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"Allora, com'è andata?" Chiese Minho appena vide Jisung entrare nella sua stanza.

"Poteva andare peggio, ma devono capire che l'unica soluzione è parlarne perché fare così non porta a nessuna soluzione" sospirò buttandosi sul letto tra le braccia del maggiore "ma sappiamo chi è il vero testone tra i due."

"Changbin."

Jisung annuii avvinghiandosi maggiormente al corpo di Minho.

"Non che il nostro inizio non sia stato tormentato, anche noi abbiamo dovuto realizzare alcune cose sulla nostra relazione, vero testina?" e ridendo scombinò dispettosamente i capelli del più piccolo.

"Colpa tua perché ripetevi sempre la solita frase senza darmi spiegazioni!" Jisung gli rispose facendogli la linguaccia "e poi ehi, vacci piano, ci ho messo tanto ad aggiustarli!" Gonfiò le guance.

"Oh Jisungie, tanto sappiamo chi rimane il bello tra i due" gli fece l'occhiolino.

"Hai ragione hyung, rimango bello in ogni caso" Jisung scoppiò a ridere vedendo gli occhi di Minho spalancarsi.
"E ora vedo anche la rabbia crescere sul tuo volto, non uccidermi!" chiuse gli occhi aspettandosi il solito pizzicotto dolorosa sulla guancia, ma nulla di simile accadde.
Appena pensò di riaprire gli occhi sentì, invece, le labbra di Minho appoggiarsi sulle sue.

Jising amava i baci delicati che gli venivano lasciati all'improvviso e nonostante non fosse il primo lo lasciavano sempre sorpreso.

Minho era la tipica persona difficile da leggere, nessuno avrebbe mai saputo dire cosa gli passasse per la testa.
A volte poteva sembrare freddo, distaccato, ma in realtà si preoccupava per ognuno di loro, cercava di essere presente e di occuparsi di ogni problema, magari non in prima linea, ma sapeva come intervenire da 'dietro le quinte'.

E Jisung lo amava.
Lo amava in ogni suo aspetto e caratteristica e Minho semplicemente lo ricambiava.
Sapeva di non aver un carattere facile da gestire, ma era sceso a patti con il suo cuore e aveva capito quanto Jisung fosse importante nella sua vita.
Forse lo aveva realizzato tardi, ma i suoi sentimenti avevano iniziato ad oscillare dal momento che si sentii stringere la mano davanti a jyp prima di rappare, cosa che non aveva mai fatto prima, ma Jisung aveva fatto in modo di far sentire la sua presenza. Quell'unico gesto e quel fugace sguardo prima di affrontate la sfida gli avevano fatto capire che lui era presente e insieme cel'avrebbero fatta.

Già, insieme.


Jisung non riusciva a credere cosa aveva fatto due sere prima. Aveva davvero avuto il coraggio di dire a Minho che gli piaceva e il più grande gli aveva semplicemente riservato come risposta, come se nulla fosse, un cinque di picche.

Sentiva le lacrime rigargli il viso e non aveva il coraggio di alzarsi da quel dannato letto e affrontare ciò che sarebbe successo fuori dalla porta di quella stanza.

Cosa avrebbe fatto se avesse incontrato Minho?
Non voleva ignorarlo, voleva parlargli, ma sapeva il carattere difficile del maggiore e non voleva nemmeno farlo arrabbiare, era davvero spaventoso quando succedeva e l'ultima cosa che voleva era finire la giornata auto-spezzandosi nuovamente il cuore.

"Ehi hyung, sei sveglio?"

Sentii il suo compagno di stanza gettarsi sopra di lui.

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