Capitolo 46

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Finita l'intervista Charlotte ci aveva abbracciati, mi ero sentito stranamente in imbarazzo, e avevo lasciato l'edificio con Cal.

Ben presto in macchina aveva cominciato ad approcciarsi, a cercare di farmi parlare. Non so come mi sentivo al momento; ero un turbine confuso di emozioni, stress, e qualcos'altro che non volevo catalogare.

-"how are you?" Aveva chiesto appoggiando il braccio vicino al finestrino.

-"tired"

-"Are you angry?" Il suo timbro era cambiato dopo la mia risposta.

-"I don't know anymore.."

-"I need to ask you another thing but you have to swear you are in a good mood"

Avevo la testa imbottita di pensieri, e lui cercava di parlarmi. Dovevo stare sereno, dovevo farlo per la band, per le fans, ma soprattutto per me.

-"go on, I will try not to hurt you" dissi.

-" are you having your nightmares again?"

Stavo fissando la strada ma quando le parole lasciarono la sua bocca mi girai a guardarlo in uno scatto rapido. Le sue guance si tinteggiarono di un leggero rossore mentre i miei occhi rimanevano inniettati nei suoi.

-"what the fu-"

-"Ash,  I am one of  your best friends, don't hide it to me" disse lui interrompendo il mio tono squillante.

-"Cal, I..I'm sorry." Mentre parlavo sentivo gli occhi gonfiarsi e speravo non succedesse ancora, ero stato male a sufficienza in quei giorni, sempre cercando di mascherare tutto, ma ora mi avevano scoperto.

-"you don't have to be" aggiunse il mio compagno.

-"mate, I can't sleep anymore,  I don't know why, I just can't,  and I am so stressed, tired, angry at myself...I am ruining everything with Luke, the band, my bad mood.."

-"you don't have to panic, we will always be by your side, no matter what. No one hates you. You're so important for us, you can count on us. We will go through this shit of nightmares together as a band."

Mentre Cal parlava, sembrava che un grosso masso si staccasse dalla mia testa, lasciandomi più leggero, confidente, e sicuro.

Avevo appoggiato la testa alla sua spalla, non mi importava l'idea del mantenere la propria virilità,  se avevo bisogno di una spalla amica su cui piangere, potevo stare vicino a Cal quanto mi pareva.

Fu lui a svegliarmi una volta arrivati in albergo. Avevo dormito venti minuti, il periodo più lungo nel giro di quattro giorni. Salendo le scale preparai un discorso da fare ai ragazzi, ma non riuscii a parlare una volta arrivato davanti a loro.

Un abbraccio era il modo migliore per esprimermi in quel momento, poi ci lasciammo le guerre alle spalle adagiandoci sul divano dove raccontai a tutti la verità sugli incubi.

Luke's pov :

E la verità è che me l'aspettavo;  me lo sono sempre aspettato.

I più sicuri, i più forti,  sono sempre quelli che ci rimettono.

Ashton si era sempre dimostrato pronto a sentire tutti i nostri problemi, l'avevamo riempito di paure, desideri,  causando in lui problemi come l'aggressività,  la paura, gli incubi.

Lo guardavo mentre se ne stava vicino alla finestra con l'aria di chi sta per piangere ma non vuole essere visto debole.

Era il mio eroe, nessuno lo sapeva ma volevo essere come lui, felice, responsabile, innamorato. Proprio l'amore l'aveva portato a quello, la sfiducia nell'amore,  la paura di perdere di nuovo, di rimanere fregato ancora.

Senza amore non si vive, e lui stava cercando di sopravvivere.

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La copertina è stata fatta da @XLukesSmileX. Andate tutti a vedere il suo profilo e leggete qualcosa♥

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