18.

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5 anni prima...

Sara's POV.

Oggi deve arrivare una nuova ragazzina di 12 anni... Un passato orribile alle spalle... Per cosa poi? Per una cosa che non ha nemmeno scelto.
Sapere che i suoi genitori si sono ammazzati per quella piccola cosa, mi disgusta, dal semplice fatto che ascoltavano troppo gli altri, i giudizi, tutte quelle cazzate, per cosa? Per loro figlia.
Oh mio dio, la cosa che disgusta di più è la gente che parla. Ma i cazzi propri? Mai eh? Magari ora i genitori sarebbero ancora qua, magari anche suo nonno, magari avrebbe potuto essere felice con la sua vera famiglia, non in una casa famiglia che non può offrirle molto. Avrebbe potuto diventare un medico, un politico... Ma i traumi infantili, o i traumi all'inizio dell'adolescenza, interferiscono con il futuro in una maniera che mi spaventa.

Un agente della polizia cerca di attirare la mia attenzione. C'è una bambina adorabile al suo fianco, che sembra spaventata da tutto e da tutti, che si stringe addosso uno skateboard trasandato.
Ha i capelli biondi fino alle spalle e degli occhi mozzafiato.
X:"Questa è Valentina Casetti..." Si avvicina al mio orecchio.
X:"Non le parli di quello che ha passato perché diventa molto irascibile"
Annuisco e mi rivolgo alla bambina dinanzi a me.
S:"E tu chi sei?"
Mi guarda confusa.
V:"Gliel'ha detto prima questo orso"
S:"sì ma... Non me lo ricordo" faccio la finta tonta cercando di farla ridere.
V:"Non ho più 5 anni"
S:"Capisco..."
È un'impresa più che difficile.

La accompagno alla sua stanza.
Ci sono altri 3 ragazzi con cui la condivide, ma ora c'è solo Melanie Bennetton, una bambina poco più piccola di Valentina.
M:"Ehi ciao, io sono Melanie Bennetton ed ho 11 anni, e tu?"
Non risponde e mette lo skateboard sotto il letto.
M:"Sai che è maleducazione non rispondere?"
V:"Sai che mi stai veramente rompendo le pal- le scatole?"
Melanie offesa esce dalla stanza praticamente correndo, non facendo attenzione inciampa e cade alla porta.
Vedo Valentina alzarsi ed andare da lei.
Le dà una mano per rialzarsi ed esce tranquilla senza dire una parola.
Sarà un'impresa veramente difficile.
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Sono passate 3 settimane e Valentina ha legato solo con Melanie.
Sembrano molto unite e vedo le occhiate che tira Melanie a Valentina.
Stanno sempre insieme, a scuola, in cortile, la sera, ai pasti.
L'unica cosa che spero è che qualcuno riesca a comprendere il valore di Valentina.
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È passata un'altra settimana...
Ho visto Valentina e Melanie baciarsi... Sono così giovani... Melanie ha appena 11 anni, anche se fra poco li compie...
Di certo non le fermerò... Sono così piccole e capiranno cosa vogliono e no...
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3 anni dopo...

Melanie è stata adottata e sta con un certo Matt ora. Ho visto Valentina distrutta... L'ho vista piangere... Mi si è spezzato il cuore vederla così.
Non parla più con nessuno e non mangia più. Non esce più di camera e non dorme più.
Sembra che siamo tornati al punto di inizio. Solo che ora lei non ha nessuno su cui appoggiarsi, sui cui può contare per sempre.

Ho sentito la loro litigata prima che Melanie partisse.
V:"COME PUOI PRETENDERE CHE MI CALMI QUANDO MI HAI APPENA LASCIATA PER QUEL DROGATO DI MATT. ED IN PIÙ TI ADOTTANO. QUANDO AVEVI INTENZIONE DI DIRMELO? DOMANI?"
M:"Tina-"
V:"TINA UN CAZZO MELANIE. TU MI HAI SEMPRE DETTO "EH MA NO, MATT È SOLO UN AMICO, MI PORTA SOLO LA BIRRA E LE SIGARETTE, È SOLO UN AMICO BLA BLA BLA" CAZZATE. CAZZATE, CAZZATE. VENGO A SAPERE DA MATHILDA CHE MI HAI TRADITA CON LUI. PER COSA? PER ERBA? PER ALCOOL?"
La vidi buttare per terra una loro foto che si erano fatte qualche settimana prima allo skatepark vicino al centro commerciale.
V:"Esci"
M:"Valentina-"
V:"ESCI... I tuoi nuovi genitori... Come si chiamano? Peter e Jenna? Loro ti staranno aspettando. Vai e non venire da me quando troverai Matt che scopa con un'altra o quando morirà di overdose"
Mi allontano in fretta dalla porta vedendo Valentina e Melanie avvicinarsi alla porta.
M:"Ascoltami ti prego"
Vidi delle lacrime scorrere sulle guance della più piccola quando Valentina stette per chiudere la porta.
V:"Arrivederci... Ti amo"
Chiuse la porta e sentii Valentina urlare disperata.
Sentii le cose lanciate per terra, il letto ribaltato... Ad un certo punto si sentii lo spezzarsi del legno...
Aprii la porta di fretta e furia e la vidi lì, in mezzo ai suoi vestiti lanciati a terra, in mezzo al letto ribaltato...
La vidi lì, con le lacrime che scorrevano ininterrottamente sulle sue guance, con le sue mani piene di sangue per la cornice della foto rotta.
La vidi lì, con in mano lo skateboard spezzato in due.
La vidi lì, urlare il nome del proprio nonno, della madre e del padre.
La vidi lì disperata per aver perso un'altra persona, disperata per aver perso l'unica cosa che la collegava ancora alla sua famiglia...
V:"Esci Sara..." Sussurrò in preda ad un attacco di panico.
S:"No... Val-"
V:"Ce la posso fare da sola..."
Quella frase... Quella maledetta frase... Quante volte l'avrò sentita pronunciata dalla sua bocca?

Life Is full of pain, right?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora