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La prima cosa che fece appena mise piede dentro la JYPE fu inspirare a pieni polmoni. Il suo sogno sembrava si stesse per avverare, ma sapeva che in realtà era solo all'inizio.
Sua madre, che alla fine decise di accompagnarlo, alloggiò per il primo mese in un hotel vicino all'agenzia, anche se più volte le aveva fatto presente che non doveva per forza rimanere in Corea e tenerlo sotto sorveglianza per tutto quel tempo.
È vero, non era facile a 16 anni essere lontano da casa, ma era impagabile la soddisfazione di ritornare in australia a testa alta dicendo "ce l'ho fatta", mentre l'essere controllato a vista faceva crollare ogni sua fantastia, ma in ogni caso le voleva un gran bene ed era felice di avere il suo appoggio.

Una volta giunto alla reception del grosso edificio che lo avrebbe ospitato da lì a poco, Felix diede il suo nome e di rimando lo staff iniziò a dare le prime indicazioni necessarie che avrebbe dovuto seguire e un foglio che indicava una dettagliata schedule che avrebbe dovuto imparare, infine avrebbe soggiornato all'interno del dormitorio visto che non era di Seoul.

Era ufficialmente un trainee di una delle big3.

Dopo aver sistemato tutta la burocrazia necessaria per il suo nuovo soggiorno, era arrivato il momento di portare le sue valigie all'interno della camera che gli assegnarono, ma nel frattempo all'interno del grosso ascensore e nel bel mezzo di un'asfissia dovuta alla grandezza dei suoi mille peluche che riducevano di parecchio lo spazio,  iniziarono le prime paranoie, ovvero come diavolo avrebbe comunicato?
Non sapeva ancora una parola di coreano, anche se sapeva che ben presto gli avrebbero affiancato un'insegnante e avrebbe dovuto lavorare sodo per imparare la lingua.

Al suono dell'ascensore capì di essere arrivato al piano selezionato e facendosi strada tra peluche a destra e sinistra arrivò davanti alla porta d'ingresso della sua nuova camera che aprì con fatica.

"annyeonghaseyo".
Felix alzò di scatto la testa e si rese conto che di fronte a lui c'era un ragazzo biondo dai capelli ricci che gli stava dando il benvenuto con un grosso sorriso che lo mise velocemente a suo agio.

"Ehm, ciao il mio nome è Felix. Scusami, ma non so ancora bene il coreano" disse in inglese con il suo forte accento australiano.

"Ah, quindi tu sei Felix?" Mi rispose ridacchiando. "Wow, la tua voce è così profonda e dal tuo accento posso confermare che sei australiano. Se non si fosse capito anche io lo sono e mi chiamo Christopher Bang Chan, GDAY MATE". Il riccio rise alla sua stessa tipica esclamazione.

Felix spalancò gli occhi emozionato, era sorpreso di aver trovato un altro australiano ed ebbe sin da subito la sensazione che non sarebbe stato solo.

"Anche tu sei australiano? Oddio che bello, di dove? Io sono di Sydney" rispose emozionato.

"Scherzi? Anche io! Penso che avremo tante cose da raccontarci" così dicendo lo aiutò a portare nella sua stanza le sue mille robe continuando a parlare della loro vita in australia e del funzionamento delle giornate all'interno dell'agenzia.
Felix scoprì che Chan era un trainee della jype da 7 anni e quest'ultimo non negò il suo gran desiderio di poter finalmente debuttare.

"Mi sono allenato persino con le twice, ora non è rimasto più nessuno, li ho visti tutti debuttare ed eccomi qui. In ogni caso continuo a produrre la mia musica insieme ad Han Jisung e Seo Changbin, anche loro sono attualmente dei trainees. Sono intenzionato a formare il mio gruppo e con la mia musica, voglio creare qualcosa di diverso".

Felix lo ascoltò attentamente e vide una luce particolare nei suoi occhi, la tipica luce di chi vuole realizzare il suo sogno, ma non solo, in lui ardeva quella fiamma di spirito di sacrificio.
E mentre annuiva ascoltandolo, il biondo pensava di capire molto bene il ragazzo di fronte a lui e capì sin dal primo momento che persona fantastica fosse Chan e lo ammirava così tanto.

"Comunque Jisung abita con noi nel dormitorio".
Felix si riaddrizzò accorgendosi di essersi incantato perdendosi nei suoi pensieri solo quando Chan cambiò discorso nominando uno dei trainees.

"I suoi genitori sono in Malesia per lavoro, lui ha abitato lì negli ultimi anni, ma è Coreano. Mi dicevi che sei un 2000, anche lui è del tuo stesso anno. È un po' introverso all'inizio, ma sono sicuro che diventerete ottimi amici!" Gli disse Chan sorridendo. "Per quanto riguarda Changbin lo conoscerai domani durante le tue prime lezioni. Sembra uno tosto, ma non è ciò che sembra. È più grande di te di un anno, è un tuo Hyung".

Felix cercò di memorizzare ogni informazione possibile.
Non lo ammetteva ad alta volte, ma aveva timore di conoscere gli altri per paura di non essere accettato e il 'sembra uno tosto' durante la descrizione di questo fantomatico Changbin non lo stava aiutando proprio per niente.

Che poi perché pensava a questo? Non lo conosceva nemmeno.
Scosse la testa e continuò ad ascoltare Chan.

"Infine con noi c'è Jeongin, è il più piccolo e arriva da Busan. Con lui puoi stare tranquillo è proprio un ragazzino dolce, forse timido all'inizio, ma è anche il più maturo tra tutti messi insieme" gli fece l'occhiolino ridendo.

Il bianco prese un grosso respiro e non smise di domandarsi che cosa sarebbe successo l'indomani quando effettivamente avrebbe iniziato la sua vita da trainee, partendo dalle nuove conoscenze, gli allenamenti di canto e ballo e soprattutto l'imparare una nuova lingua.
Forse i suoi genitori avevano ragione che non sarebbe stato facile, ma lui era lì e in quel momento si disse che avrebbe dovuto fare del suo meglio.

Durante questa lunga tortura mentale fatta di 'se' e di 'ma' sentii la porta aprirsi e si girò per vedere chi fosse e vide altri due ragazzi e subito ipotizzò che fossero Jeongin e Jisung.

"annyeonghaseyo" dissero entrambi in coro inchinandosi e Felix fece lo stesso.

"Ciao sono Felix, arrivo dall'Australia e sono un nuovo trainee. Non so ancora bene il corano, ma farò del mio meglio" cercò di spiegare in inglese mentre era ancora inchinato e Chan venne subito in suo soccorso facendolo rialzare spiegando il suo discorso in coreano ai due ragazzi che annuirono sorridendo felici di questa nuova conoscenza.

"Quindi, GDAY MATE!" Urlano ridendo "è colpa di Chan hyung, ce lo ha insegnato lui" cercarono di giustificarsi probabilmente dopo aver visto il suo sguardo sbalordito.

"Aussie aussie aussie"

"OI OI OI"

continuarono i due ragazzi ed Felix ero sempre più incredulo, non sapeva che dire se non ridere vista la situazione.
Ci sarebbe stato da divertirsi con quei soggetti.

"Ora che abbiamo fatto le ultime presentazioni penso che sia arrivato il momento di andarci a riposare, ci aspetta una lunga giornata domani. Non ti preoccupare Felix, ti verrà spiegato tutto".

"Grazie mille Chan hyung"
gli sorrise salutando anche gli altri due ragazzi e si avviò verso la sua stanza cercando di metabolizzare la giornata.

Ancora non realizzava di essere arrivato in Corea e non sapeva cosa sarebbe successo il giorno dopo.
Ero preoccupato, ma eccitato allo stesso tempo. Aveva davvero voglia di iniziare e voleva sicuramente dare il meglio di sè.

Così si mise sotto le coperte mandando un messaggio di buona notte a sua madre e subito dopo chiuse gli occhi con il sorriso ancora stampato in viso.

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