Jacob's POV
Salgo velocemente le scale ed entro nella stanza in cui dormivo con Melanie. La saluto con un cenno del capo e prendo il casco dalla scrivania.
M:''Mi puoi almeno guardare negli occhi?''
Mi giro sospirando e la guardo negli occhi non dicendo nulla.
M:''Mi puoi parlare o sei diventato muto nell'ultima mezz'ora?''
J:''Se io sto così di merda e non ti parlo è per colpa tua, intesi? Se non mi avessi tradito così tante volte... Ora non saremmo in questa situazione di merda...''
M:''Tutto questo stress sta facendo male al bambino... Lo sai?''
J:''Certo che lo so. Ma fatti un esame di coscienza e forse finalmente capirai come mi stia sentendo io in questi giorni. Con permesso... Ho una cosa da fare''
Esco velocemente dalla stanza e vado in garage, dove trovo Anna, intenta a pulire la sua macchina preferita.
A:''Prima o poi la dovrai perdonare... So che ha fatto molti sbagli... Ma pensa al fatto che dopo tutto questo tempo e tutti questi tradimenti vi amate ancora, come la prima volta''
J:''Ciao anche a te, Anna...''
A:''Ah tranquilla... OH, scusami... Tranquillo, capisco come tu ti possa sentire in questo momento, ma pensa anche a quello che sente Melanie, okay? Un consiglio da madre...''
J:''Grazie Anna, ti voglio ben-''
Sento la porta del garage aprirsi e sbattere contro il muro. E' Melanie, con un casco in mano.
J:''Scordatelo, voglio stare da solo''
Intanto Anna se n'è andata silenziosamente.
M:''Jacob, ti prego... Solo un giretto...''
Sospiro e mi siedo sulla moto, accendendola e mettendo il casco. Melanie si siede dietro di me e si mette il casco.
J:''Non appiccicarti troppo''
Dico deciso mentre apro la porta del garage ed esco piano, per arrivare al cancello.
Apro quest'ultimo con la chiave elettronica e parto velocemente, per andare al cimitero.
Abbiamo appena varcato il cancello del cimitero. Melanie mi prende la mano ma io la scosto immediatamente.
M:''Perché qua?''
Non rispondo e inizio a cercare la tomba dei miei e di mio nonno.
Appena la trovo, mi siedo dinanzi ad essa e chiudo gli occhi.
M:''Avrei fatto una-''
J:''Melanie, lasciami stare''
Dico in modo deciso e freddo. Sento dei passi allontanarsi e richiudo nuovamente gli occhi, voltando la faccia verso il cielo.
Sono passati 10 minuti credo. Sento delle urla un paio di metri più avanti e mi alzo in fretta e furia per cercarne la fonte.
Appena arrivo, vedo Melanie accasciata a terra che si tiene la pancia.
Corro da lei e la prendo in braccio, corro velocemente verso la moto e le metto il casco.
Metto il mio, metto in moto e parto verso l'ospedale più vicino, quello in cui sono stato io.
Le hanno fatto un controllo e hanno detto che è normale avere un paio di contrazioni durante la gravidanza e che non c'è niente di cui preoccuparsi.
Tiro un sospiro di sollievo ed entro nella stanza in cui è Melanie.
J:''Stai bene ora?''
Annuisce e mi fa cenno di sedermi sulla sedia accanto al suo letto.
M:''Ci hai mai fatto caso che qualsiasi cosa succeda noi siamo sempre insieme?''
Inizio a ridere e mi alzo dalla sedia, per andare alla finestra.
J:''Non pensare di poter farmi dimenticare le cose che hai fatto dicendo una frase che hai già detto centinaia di volte''
Mi giro verso di lei e vedo che ha abbassato la testa.
Ho notato solo ora che Erika non è ancora arrivata all'ospedale. Ho chiamato Frank, ma lui ed Anna sono a lavoro e quindi hanno mandato Erika, almeno da quello che hanno detto.
La porta del bagno si apre e noto che è Erika.
J:''Come mai in ritardo?''
Non risponde e mi abbraccia.
E:''Spero che il bambino stia bene...''
J:''Da quello che dicono i mdici è normale avere un paio di contrazione durante la gravidanza, quindi credo che stia bene. Come sei venuta?''
Abbassa un attimo lo sguardo per poi rialzarlo quasi immediatamente.
E:''Mi ha portata Alex...''
Mi irrigidisco e do un pugno allo specchio.
J:''E' ancora qua?''
E:''Sì, è nella sala d'attesa, al piano terra''
Apro frettolosamente la porta andando furiosamente verso le scale, con l'ascensore ci avrei messo troppo.
Arrivo nella sala d'attesa e mi irrigidisco nel vedere Alex, seduta tranquillamente su una sedia.
Mi siedo accanto a lei con il cappuccio tirato su. Lei si gira verso di me e fa una faccia un po' spaventata quando capisce chi sono.
J:''Salve, Alex, una piccola domanda...''
A:''Dimmi..''
J:''Come ti sei sentita quando hai scopato la mia ragazza, mentre io ero in coma? Spero che ti abbia fatto sentire potente, sapere che ti stai facendo la raazza, incinta fra l'altro, del fratello adottivo della tua migliore amica. Ma sappi una cosa, ci sarà un giorno in cui ti farò pagare di aver approfittato del fatto che io fossi in coma e scoparti la mia ragazza. Se dovesse succedere di nuovo... Solo dio sa cosa ti faccio passare''
Mi alzo e ritorno al 4 piano, dove Erika è rimasta in bagno, credo mi stesse aspettando.
E:''Hai lasciato una crepa sullo specchio...''
La ignoro, appoggiandomi al lavandino. L'adrenalina mi è passata ormai e mi sento molto stanco, come se non avessi dormito da giorni.
E:''Ehi, daddy tutto apposto?''
J:''Sì, tranquilla. Meglio andare da Melanie, o sospetterà di noi''
Usciamo insieme dal bagno e andiamo nella stanza di Melanie, dove noto che si sta sistemando.
M:''Frank ha chiamato e ha detto che ci sta aspettando qua fuori... Dove eravate?''
Cerco con la mano le mie sigarette nei pantaloni e ne metto una dietro l'orecchio.
J:''C'era la tua cara amica Alex... Ci ho parlato e... niente''
Dico uscendo dalla porta, per andare a prenotare l'ascensore.
E:''Posso venire con te, Jacob?''
Annuisco ed apro una portiera della macchina di Frank.
F:''Ho visto Alex uscire spaventata, è successo qualcosa?''
Sorrido mentre faccio no con la testa.
J:''Erika viene con me, porti tu Mel a casa?''
Annuisce e fa cenno a Melanie di entrare. Lo saluto e recandomi, con Erika, alla moto, mi accendo la sigaretta.
E:''Dovresti fumare di meno...''
La ignoro e appena arrivo alla moto butto e calpesto la sigaretta per spegnerla.
Prendo il casco mio e quello di Melanie, dandolo a Erika.
E:''Facciamo uno stop alla casa famiglia''
