Capitolo 10: Amore Beffardo

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Ludovica esasperata cercava il suo amato, ignara, di cosa stesse succedendo sotto il suo naso.
La serpe, Laura, che tempo addietro cercò di rubarle, il caro Claudio, stavolta era riuscita nel suo intento.

O meglio dire "quasi" riuscita nel suo intento. Se non fosse stato per l'intervento magistrale di Vittorio, che un attimo allontanatosi, da quel bocciolo che era Lucrezia, non sarebbe entrato in villa cercando l'overboard che era mal risposto nello scantinato, stesso luogo in cui erano in programmazione, una serata di fuochi artificiali.

Gironzolando il nostro baldanzoso amico che era Vittorio, era spaesato in quella casa, a dir poco mastodontica. Lui che era abituato a spazi ben più ristretti e semplici, era quasi accecato e schiacciato da cotanta ricchezza e sfarzosità. Fortunatamente, Lucrezia gli aveva detto dove cercare l'overboard, con il quale avrebbe stupito gli invitati per quanto era bravo, almeno così lui pensava.

Superando il gruppo di drogati, che si dava alla pazza gioia in cucina, vide la porta accanto al frigo che conduceva ai piani inferiori, dove i loro genitori conservavano il vino, e che utilizzavano per, magari, qualche serata un po' particolare.

All'improvviso il ragazzo di campagna, sente dei rumori poco consoni all'ambiente, gemiti, affannosi e profondi, e una serie di rumori più flebili ma profondi. Neanche il tempo di ricevere tali informazioni, che già il cervello aveva dato la sua risposta. Si precipità in cantina, dove vede in un materasso adeguatamente equiparato, con tutti i comfort, in cui sopra, vi si poggiavano Claudio e quella ragazza infida denominata Laura. Entrambi coperti solo dalle lenzuola, lasciando poco spazio all'immaginazione.

Sebbene il corpo di Laura fosse appetibile a una grossa fetta della popolazione, il ragazzo pio rimase impassibile. Perché il suo cuore era ormai in possesso di quella ragguardevole fanciulla, che era Lucrezia, sebbene capitasse che lei fosse più fredda del ghiaccio con lui, senza un motivo apparente.

"Claudio, ma che minchia stai facendo?! Ma ti sembra giusto? Stai calpestando i sentimenti di Ludovica. Credevo tu l'amassi quanto io amassi Lucrezia, che già è difficile arrivare a tanto. Mi hai deluso. Aspetta che lo venga a sapere, e vediamo come ti finisce". Vittorio impallidisce e rimane incredulo.

"Non ti azzardare, tu non dirai proprio niente! Sennò racconterò a Lucrezia che l'hai tradita, con Beatrice. E sai come la prenderà". Claudio è adirato e sicuro di sé, mentre che palpeggia la ragazza, che rimane concentrata a fissare il suo amico con uno sguardo sorpreso.

"Ma non è vero, sai perfettamente che non farei una cosa del genere, anzi, tutti sanno che non farei una cosa del genere a Lucrezia, a me piace, a differenza tua con Ludovica". Pone le braccia conserte, e lo fissa con uno sguardo intimidatorio.

"So benissimo che non ne sei capace, ma sapendo la fiducia che lei ripone in me, qualche dubbio le verrà lo stesso, e forse tutto ciò porterà ad una lite che si risolverà, ma la fiducia verrà sempre meno, fin quando lei ferita e dispiaciuta ti lascerà". Il giovinastro se l'era pensata bene, ed intanto laura si rilassava, e si avvicinava fra le sue braccia.

È bastato lo sguardo di Vittorio, per capire che Claudio si era aggiudicato la partita. Si girò, a malincuore, e abbandonò quella stanza.
Mentre che i due piccioncini ricominciavano ad amoreggiare.

Però Claudio dopo il diverbio avuto col suo grande amico, iniziò a sentire un groppo allo stomaco, e non era per quello che aveva mangiato. Fra quelle lenzuola sentiva l'odore intenso di Ludovica, un profumo inebriante, che lo faceva sentire al sicuro.

In quel sesso sfrenato però, percepiva un'amore intenso, una passione infervorante. Era combattuto, sul fatto di poter davvero provare delle sensazioni così simili e dissimili per due ragazze, allo stesso tempo.

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