"Sei agitato?" mio padre, mi accarezzò la schiena, poco prima di far ingresso nel manicomio.
"Un po'. Più che altro, ho paura di non essere all'altezza delle aspettative."
"Sei stato scelto tra milioni di altre persone. Sei all'altezza più di quanto credi."
Gli sorrisi "grazie papà."
Le porte si aprirono e un brivido corse lungo la mia schiena.
"Benvenuti al Kokoro." ci accolse, una signora sulla 30ina "tu devi essere Izuku. Piacere, Nemuri." ci stringemmo la mano "tuo padre ti ha detto perché sei qui?"
"Cercavate uno psicologo per i pazienti.."
"Ecco, non esattamente. Tu sei qui per un motivo preciso."
"Un motivo preciso?"
"Già. Non dovrai fare da psicologo ad un paziente qualunque, anche perché per la maggior parte di loro non c'è niente da fare." aprii una porta, dietro la quale c'era il mio ufficio "tra poco arriverà il tuo primo paziente. Buona fortuna." uscirono entrambi, lasciandomi in attesa del mio paziente. Aspettai qualche minuti, finché due guardie, non entrarono tenendo un ragazzo dalle braccia.
"Ecco a lei. Se ci sono problemi non esiti a chiamarci." uscirono, lasciando soli me e il ragazzo che si sedette dinanzi a me.
Lo osservai per un secondo "tu sei, Kirishima Eijiro.."
"Sono così famoso anche in Italia?" sghignazzò.
"Un 21enne che violenta a morte una 17enne, per poi portare il suo corpo davanti la porta di casa sua per farlo vedere al padre, ancora scosso per la perdita della moglie accaduta solo un paio di anni prima, non passa inosservato."
"Ah, tu sei uno di quelli che pensa che sia stato davvero io."
"C'erano le tue impronte sul suo corpo."
"Questo perché prima di essere uccisa era.." si bloccò.
"Era..?"
"A casa mia..ma si può sapere tu chi sei?"
"Izuku Midoriya, figlio del capo e collega del padre di Yuriko."
"Eri suo amico, dunque."
"Eravamo vicini di casa. Da piccoli giocavamo sempre insieme."
"Wow, non temere, vi rincontrerete prima o poi."
"Sei spregevole, Eijiro."
"Grazie, ne sono consapevole. E comunque, se posso dire la mia, il lavoro di psicologo è inutile. Insomma, gente che paga centinaia di soldi per raccontare i propri "problemi" a dei tizi che hanno un foglio di carta appeso alla parete, tch."
Strinsi i pugni "lo psicologo è un lavoro utilissimo. Aiuta le persone, cercando di far vivere loro una vita migliore."
"Lasciami indovinare..da piccolo ti divertivi ad analizzare i tuoi compagni di classe."
"E anche se fosse?" incrociai le braccia al petto.
Sogghignò "tua madre non ti ha insegnato che chi si fa i cazzi suoi campa cen-"
Saltai sulla scrivania, afferrando con forza il colletto della sua divisa bianco sporco, avvicinando il suo volto a mio "non parlare di mia madre con quella lurida bocca." dissi, il più acidamente possibile.
"Sai, piccolo, per come siamo messi, mi verrebbe voglia di baciarti."
Mi scansai, tornando a sedermi sulla mia poltroncina "non ti bacerei neanche se mi puntassero una pistola in testa."
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Take Me Home - kirideku
General FictionNon riesco a scrivere una storia sulla kirideku, quindi finché non mi viene ispirazione, leggete questa D: