Capitolo 8 (3,5): Il Compleanno delle sorelle Valenti

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Vi è un episodio omesso, che l'eroe non vorrà narrare, ma che io vi dovrò raccontare. Parliamo di quel giorno nefasto, in cui ad una festa partecipò anche Adrasto. Però è meglio cominciare dall'inizio.

Lunedì 14 ottobre

Era un giorno come un altro a casa Calendula, la madre che era casualmente a casa, una rarità quasi, spolverava in giro, la nonna invece conduceva uno dei suoi sproloqui a senso unico in cui lei è la vittima, e le persone che stanno ad ascoltare quasi forzatamente quel lamento, non possono far altro che accorarsi.

Nel frattempo, il ragazzo taciturno se ne stava sul suo tappeto rosso vermiglio, a riflettere su quella sera ai confini della realtà. Egli inizia a rigettare questa sua missione, fiutato il pericolo, i ripensamenti non tardano a venire. Si chiede perché mai abbiano scelto lui, perché doveva essere proprio lui a difendere il suo pianeta.

Si immedesima nel suo vecchio io, quello che non aveva di questi pensieri. Colui che si è allontanato volontariamente dagli altri poiché ha compreso che non era un pezzo del puzzle che è il suo mondo.

Una persona che non nutre un interesse negli altri, perché dovrebbe preoccuparsi della loro salvaguardia?

Il venerdì di quella stessa settimana ci sarebbe stato il famoso compleanno della sorelle Valenti, ragazze in vista nella comunità di Neante, detentrici di sarcasmo e sagacia ma soprattutto di un gran portafoglio, la loro idea di festeggiamento era alquanto pretenziosa ma efficace: utilizzare il proprio villino, con annessa piscina e campo da tennis, come location del compleanno.

Il luogo in questione è situato sempre in campagna (come ormai sarete abituati a sentire) , ma la vastità della villa ne ripaga il viaggio tortuoso.

Nel pomeriggio il ragazzo era ancora dubbioso su ciò che avrebbe dovuto affrontare, non riusciva a trovarne un senso. Era solito in questo periodo tenere uno sguardo fisso e profondo, come se il mondo che lo ospitava non lo gradisse.

Non erano neanche le 3 del pomeriggio. Lui intanto era assorto nello smazzare delle carte che gli aveva regalato Lorenzo, accanito fan di qualsiasi mago, che non sia italiano, perché come lui direbbe: "la vera magia è quella di Houdini".

La natura con Lorenzo è stata un po' beffarda. All'età di 14 anni era a tutti gli effetti un uomo, col passare del tempo avrà si e no preso qualche centimetro, ma niente di più. Un ragazzo dalla personalità colorita, al contrario di Adrasto, lui sa cosa vuole.

La prima volta che si incontrarono, non frequentavano neanche la terza elementare, Adrasto stava lanciando dei sassi cercando di colpire la sua palla che dei ragazzi più grandi avevano lanciato per prendersi gioco di lui, in questo istante viene un ragazzo dagli occhi castani che gli porge la sua. Giocarono in spiaggia per il resto del pomeriggio. È da qui che cominciò un'amicizia così duratura.

Adrasto rifletteva e ponderava. Pensava e rimuginava. Era convinto che era necessario parlare con Lorenzo, di quanto sarebbe accaduto. Chi meglio di lui avrebbe saputo come aiutarlo?

"Marcello non è un tipo impavido anche se un bravo ragazzo. Non è di certo tagliato per fare l'eroe. È bravo a consigliare quale artista trap emergente va di tendenza, oppure gli outfit migliori del mese, ma di certo non a salvare il mondo da un'imminente catastrofe". Questo era ciò su cui rifletteva il ragazzo.

Ma la verità era, che essendo troppo preoccupato per lui non voleva metterlo in pericolo.

Nel frattempo, i suoi amici si accingevano a fare una visita inaspettata al suddetto. La madre seppur scorbutica, non poteva certo lasciare dei ragazzi fuori al freddo. Non dimentichiamo poi, che fra di loro c'erano pure le pucciose Alice e Greta, che la signora amava come fossero figlie sue, più del suo figlio legittimo.

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