14) Perché, tesoro, sono un incubo vestito da sogno

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* Linguaggio volgare, contenuti sensibili, sangue *

Piacere di conoscerti, dove sei stato?
Potrei mostrarti cose incredibili
Magia, follia, paradiso, peccato
Ti ho visto lì e ho pensato
"Oh mio Dio, guarda quella faccia"
Assomigli proprio al mio prossimo sbaglio
L'amore è un gioco, ti va di giocare?

Futura's POV

Fabrizio continuava ad essere strano, non riuscivo a capire cosa gli stesse prendendo, se il suo comportamento inspiegabile avesse a che fare con Giada, oppure no. Da quando avevano parlato da soli, davanti casa, si era pure rabbuiato peggio di prima.

- Futura, come lo prendi il caffè? - questa era Giada, la sua voce mi riportò alla realtà. Sembrava inoffensiva, persino gentile.

Mi arrischiai persino a rivolgerle un mezzo sorriso: - Decaffeinato se ce l'ha... ehm, hai... - replicai un po' a disagio, con la coda dell'occhio vidi Fabrizio serrare la mascella.

Ma che diamine gli prendeva, poi?

Giada annuì: - Certo, ce l'ho. Ora te lo preparo.

- Vuoi... posso darti una mano?

Lei scosse la testa: - Ma no, figurati. E poi ci pensa la macchinetta.

- Fallo decaffeinato pure pe' me, Già, grazie...

Niente, sembrava seduto su un roveto. O sui carboni ardenti.

Giada annuì in silenzio, posando sul tavolo del succo di frutta per i bambini e dei biscotti, rivolgendo ai due un'occhiata eloquente.

Libero prese il suo succo e si alzò annuendo, portandosi appresso Anita che ballonzolava ad ogni passo, cianciando di Masha e Orso, con la bocca piena e le manine sporche di cioccolato.

- Allora... - Giada si appoggiò di spalle al piano cottura - ... come vi siete conosciuti?

- Oh, Fabrizio era...

Lui m'interruppe: - Cambia quarcosa, Già? - fece scocciato.

- Ma... non possiamo...

- No, nun possiamo. - replicò ancora più scocciato, con un tono secco e deciso che non ammetteva repliche - 'Namo, Già, n'do voi arriva'?

Ma che accidenti aveva?

Lei fece spallucce: - Sempre gentile! - replicò, ma non sembrò prendersela particolarmente - Tieni, Futura. Spero sia buono, io non lo prendo mai così... - mi spiegò, mettendomi davanti una tazzina di caffè fumante. Il profumo sembrava buono.

- Nun lo prenne così, sa'?

- Cosa? No, no, Fab, va beni-...

- Come, no? - Giada sembrava confusa - Me l'ha appena detto lei che...

- Je piace n'vetro, nun ne 'a tazzina de ceramica... e je piace co 'a schiuma, sa'? Tipo cappuccino...

- Oh, te lo posso rifare, non c'è nessun problema...

- No, ti prego. Va benissimo così... - ero profondamente a disagio - ... ma che ti prende, Fab?

- Me prenne, che 'sta persona qua cerca guai!

- Ah, certo, come no... io, cerco guai... e certo, me pare normale! Te no, 'nvece, vé?

- Che cosa... che significa?

- A Già, nun provarce nemmeno, sa'?

- E perché no, eh, a Fabrì? Se hai deciso de fa' fregnate, tanto vale dirle tutto, n'te pare?

- Di cosa accidenti state parlando?

- Fabrì, voi dirjelo te?

- Fab, cosa devi dirmi? Perché sei strano da quando siamo usciti dalla scuola di danza di Anita... e ti prego, cerca di essere convincente, perché ora come ora, io veramente non ti capisco proprio...

Intimacy {Sequel of Hypochondria; COMPLETA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora