«Uccidete il mostro! Uccidete il mostro! Uccidete il mostro!»
«N-no, fermi. Lui è innocente!»
«Sei un mostro!»
«Uno scarto della società.»
«I tuoi genitori hanno fatto bene ad abbandonarti, fai solo pena!»Lacrime amare solcarono il mio viso, mentre mi dimenavo tra le braccia di mio padre che mi impediva di commettere cazzate.
«Fatelo, uccidetemi! Ma sappiate solo che così non avrete mai giustizia pezzi di me–» il padre di Yuriko lo colpì al volto. Kirishima scoppiò a ridere «soprattutto tu, sei così ossessionato dal fatto che sia stato per forza io ad uccidere tua figlia, senza badare al fatto che i suoi veri assassini stanno gironzolando per la città in cerca di altre vittime.»
«Chiudi quella cazzo di bocca. Puoi anche giurarmi su tua madre che sei innocente ma, io con le tue "scuse" mi ci pulisco il culo. Mia figlia era innamorata di te, ha provato tante volte a tirarsi fuori dall'obbligo che le avevo dato per poterti finalmente chiudere in un carcere. Eppure tu non le hai dato retta, violentandola, cristo!»
«Allora ammazzami. Invece di continuare con i blablabla, passa ai fatti.»
«Con piacere.»
Il padre di Yuriko, afferrò il rosso dalle braccia, portandolo al centro della stanza nella quale era posta la sedia.
«I-Ichiro ascoltami. Yuriko era una ragazza molto forte, bella, simpatica..la sua morte ha sconvolto tutti ma, facendo altre vittime non la riporterai qui.» mi tremava la voce.
«Izuku, mi dispiace che tu ti sia affezionato ad un mostro del genere ma, esistono crimini per cui la morte è l'unico modo per ottenere giustizia.»
Gli legarono gambe e polsi, l'espressione di Eijiro era impassibile, quasi mi spaventava. Ichiro guardò Kirishima, accennando un sorrisetto.
«Una cosa però te la voglio augurare, sai?» gli posizionò il caschetto in testa «spero che all'inferno troverai dei nuovi amici.» la sedia venne accesa, chiusi gli occhi affondando le dita tra la camicia di mio padre, che ancora mi teneva ben saldo. Quando il tutto fu finito guardai il corpo senza vita di Kirishima.
«K-kiri..» caddi in ginocchio. Nel momento in cui toccai il pavimento, aprii gli occhi di colpo.
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Mi svegliai di soprassalto, dalla mia fronte colavano gocce di sudore. Poggiai la mano sul cuore palpitante, cercando di tornare a respirare normalmente.
"Buongiorno Izuku, sei già sveglio?"
"Huh? Ah si io..adesso mi alzo."
"Ti aspetto per fare colazione."
Annuii e scesi dal letto guardandomi allo specchio. Avevo la faccia totalmente rossa e le pupille dilatate.
Era solo un sogno.
Pensai.
Però sembrava così realistico..
Mi trascinai fino al bagno, sciacquandomi la faccia. Piano piano il mio respiro si regolarizzò e tornai del mio colorito. Mi vestii e scesi.
"Scusa papà ma, credo che farò colazione fuori oggi. Ci vediamo dopo a lavoro."
Uscii immediatamente di casa, salendo in macchina e sgasando fino al Kororo.
Quando entrai, Taishiro mi accolse come al solito.
"Ehi Izuku, come mai sei qui così presto?"
"Mi annoiavo a stare a casa." entrai in sala pranzo, ma di Kirishima neanche l'ombra.
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Take Me Home - kirideku
General FictionNon riesco a scrivere una storia sulla kirideku, quindi finché non mi viene ispirazione, leggete questa D: