Ashton's pov:
La cena era finita da venti minuti.
Restava un'ora e mezza. E mi chiedevo cosa avrebbe fatto quando la porta della nostra camera, della mia, mia camera, si sarebbe chiusa dietro di lei.
Si sarebbe lasciata scivolare contro la porta? Avrebbe sbuffato? Pianto? Sorriso?
Il pensiero di lei che partiva mi faceva stringere lo stomaco, e non era una bella sensazione dopo mangiato.
Avevo deciso di smettere di pensarci e di godermi gli ultimi momenti insieme. Era proprio una ragazza simpatica, e così normale.
Luke era riuscito a trovare un biglietto con un posto nel prato per il concerto, chissà se ci saremmo visti ancora.
Quando mi svegliai dal mio stato catatonico mancava un'ora e ventidue minuti e volevo tirarmi una sberla perché continuavo a pensarci.
Non era un addio così traumatico, era una ragazza simpatica, non volevo passarci tutta la mia vita insieme, ma qualcosa mi faceva sentire uno schifo lo stesso.
-"We have a surprise for you" dice Luke ad un certo punto interrompendo il monologo di Michael che nessuno, tranne quella santa di Alice con una pazienza sovrumana, stava ascoltando.
-"for me?" Chiede incerta.
-"Yes, for you" dico.
Mi guarda perplessa, guarda Luke, poi sposta gli occhi su Mike, e poi ancora su Cal e su di me.
-"why? What is it?"
La sua voce sottile prende intensità grazie alla sua curiosità, e Luke comincia.
-"your gift is somewhere here. You have to search in some places to find it. Don't worry! We will give you some advices"
Sembrava uno di quei giochi a squadre per i bambini, ma sembrava divertita.
-"can I start?" Chiede e sembra veramente interessata.
-"one moment" dico e chiamo i ragazzi per discutere i dettagli di ogni tappa del gioco.
Io starò in camera e nasconderò una busta con un indizio, Mike in salotto, Cal in corridoio, e Luke nella sua camera.
Il gioco comincia dal salotto, ci distribuiamo tutti nelle postazioni.
Fare il gioco sembrerebbe un' idea nostra ma a grande sorpresa non lo è. Luke ha contattato Marco Morini che ha acconsentito a rilasciare un biglietto solo se si seguivano i suoi ordini, questi.
Mi sento un po' in imbarazzo, non faccio uno di questi giochi da quando mia madre aveva chiamato un animatore per il mio sesto compleanno, e ricordo bene che mi sembrava banale anche a quell'età.
Sono seduto sul letto, sento Alice che chiede se può partire, e Mike che dice sì.
Il primo indizio la farà cercare in salotto e in cucina, poi quando, e se, troverà la busta, dovrà andare in corridoio, poi in camera da Luke, e poi da me.
La sento muoversi per la cucina, sento Mike ridere e urlare le indicazioni portandola in punti sbagliati, spero solo che non abbia nascosto il biglietto per la prossima tappa nel frigorifero.
Alice's pov:
Sono senza parole, il gioco, loro, tutto. Mike mi continua a dare ordini, mi chiede di saltare come un canguro fino al fornellino, e non penso sia parte del gioco, ma è talmente stupido che non dico nulla solo per poterlo sentire ridere, quella risata.
I ragazzi sono nascosti, l'istinto mi fa cercare ovunque, ma l'indizio sembra introvabile.
Dopo dieci minuti buoni e un salotto e una cucina a soqquadro Mike mi dice di guardare in frigorifero. Chi diavolo nasconderebbe qualcosa in frigorifero? Eppure proprio sopra alla coca cola c'è un biglietto.
*great, you can go out from this room.*
-"go out. where?" Chiedo pensando a cosa mi potrebbe aspettare.
-if you go out, you will understand" dice mentre mi avvio verso la porta d'entrata della camera. Abbasso la maniglia, esco, e trovo sulla moquette rossa e dorata dei fogli con delle frecce.
Nel primo proprio davanti ai miei piedi c'è disegnata una freccia a destra con la scritta "RIGHT" nel secondo la scritta "COME ON". Seguo le indicazioni e arrivo ad un altro foglio "GO ON" raccolgo anche questo e lo impilo agli altri due che ho nella mano destra.
Ultimo foglio, lo vedo per terra davanti a me, a dieci metri c'è Cal, e mi chiedo il senso, lo raccolgo e leggo "FINALLY".
-"Finally? How long have you been waiting?"chiedo
-"like twenty minutes"
-"it's not my fault! Michael had hidden the advice in the fridge, I couldn't find it" dico.
-"Typical" risponde, come se fosse abituato.
-"You have to answer my question right for the other advice" aggiunge, e mi agito.
-"okay"
-"When is my birthday?" Chiede
Davvero? Questa è la domanda? Difficoltà pari a meno zero.
-"25 of January."
-"oh! You're so cute! If Ashton wasn't so deeply in love with you I would have kissed you"
-"What?" Chiedo per conferma perché credo di aver capito male.
-"nothing! Just kidding" risponde. Tristezza abbandonami.
Mi consegna l'indizio, devo andare al terzo piano dell'albergo, stanza 306. Essendo al quarto piano prendo le scale alla mia destra e scendo, guardo il telefono mentre le mie gambe mi portano giù, un nuovo messaggio e l'orario che dice che mancano quaranta minuti.
Cammino lungo il corridoio con la moquette, guardo i numeri dorati delle stanze appesi sulle porte in legno, 304, 305, 306.
Busso.
-"I am coming!!"
La voce di un australiano familiare risuona all'interno della camera.
-"Hey Al" dice mentre mi apre la porta.
-"Al? Nice name." Rido, respiro e continuo "I am here, tell me what to do" e lui si siede sul divano bianco in pelle.
-"I don't know if you will play. We need to talk" É serio, e mi preoccupa.
-"yes?" Dico indietreggiando e guardandomi attorno.
-"Ash." Dice, e si interrompe per guardare il telefono che gli era vibrato in tasca. "He falls in love easily, he likes you. If I were you I would try to stop him. He can't be sad for these kind of things"
Parlava lentamente per permettermi di capire. Da quello che mi dice capisco che c'è qualcosa in me che piace ad Ash, e anche se penso sia impossibile, e penso che sia uno scherzo, mi dispiacerebbe fermare tutto.
Non è quello che ho sempre voluto?
Mi limito a rispondere con un 'okay' rapido e indolore e lui mi ringrazia alzandosi e abbracciandomi.
Mi piace il rapporto che ho avuto con i ragazzi grazie a questa opportunità.
-"You can go and find Ash in his bedroom. Take this post-it your advice is on it. Ash will give you the last post it."
-"thank you" ed esco.
Torno su, stesse scale, stessa moquette, stesse porte, busso, apre Mike.
-"I am looking for Ash"
-"in his bedroom, that way" mi indica dove andare e ricomincia "if you want a slice of pizza you can find it in the oven."
-"I am not hungry, thank you" dico raggiungendo la camera e pensando a cosa dire una volta dentro.
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ME, IRWIN AND HIS BAND.
FanfictionE se Ashton Irwin ti trovasse fra la folla? E se si innamorasse così tanto da star male? Da non riuscire a starti lontano? - "We need to stay close until you have to go" -"I won't go"