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Felix non riusciva ancora a credere al fastidioso comportamento assunto da Changbin la sera dell'incontro al ristorante.

E tutt'ora, dopo giorni, la rabbia del biondo nei suoi confronti non aveva intenzione di cessare e per evitare una scenata isterica, quasi a voler riprodurre un dramma di un qualche famoso drammaturgo greco, decise che sarebbe stato meglio tenere le giuste distanze.

Probabilmente era una scelta immatura, non voleva assumere il tipico atteggiamento infantile, ma era ufficialmente stanco di continuare a fare dei passi verso Changbin mentre lui, senza ritegno, ne faceva cinquanta indietro. Non c'era modo di venirsi incontro al momento.

Per ora, quindi, Felix si disse che se avesse avuto bisogno ci sarebbero stati altri sette amici su cui contare: per consigli sul rap andava da Jisung, per risolvere i suoi dubbi andava da Chan senza pensarci due volte e nel frattempo, cosa molto importante, cercava di usare le stanze quando sapeva che Changbin non sarebbe stato nei paraggi.

Ma evitare le persone non sembrava essere un lavoro adatto a lui: gli sembrava letteralmente di incontrarlo ovunque.

Quando Felix era impegnato in studio pochi minuti dopo magicamente compariva Changbin dal nulla e con nonchalance si sedeva comodo per seguire le sue registrazioni.
Quando, invece, toccava al più grande registrare e al biondo toccavano le lezioni di ballo per allenarsi su nuove coreografie non bastava iniziare a contare fino a cinque che al tre Changbin si materializzava in aula danza.

'Che diamine stava succedendo?' Iniziò a domandarsi Felix più dubbioso che mai.
Avrebbe voluto strapparsi i capelli dallo stress o forse avrebbe dovuto cercare su wikihow come evitare in modo perfetto i soggetti indesiderati.

Ma il comportamento di Changbin non era il suo unico pensiero: il giorno di San Valentino, mentre erano tutti impegnati in sala prove, Felix ricevette ciò che pensava di non ricevere mai...




Tutti i membri erano impegnati a ripetere più e più volte le nuove coreografie quando all'improvviso sentirono bussare alla porta della sala e senza perdere tempo entrò il loro manager. Erano rare le occasioni in cui si presentava senza preavviso e il suo viso in quel momento esprimeva confusione. I ragazzi stopparono la musica e aspettarono che parlasse.

"Ragazzi scusate il disturbo, ma sono arrivate queste..." da dietro la schiena fece sbucare un mazzo di rose.

Per essere più precisi erano tre: una blu, una gialla e una bianca.
Il tutto legato da un fiocco rosso e accompagnato da un bigliettino.

"Hyung! Quando sono arrivate? Di chi sono?" Chiese Jeongin pieno di curiosità.

Felix si morse un labbro.
Aveva paura della risposta.
'1...2...3... Hyun-'

"Felix!"


'Ecco, lo sap- No, aspetta...'
Il biondo scosse la testa e iniziò a sbattere più volte le palpebre incredulo di aver sentito chiamare il suo nome.
"Cosa?"

"Sono arrivate per te." Il manager gliele porse, ma Felix le prese titubante sentendo nel frattempo nascere dietro di sè un coro di voci sbalordite con un misto di malizia.

"Ci deve essere un errore hyung. Nessuno le manderebbe a me" fissò ancora sotto shock le rose tra le sue mani.

"C'è il tuo nome sul biglietto, quindi penso proprio siano per te."
Dichiarò serio il manager per poi schiarirsi la voce continuando a parlare."Vorrei solo ricordarvi che avete un dating ban in corso, non so chi te le abbia mandate e per una volta ho voluto fare uno strappo alla regola, ma qualsiasi cosa ci sia in atto al momento la farei concludere prima che venga scoperto dai piani alti."

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