere il corpo indolenzito.

Gli ci vollero un paio di secondi poi tutti i ricordi del sogno vennero a galla limpidi, facendogli strabuzzare gli occhi: «Ma che cazzo?» scoppiò a ridere, si portò le mani al volto e si stropicciò il viso «Che ho mangiato ieri?» Mai aveva fatto un sogno più lucido; solitamente sognava di essere inseguito, di cadere nel vuoto o di pomiciare qualche attore famoso per il quale si era preso una fissa momentanea. Non era certo uno da sogni particolari come quello, rimanendo sul classico.

Si sollevò, mettendosi seduto sul materasso, continuando a ridacchiare rosso in volto, imbarazzato da sé stesso per il trip mentale che si era fatto: «Non ci posso credere.» tolse le coperte dal corpo e poggiò i piedi a terra «Speravo di sognarlo, ma non aspiravo a tanto».

Si alzò, indossò le ciabatte e si diresse in bagno come ogni mattina: fece pipì, si lavò il volto e continuò a ridacchiare per tutto il tempo, provando a ricordare i particolari vissuti nella notte per non perderseli. Si disse che sarebbe stato meglio scriverli, ma sapeva che non l'avrebbe fatto, troppo pigro, e che probabilmente in un paio d'ore si sarebbe scordato tutto. Scese in cucina e sapendo di essere solo in casa tirò fuori dal frigorifero la bottiglia del latte per fare colazione da solo.

Il calendario appeso al muro mostrava il mese di dicembre, i cerchi intorno al numero si fermavano al ventitré, ma ormai era il ventotto e sua madre era rimasta indietro solo perché indaffarata per le feste natalizie - Jimin le diceva sempre che fosse inquietante questa sua fissazione con il segnare i giorni che passavano, ma a lei sembrava piacere osservare lo scorrere del tempo. Sua sorella era partita la sera prima per la sua settimana bianca in montagna, i suoi genitori erano al lavoro; Jimin era l'unico che non aveva impegni ed era libero dall'università. Avrebbe potuto studiare, ma preferiva godersi le feste almeno fino a dopo capodanno.

Versò il latte in una grossa tazza di ceramica, la sua tazza di casa del trono di spade che nessuno poteva toccargli - pena una sfuriata sul fatto che fosse sua, che fosse un regalo e che se si fosse rotta avrebbero dovuto scappare in un altro stato. La riempì per metà poi suonò il campanello.

Jimin si agitò all'improvviso, ma non di spavento, di semplice e pura agitazione da stupida cotta: «Oh! Sarà lui!» poggiò la bottiglia e lasciò perdere la tazza. Corse all'ingresso, si guardò allo specchio del mobiletto vicino alla porta e si sistemò i capelli. «Cazzo sono in pigiama. Poteva venire tra qualche ora». Cambiarsi non era possibile, non ora che era alla porta. Fece un grosso respiro, poggiò la mano sulla maniglia e la aprì.

«Ehi Yoongi!» esclamò con un enorme sorriso stampato in volto «Buon Natale in ritardo!»

Il giovane alla porta ricambiò il sorriso soprattutto con gli occhi, quegli occhi neri tanto scuri che avevano fatto perdere la testa a Jimin la prima volta che lo aveva trovato alla sua porta. Indossava abiti comodi e, come sempre, una giacchetta pesante catarifrangenti; il suo camioncino era parcheggiato con le doppie frecce sul marciapiede.

«Anche a te Jimin! Ecco il tuo pacco!» allungò le mani coperte dai guanti verso di lui, porgendogli una piccola busta marrone con un sorriso blu scuro stampato sopra «Un altro libro?» ridacchiò.

Jimin scosse il volto, rossiccio dall'imbarazzo, come ogni volta che gli faceva una qualsiasi domanda: «Un... gioco, per la Play». Si schiarì la voce con un colpetto di tosse, abbozzò un sorrisetto incerto: «Vuoi un caffè? Fa freddo, stavo giusto per farlo».

Giusto il tempo di un fiocco di neve - {Yoonmin}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora