Is It Worth It? - Changlix ✓

29.

"L'album è uscito e la promo sta andando bene. State lavorando duro ragazzi e in qualunque modo vada sono fiero del nostro lavoro." Chan sorrise guardando i ragazzi uno ad uno.

In quel momento erano seduti sui divanetti del backstage della sbs.
Tra pochi minuti avrebbero registrato l'evento per l'uscita del nuovo album attraverso una mini presentazione e alcuni giochi, ma l'unica cosa in cui speravano era essere premiati con tanto cibo alla fine di tutta quella faticosa giornata.

Dopo le parole di Chan decisero di rilassarsi alcuni minuti.
C'era chi era intento ad ascoltare la musica, chi a fare una mini dormita o chi, come Felix, giocava con la switch, ma anche se gli occhi del biondo erano fissi sulla console, le sue orecchie erano altrove e più precisamente verso la coppia composta da Changbin e Hyunjin seduti comodamente di fronte a lui.
I due ragazzi, viste le risate, sembravano guardare un video sul telefono del maggiore mentee le lunghe gambe di Hyunjin erano appoggiate su quelle del corvino.

Felix durante quei giorni aveva provato fino in fondo a cancellare la scena che gli si presentò davanti agli occhi fuori dal minimarket e con la complicità di Seungmin avevano semplicemente evitato di riportare in vita quelle immagini cercando di eliminarle dalla loro memoria.

Che Felix ci fosse davvero riuscito? Nemmeno per sogno, ma era ormai risaputo che fosse campione olimpico nel fingere che tutto andasse bene quando invece le paranoie gli stavano logorando ogni lobo del suo cervello.

Ed eccolo, così ora, ad origliare qualsiasi parola sospetta fosse mai uscita dalle bocche dei due ragazzi di fronte a lui.

Sapeva che qualcosa non stesse quadrando perfettamente: il giorno dopo "la scena non nominabile", si era convinto che Changbin avesse iniziato ad assumere un atteggiamento strano.
Tutte le volte che il corvino riusciva ad arrivare in stanza prima di Felix, per evitare che quest'ultimo potesse avvicinarsi per il solito abbraccio - sì, il biondo non aveva smesso nonostante il suo cuore avesse voluto spezzarsi ogni singola volta che incontrava il suo sguardo- Changbin si faceva trovare già dormiente dando la schiena alla porta d'entrata.

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"Changbin hyung, stai dormendo?"

Il corvino, con uno scatto, sigillò gli occhi sperando di poter far credere che stesse già dormendo.

"probabilmente sì, oggi sei stato tutto il giorno in studio con Channie hyung e Jisungie"
Felix sospirò "non so nemmeno perchè lo stia dicendo, non puoi di certo sentirmi..." lentamente si avvicinò al maggiore e decise di coricarsi dietro di lui abbracciandolo a sè. Nascose il viso nell'incavo del collo di Changbin e respirò a fondo il profumo che emanava la sua pelle e che il biondo si ritrovò, nel corso del tempo, ad amare alla follia e se solo, in quel momento, fosse stato più attento avrebbe notato che il cuore del corvino stava decisamente battendo all'impazzata. 

I loro abbracci erano solitamente veloci e fugaci.
In quei momenti Felix si divertiva in modo particolare a prendere in giro Changbin i cui sospiri e sbuffate erano seguiti, nel giro di pochi secondi, dalle risate del biondo che riecheggiavano per tutta la stanza.
Infondo, al più grande tutte quelle attenzioni non dispiacevano per nulla e se solo avesse avuto il coraggio avrebbe detto al più piccolo che gli era mancato immensamente durante tutti quei litigi.

Questa volta, però, non si trattava di un fugace abbraccio tra le risate, era un abbraccio che urlava passione e tristezza allo stesso tempo.
Felix era sicuro ormai da tempo su ciò che voleva, ma la paura di soffrire era più grande di qualsiasi altra cosa e ciò che aveva visto la sera prima era stato devastate ai suoi occhi, ma allo stesso tempo non era pronto a lasciare andare quel sentimento che lo legava al maggiore e probabilmente questa volta avrebbe continuato finchè la rivelazione finale non fosse uscita dalle labbra di Changbin.
Forse un po' masochista su certi aspetti, ma una parte di lui gli diceva di aspettare e così lui avrebbe aspettato perchè nella parte più nascosta del suo cuore sapeva che per il maggiore ci sarebbe sempre stato.