Capitolo otto

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"Izuku..dai, apri la porta. Sono quasi due settimane che non mangi, né esci dalla tua stanza.."

"Vattene via papà. Non voglio mai più vederti. Né da vivo, né da morto."

"Per favore Izuku. L'ho fatto perché il tuo bene."

Presi una scarpa, scaraventandola contro la porta "il mio bene?! Tu cosa ne sai cosa va bene a me?!" sbraitai, le lacrime si fecero risentire.

"Se ti avesse fatto del male, io–"

"Smettila. Lui non mi avrebbe mai fatto del male! Lui provava davvero qualcosa per me."

Vi fu un attimo di silenzio "ma tu che ne sai dell'amore, eh? Sei ancora un ragazzino Izuku."

"Ne so molto più di te. Quand'è stata l'ultima volta che hai detto 'ti amo' alla mamma, huh? Da quando sono nato fino ai miei 8 anni non ti ho mai sentito dirle queste due semplici parole."

"Il fatto che non glielo abbia mai detto non significa che non la amassi più di me stesso."

Mi alzai dal letto, trascinandomi le coperte e aprii la porta "dimmi la verità. Mi hai, tenuto come figlio solo perché sai che sono intelligente. Scommetto che, se come tutti i ragazzini normali invece di interessarmi alla psicologia avessi coltivato una passione..che so, per il calcio. A quest'ora sarei in un orfanotrofio. Non ho ragione?"

"Izuku ma che stai dicendo?"

"Ti sentivo parlare con i tuoi amici. Del fatto che volevi lasciare la mamma perché da quando sono nato io aveva smesso di badare a te."

"Stai cercando di farmi sentire in colpa?"

"No. Ti sto semplicemente dimostrando che se c'è qualcuno che non capisce niente di amore, quello sei tu." gli puntai il dito contro "lo so che tu non mi accetti per ciò che sono. Che, hai paura che i tuoi colleghi ti possano prendere in giro se dovessero scoprire che il figlio del grande capo è omosessuale." i suoi occhi iniziarono a tremare "ma sai cosa, papà? Io sono innamorato di Kirishima. Non mi importa che sia del mio stesso sesso, non mi importa se è uno psicopatico, non mi importa che possa farmi del male e non mi importa di ciò che pensano le altre persone. Perché io lo amo. E, non lo amo solo perché soffre di un evidente schizofrenia, ma lo amo perché riesce a rendermi felice con un solo sguardo, perché quando so che devo passare la giornata con lui il mio cuore si fa più ampio, perché è bello da togliermi il fiato. Con quei suoi occhi così penetranti, quel faccino innocente, quelle labbra così morbide che sono fatte apposta per me. Lo amo semplicemente perché è se stesso. Tu, puoi per favore mettere da parte il tuo ego e provare a capirmi?"

Aveva gli occhi lucidi "io non ce l'ho con te figliolo. E non ce l'ho neppure con lui. Ho solo paura che possa portarti via da me."

"Così facendo mi stai allontanando di tua spontanea volontà."

"Mi dispiace dirtelo ma, sarebbe inutile tornare da Eijiro ora come ora."

Aggrottai la fronte "perché?"

"Abbiamo un po' "giocato" con la sua mente.."

Sentii il cuore perdere un battito "ti prego, non dirmi che.." lui annuì "elettroshock?"

"Mi dispiace davvero. Ero fuori di me."

"Voglio vederlo, adesso." presi le chiavi della macchina dalla tasca, uscendo di casa.

"Aspetta. Non voglio che tu lo veda in quelle condizioni."

"Non me ne frega niente. Ha bisogno di me. Se vuoi fermarmi, sappi che non ci riuscirai mai." accesi la macchina. Lui salì a bordo.

Take Me Home - kiridekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora