Capitolo sei

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Avevo ormai perdonato Kirishima per ciò che aveva fatto. Taishiro mi ha riferito che per tutte le tre settimane che è stato chiuso in quella stanza non ha fatto altro che piangere pensando che io lo odiassi. Appena uscì lo andai a trovare e lui mi saltò letteralmente in braccio facendo capottare entrambi. Le guardie dicono che da quando ci sono io lo vedono più felice e spensierato. Mi si riscalda il cuore a sapere la causa della sua felicità sono solo ed esclusivamente io.

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"Shōto sta bene?"

"Ti intessa davvero?"

"In realtà no."

Arricciai il naso "sta bene. Lo hanno dimesso già da una settimana."

"Mh, peccato." fece spallucce

"Comunque sia, scatto matto."

Sgranò gli occhi "no. Non è possibile, è già la terza volta che vinci. Basta io mi arrendo." si lasciò scivolare sulla sedia.

"Eddai, se vuoi giochiamo ancora e ti faccio vincere." mi avvicinai a lui mettendomi a cavalcioni sulle sue ginocchia.

"Sono offeso.." borbottò.

"C'è qualcosa che possa fare per rimediare?"

"Lo sai cosa voglio.."

"Vieni qui." gli presi il viso tra le mani, unendo le nostre labbra. Ritornò a sorridere "posso farti una domanda?"

"Sicuro."

"Mh, quando eri in isolamento e abbiamo litigato..ciò che hai detto era vero o erano solo parole buttate a caso?"

"Uhm, specifica.."

"Tu hai detto che..sei innamorato di me.."

"Ah quello. No, è la più pura verità."

Sentii il cuore uscirmi dal petto.

"Noi, di preciso cosa siamo?"

"Non so, tu cosa vorresti che fossimo?"

"Te l'ho chiesto prima io.."

"Speravo in qualcosa di più che "psicologo e paziente" o "due amici che si baciano quando capita"."

"Mi stai chiedendo di essere il tuo ragazzo?"

"Tu vorresti che io fossi il tuo ragazzo?"

"Kiri.."

Fece una lieve risata "vuoi essere il mio ragazzo?"

"Ci devo pensare."

"Ma che.." mi prese in braccio, mettendomi a sedere sopra la scrivania piazzandosi in mezzo alle mie gambe "rispondi immediatamente o lo prendo come un no."

"Idiota. È ovvio che la mia risposta è sì. Voglio essere il tuo ragazzo."

"Lo sapevo, volevo solo sentirtelo dire."

Scoppiammo entrambi a ridere "sei una testa di cazzo."

"Ne sono consapevole." le nostre labbra si incontrarono di nuovo. Questa volta il bacio fu più sensuale, le nostre lingue entrarono subito in contatto. Iniziò a succhiare il mio collo.

"A-aspetta Kiri.." le mie mani sul suo petto lo allentarono di poco "qua fuori ci sono due guardie. Se dovessero sentirci.."

"Basterà fare piano. Dai Izuku, voglio fare l'amore con te."

"Non voglio metterti nei guai più di quanto tu non lo sia già.."

"Aspetta un secondo." si avviò verso la porta, aprendola "scusa Aizawa, Izuku vorrebbe chiederti se può mettere un po' di musica rilassante."

Take Me Home - kiridekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora