12.

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Luana
Entro in casa, esausta. Quella giornata doveva essere rilassante. Lo era stata, se non fosse per il finale.
Cesare non lo capivo. Strano uomo quanto intrigante.
Mi tolgo i vestiti e mi butto sotto la doccia calda per togliere i pensieri dal mio corpo. Dopo circa mezz'ora esco e mi metto una felpa enorme con sotto dei pantaloncini, coperti dalla felpa.
Mi preparo una tisana e mi butto sul divano a guardare Netflix.
- un giorno voglio conoscere Bea - pensavo tra me e me.
Sento bussare alla porta.
- ma chi è ? Sono le undici di sera ! -
Apro la porta e chi mi ritrovo davanti ? Cesare.
" che ci fai qui ? "
Ce - " mi fai entrare ? "
" perché dovrei scusa ? "
Ce - " uno fa freddo, due ti volevo chiedere scusa "
" che palle, entra "
faccio per chiudere la porta, ma lui mi prende per i fianchi, mi gira e mi bacia.
Io mi tolgo dopo poco e dico : " a calma gli ormoni Cantelli. "
lui si mette a ridere. Fa come se avesse resettato quel giorno, come stessimo insieme da mesi e come se lo avessi perdonato. Ma io lo ho perdonato? No, mi manca ma no, perchè dovrei perdonarlo così dal nulla. Prima voglio delle giuste motivazioni e scuse.
" parla ora o ti caccio da casa mia "
Ce - " Lu, ti prego non fare così. Non so cosa mi fosse preso, ma lo sai quanto tengo a te ... "
Solo ora mi accorgo delle marcate occhiaie.
" ma hai dormito in tutto ciò ? "
Ce - " come cazzo faccio a dormire se nella testa ci sei solo te, se sei tu il mio pensiero fisso. Non faccio altro che urlarmi allo specchio quanto sia stato stupido. Dimmi la verità, non sei andata da Nelson per una visita, ma per andartene vero ? "
" cosa minchia avrei dovuto fare Cesare? Dimmelo ! Fare finta di nulla e tornare strisciando da te ? Ma per chi mi hai preso ? Mi hai detti che devo stare nella mia cazzo di bolla ? Ora ci sto. Non ne voglio più sapere di te. Non per ora e abbi pietà se ti dico che non ti voglio parlare. Ora puoi anche uscire "
Alza le sopracciglia, sbarra gli occhi. È stupefatto dalla mia affermazione. Ma ho ragione, mi ha trattato con tale maleducazione che ora come ora non gli voglio parlare.
Ce - " Lu, posso spiegare ... "
" vattene Cesare "
Mi mordo il labbro, le lacrime ora non devono uscire, anche se sento che mi si sta lacerando lo stomaco.
Lui si avvia verso la porta, lo accompagno. Apro e prima di poter chiudere lui mi guarda. Abbiamo tutti e due gli occhi lucidi dal dolore
Penso di non aver visto nulla dentro a quelle pupille. Il vuoto totale, la desolazione assoluta. Ma penso che lui nelle mie non abbia visto grande felicità.
Mi accarezza la guancia con fare delicato, quasi fossi di ceramica.
Ce - " Ti prego Luana, fai la scelta giusta..." e se ne va.
Rimango ancora qualche secondo ferma, paralizzata da quel tocco e da quello sguardo che ci siamo lanciati. Era ghiaccio contro ghiaccio.
Nessuno dei due combatte, ma dentro di noi c'è il vuoto assoluto,l'amarezza dell'addio provvisorio e chi lo sa, forse definitivo.

Scusate se il capitolo è corto, ma era per concludere quella giornata. Ne posterò molto presto un altro. Grazie di tutto

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