Capitolo 2

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20 giugno.

Tra qualche giorno i miei idoli saranno in Italia e la sfiga ha deciso che per me non ci sarà modo di incontrarli.

È mattina e anche stanotte, come da circa una settimana, ho sognato di incontrarli, i five seconds of summer in tutto il loro splendore, tutti vestiti di nero, maglie bucate e personalità fantastica!

Niente.  Devo riprendermi.

Vado in bagno e accendo l'acqua nella doccia.

Stamattina ho il corso di inglese avanzato, l'unica materia a cui mi dedico veramente, e non posso essere in ritardo.

Mentre l'acqua raggiunge la giusta temperatura preparo i vestiti e la borsa con i libri di letteratura, incastro nell'ultimo spazio disponibile la mia copia preferita di Romeo and Juliet, è un classico con le pagine ingiallite e l'odore di antico impregnato in esse.

Velocemente chiudo la borsa, e torno in bagno facendomi una specie di coda sulla testa che risulta talmente spettinata da sembrare un nido.

Accendo la radiolina vicino alla finestra e mentre mi insapono canticchio wonderwall degli Oasis.

"che cantante! perché non ti iscrivi a s-fattor?"

Mia madre, che salta fuori dal nulla, comincia a sfottermi così presto?

"mamma, ti prego, intanto si dice X-FACTOR e poi, se non te ne fossi accorta, sono in doccia, esci per favore? "

10 minuti di polemica e finalmente esce spegnendomi la radio.

Uscita dalla doccia controllo l'orologio.

*8:38*

Ho 12 minuti per finire di prepararmi e partire.

Mi vesto in fretta e furia, corro in bagno, applico un po' di mascara sulle ciglia, corro giù per le scale a prendere le scarpe, le infilo, saluto mia madre ed esco. finalmente.

Il corso è nella città più vicina, che comunque dista troppo per essere raggiunta in bici perciò mi avvio a piedi alla fermata del bus.

In ritardo come sempre arriva, e a passo di lumaca raggiungiamo la città, e l'università dove si svolge il corso. Sono terrorizzata all'idea che questa universitá potrebbe essere anche la mia fra pochi anni, ma non ci penso troppo e corro su per le scale cercando la copia di Orgoglio e Pregiudizio nella mia borsa.

Ingenuamente rovistando fra i libri non mi accorgo che un ragazzo altrettanto ingenuo mi viene addosso, e perciò finiamo tutti e due con i nostri culi per terra.

"fuck" disse

"colpa mia"  replicai guardandolo male.

"no, se non stessi guardando questi stupidi appunti non sarei caduto" si scusava con un accento stupendo che mi faceva dimenticare il modo sgarbato con cui avevamo cominciato la conversazione.

Doveva essere un aiutante del professore perché era troppo giovane per avere una laurea.

Il ragazzo si rialza in piedi e tende la sua mano per aiutarmi ma io educatamente rifiuto alzandomi velocemente.

"Mi chiamo Harold"

"Io Alice"

"are you attending the English course?"

Indecisione, la mia lezione comincia fra dieci minuti e mi trovo qui incastrata in questa situazione dove questo ragazzo, che avrà qualche anno più di me, mi sta chiedendo cose in italiano e in inglese. cosa devo fare?

"so..are you? richiede quando vede che non rispondo.

"yes..i am..and now i have to go" tronco il discorso per andare a prendere posto nelle prime file.

"see you later, dopo" mi dice mentre salgo gli ultimi scalini.

La classe è deserta tranne per una piccola donna sulla cinquantina che è seduta su uno sgabello vicino alla cattedra. Penso sia la professoressa perciò attiro la sua attenzione salutando educatamente e prendendo finalmente posto.

Dopo otto minuti, la lezione comincia.Gli alunni saranno una trentina ma sono tutti nella terza e quarta fila tranne me e una ragazza che frequenta il mio stesso liceo ma che io avevo strategicamente evitato fino a quel momento, che si è seduta vicina a me.

"good morning!"

sentiamo da dietro le spalle.Tutti gli alunni si girano e sulla porta dell'aula c'è Harold.. il ragazzo delle scale.

"i am sorry for being late. i just had some difficulties with my notes and then something weird happened." comincia a ridacchiare e io capisco che la cosa strana a cui si riferisce è stata la nostra caduta.

Dopo due ore a parlare, scrivere, ripetere, e fare domande sui libri di testo, era arrivata l'ora di andare a casa.

Tra autobus in ritardo e mia madre in palestra con le mie chiavi di casa nella borsa, decido di andare a mangiare una pizza in centro, e di andare a fare un giro alla ricerca di un libro nuovo che ci hanno consigliato stamattina.

NOTE DELL'AUTORE:
Grazie a tutti quelli che seguono la storia! mi fa davvero molto piacere! pubblicherò il 3º capitolo quando questo avrà 5 voti e almeno 5 commenti ♡

Seguite anche la ff :
- kiss me ||Luke Hemmings
by Flavia_16



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