18.

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luana
sono le cinque di mattina e mi trovo sul balconcino della nostra stanza mentre fumo già la sesta sigaretta di quella serata-mattina.
Cesare sta dormendo sul letto, stanotte quando è arrivato non l'ho sentito, però mi sono sorpresa che non abbia dormito nella stanza di Dario e Nicolas.
Lo sento muoversi, si sta per svegliare per colpa del fumo che io vento trascina dentro la stanza. Metto in bocca la bionda, prendo lo zaino e mi avvio all'uscita. Prima però mi giro verso di lui, mi avvicino al suo lato del letto e gli lascio un piccolo e delicato bacio sulla sua spalla.
Cazzo, se ne accorge e si gira verso di me.
" perché l'hai fatto? " chiede.
" rimani comunque il mio ragazzo, mica ho lottato per nulla..." ribadisco
" stai fumando? "
" si, lo sai quando fumo ... "
" colpa mia ? "
" mh. pensaci Cantelli "
fa un sorriso stanco e cerca di avvicinarsi a me.
" io vado alla spiaggia. se mi cerchi sono lì ... "
lui guarda l'orologio e si gira nuovamente tra le sue lenzuola.
Apro la porta e mi avvio alla spiaggia. Non voglio svegliare nessuno, alle cinque staranno sicuramente dormendo tutti.
Arrivata, mi siedo sulla prima panchina che trovo e mi godo il momento di silenzio.
Il fumo che vola via, mi ricorda come tutti i belli e brutti momenti che volano via.
Mi metto le mie cuffie e dopo mille indecisioni decido di mettere i miei amici. Si fa per dire, i Mumford & Sons.
Adoro l'Isola d'Elba e il mare mi sta piacendo un sacco.

Dopo un po' sento dei passi che si avvicinano e mi giro per capire chi sia.
Vedo Cesare che con molta calma si siede accanto a me e prende la mia mano. Sembra che stiamo insieme da anni, ci capiamo subito. Molte volte non servono neanche le parole.
Tolgo le cuffie e lascio andare la musica, nel mentre parte la playlist di Coez.
Mi prende la mano e mi fa alzare. Tira fuori la sigaretta dalla mia bocca e la butta per terra. Mi avvicina a lui e con molta calma mette le mani sui miei fianchi. Vuole ballare.
Appoggio la mia testa sulla sua spalla e iniziamo a dondolare, facendomi fare qualche piroetta qualche volta.
Dopo neanche cinque minuti ci ritroviamo a ridere insieme come due piccoli bimbi. Si avvicina piano, come fossi del ghiaccio che si potrebbe rompere solo se sfiorato, appoggia la sua calda mano sulla mia guancia e mi bacia. Mi erano mancati i suoi baci al sapore di caffè. Al caffè perché uno di essi non se lo fa mai mancare, per lui il caffè sono come le sigarette per me. Solo che i suoi fanno bene, i miei no ...
Approfondisce io bacio con la lingua e dopo tanto ci stacchiamo esausti.
Mi avvicino a lui e lo abbraccio, un abbraccio sincero di chi vuol far capire che vuole che rimani, per sempre.
" sai Cesi, ti ricordi quando piangevo e stavo male perché non riuscivo a trovare la mia libertà? "
" Certo che me lo ricordo, stavo male per te ... tanto "
" Sai che ho trovato la mia libertà? "
" veramente? " mi prende il viso tra le mani e mi guarda con gli occhi lucidi, sa quanto sia importante per me.
" sì, sei te " dico diventando tutta rossa
" ... amore mio ... " mi prende in braccio a mo di sposa e mi porta in casa.
Apre la porta e si trova tutti quanti nel salotto intenti a bere il proprio caffè, cesi passa avanti facendo finta di niente, invece io saluto gli altri. Loro mi fanno l'occhiolino e poi mi avvio in camera. Davanti a me mi trovo un Cesare che mi aspetta sbuffando perchè vuole le mie attenzioni.
Mi posa sul letto e poi si sdraia vicino a me, inizio a baciarlo sul collo. Non ho intenzione di farci sesso, solo coccole.
Lui mi accarezza i capelli.

Passiamo l'intera giornata così. Solo la sera ci facciamo vivi a cena.
Scendiamo le scale e vedo Nelson che mi spia da dietro lo stipite della porta, io mi avvicino a lui e prontamente lo abbraccio, fortissimo. Lui mi sorride e poi esordisce
" visto, già fatto pace. AVEVO RAGIONE O NO CESARE CANTELLI ? "
" SEMPRE NELSON VENCESLAI " urla a sua volta e si abbracciano pure loro.

Ci sediamo a tavola e tutti iniziamo a ridere, a scherzare, a prenderci per il culo, a raccontarci segreti e pure confessarci nuove fiamme. Tra cui, due cari amici.
" Vi dobbiamo dire una cosa " esordisce Nicolas guardando Dario.
mi alzo in piedi sul tavolo appena apparecchiato e urlò dalla gioia
" IO LO SAPEVO DAAAAAAA "
tutti si mettono a ridere.
che bella famiglia che ho.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 15, 2020 ⏰

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