19.

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Felix sentì bussare alla porta, ma decise di non dire nulla.
Non era un buon momento per vedere o parlare con qualcuno, soprattutto se quel qualcuno era Chan pronto a fargli qualche predica.

"Felix, posso entrare?"
Alzò la testa rendendosi conto che era la voce di Seungmin.

Scese dal letto andando ad aprire la porta e appena si trovò di fronte alla sua figura del suo amico, Felix, si gettò tra le sue braccia tornando a piangere.

"Shhh Felix, non piangere" Seungmin gli accarezzò la schiena riportando il biondo dentro la stanza facendolo sedere sul letto.

"M-mi dispiace Seungmin, ho rovinato tutto, n-non riuscivo a fermare i miei pensieri, i-io..."

Seungmin picchiettò la mano sulle sue gambe, senza lasciarlo finire di parlare, invitandolo ad adagiarci la testa.
Così Felix, senza farselo ripetere due volte, si coricò beandosi delle sue carezze provocate dalla mano di Seungmin tra i suoi capelli.

Nonostante avessero la stessa età Seungmin era sempre stato quello più maturo e razionale tra i due.
Non si arrabbiava, ma cercava di spiegare le situazioni con logica e con molta calma.
Per non parlare dei suoi insegnamenti che sapeva applicare in modo efficiente nella sua vita. Non era il tipico: 'so dare consigli, ma la mia vita va a rotoli'.
No, Seungmin era un ragazzo determinato che sapeva seguire perfettamente i suoi ideali e Felix lo ammirava per questo.
Poteva capitare di vederlo arrabbiato, ma a lui bastavano cinque minuti di calma e poi tutto sarebbe tornato come prima.

In questo momento, però, anche il suo mantra stava subendo delle crepe ed entrambi sapevano il vero motivo della sua presenza nella camera di Felix.

Hyunjin era arrivato a scombussolare la sua quotidianità ed ora anche una persona razionale come Seungmin si trovava in difficoltà.

In questa situazione, però, si trovavano entrambi e per lo stesso identico motivo, ma Felix non era Seungmin e non sapeva come bloccare i suoi istinti, lui era come un bambino che dava libero sfogo alle proprie emozioni, un libro aperto per molti.

"Non devi chiedere scusa" affermò continuando le sue dolce carezze "so anche che hai capito" gli sussurrò.

Non c'era bisogno che specificasse, Felix sapeva benissimo di cosa stesse parlando.
"Ti ho visto guardare Hyunjin in salotto. Non è stata una scena piacevole per entrambi" sussurrò a sua volta "ma io non so essere come te Seungmin, io non ci sono riuscito a non parlare."

"Non devi essere come me Felix. Essere me non è sempre la scelta giusta."

"Perché no?" Felix si sedette per guardarlo meglio "se avessi usato la testa non avrei fatto scoppiare quella scenata a tavola, non avrei rovinato il nostro momento insieme."

"Non hai rovinato nulla, okay?" Sospirò "ed essere me vuol dire calcolare ogni movimento ed ogni emozione. A volte vorrei essere io come te Lixie."

Felix spalancò gli occhi non capendo.

"È vero, la razionalità può essere un buon pregio, ma tante volte è un difetto. Non so dare libero sfogo alle mie emozioni perché tutto deve essere calcolato, ho paura che qualcosa possa sfuggire dai miei piani, che possa scombussolare la mia vita calma e ordinata".

"Ed è qui che è arrivato Hyunjin..." questa volta fù Felix ad accarezzare la sua schiena per confortarlo.

E Seungmin semplicemente annuì.
"Ed è arrivato Hyunjin."
Confermò sussurrando a sua volta.

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