Capitolo 19

475 36 21
                                    

La stanza dove mi svegliai era fredda e buia, particolarmente affascinante.
Il letto su cui ero sdraiato era morbidissimo come se chi mi avesse rinchiuso qua dentro volesse che dormissi per il resto della mia vita.Quella stanza era tappezzata di quadri variopinti.
Era la stanza di Giotto?!
Avevo paura, così di colpo ebbi una paura profonda, che cosa mi stava succedendo?
Stavo affianco a un "mangiamorte"?
Alzai ala testa e vidi un pannello di vetro trasparente dove c'erano due creature strane, molto sfocate che assomigliavano moto a Simon e Diddi.
Guardai alla mia destra e trovai mia sorella, alla mia sinistra trovai mia mamma e alla sinistra di mia madre c'era mio padre che dormiva ancora beato.
Guardai mia sorella che si stava dimenando, solo allora mi resi conto che eravamo tutti legati ai lettini con delle cinghie di cuoio che stringevano tantissimo, ma a causa di quei cuscini soffici non mi ero minimamente accorto delle cinghie .
Io e mia sorella ci guardammo e ci scambiammo uno sguardo per tranquillizzarci anche se entrambi continuavamo a dimenarci.
Solo in quel momento mi ricordai che poco prima noi due avevamo progettato un sistema per parlarci usando solo dei gesti non molto lunghi e semplici da ricordare.
Piano piano cominciai a muovere leggermente la mano destra formando un cerchio e con quella sinistra picchiettai un paio di volte sul mio fianco, all'inizio mia sorella ci mise un po' a capire cosa stavo combinando ma poi se ne ricordò e lei fece lo stesso gesto.
Ciò che ci stavamo dicendo era che dovevamo riuscire a scappare da quelle cinghie e che lei aveva una forcina tra i capelli.
Se io fossi riuscito a sfilargliela dai capelli, sfruttando la nostra vicinanza e la mia bravura a non farmi notare, sicuramente ci saremmo riusciti.
Prima di tentare con questa avventura controllai se effettivamente i nostri due amici (che ci avevano appena abbandonati e rifiutati) ci stavano guardando.
Entrambi stavano alla macchinetta del caffè sorseggiando un caffè caldo.

il mostro della casa accantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora