Capitolo 7: Il Male talvolta può sembrare puerile

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Siamo nel mezzo dell'estate. Il sole ci sorride, ed il caldo non ha pietà per nessuno. Come ogni mattina ci apprestavamo a pregare e successivamente a mangiare. Era il mio turno di preparare la colazione, insieme a Gioacchino, Stefano e Dante. Ogni volta che preparavo io da mangiare di là tutti erano impazienti di gustare i miei piatti. Anche se ho dedicato gran parte della mia vita per avere un corpo sano non significa che non sappia mangiare schifezze, anzi.
Comunque, quella mattina c'era in menù una colazione inglese quindi io ero già in procinto di rompere le uova quando quel disgraziato romperle a terra. Sia chiaro Gioacchino sarà un bravo ragazzo ma l'abuso di md ed lsd gli hanno fuso le sinapsi, ne sono quasi certo, e ogni tanto ha degli spasmi improvvisi ed esagerati, non è anormale vederlo saltare e ridere come un ossesso.

Era da qualche giorno che vedevo Dante più silenzioso del solito, e lui non è assolutamente il tipo, è sempre stato quello che animava le giornate, sempre pronto a scherzare. Ricordo la giornata in cui venivano i paesani per condividere il pranzo domenicale, e dopo il quale vi erano altre attività ricreative, tutto ciò era fatto col solo scopo di far ambientare noi all'interno della società. C'erano tanti banchi con sopra del mangiare portato dalle persone, il luogo in cui è stato organizzato il tutto, era il terreno della comunità, quel posto poteva ospitare almeno 100 persone.
Comunque, Dante prende in mano il microfono e inizia a raccontare barzellette a non finire, è stato uno spasso!

Ricordo anche che quella è stata la prima volta che venne Alice alla comunità, quella ragazzina carina che ci porta sempre delle torte o dei fiori (hai capito Alice, chi l'avrebbe mai detto).

Ritornando a noi, siamo nella sala da pranzo quando la situazione prende una piega strana, Carlo e Stefano si erano volatilizzati, mentre gli altri aspettavano con impazienza di iniziare, Riccardo il ventenne amante del basket, inizia a sentirsi male, anche se ancora non avevamo mangiato, neanche se fosse stato il latte di cui lui è intollerante.
Il biondino quindi si alza e inizia a vomitare sulla frittata, un vero peccato...

Il "medico" del gruppo si appresta a fare le sue diagnosi, ma ormai tutti avevamo intuito che c'era qualcosa che non andava, perché anche noi stessi ci sentivamo strani, diversi.
Gli psicologi proprio quel giorno non mangiavano con noi, erano insieme nella stanza di padre Giorgio, che si univa a noi soprattutto la domenica, e ci può stare.

All'improvviso uno sciame d'api ci attacca, tutti fuggono in direzioni diverse tranne Riccardo che rimane lì dov'è, ovvero sdraiato a terra.
C'è chi si ri rana nella propria stanza, c'è chi preferisce uscire fuori verso il raccolto e gli animali.

Alessandro cercando di scappare, corre più che può e ad un certo punto non li si vede più, era diventato invisibile.

Alberto, detto anche "il grande gigante gentile" (1,90 m per 130 kg) , sbatte contro la porta che dava sulla stanza delle preghiere, non so come mai, ma lo abbiamo ritrovato coperto interamente da marmo, era un blocco di marmo vivente, non sapevamo se lasciarlo lì, oppure chiamare Raffaello per fare un'altra opera d'arte.
Invece Sergio ovvero il senior del posto inizia a emettere una luce rosa. Il pandemonio generale è stato contenuto dal dottore che abbiamo visto nel mondo di Michelino. Quell'uomo sulla cinquantina, basso che sembra la copia sputata di Lino Banfi.

A primo impatto ci rassicurammo, poiché lo sciame di quelle api impazzite si è placato improvvisamente. Solo dopo capimmo che è stata opera di Luca, il ragazzo che era lì solo da due settimane, quello che ha cercato di vendere le sue mutande al mercatino per un po' di metanfetamina. Riesce a controllare gli animali rendendoli aggressivi.

Nessuno di noi ricorda cosa successe nei giorni successivi. Ce l'ha detto Dante, povero ragazzo, quello abbiamo potuto comprendere è che il dottor Ciaculli può controllare la mente delle persone, il suo unico limite e che può controllare un numero di persone alla volta, se decide di controllare una persona in un momento successivo alla prima o ai primi, questi ritornano in loro. Ed è quello che è successo, Dante era l'unico a cui non è stato fatto il lavaggio del cervello. È morto cercando di liberarci.

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