Chapter 8 - Un'amicizia? O una famiglia?

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Estate 2016

Mattina, sento l'odore del caffè.
Mi ero addormentata sul divano la notte prima e per fortuna Andrew e Jared avevano preso il mio mazzo di chiavi prima di andare fuori ieri.
Alex e Claire erano ancora in stanza.
Alex era senza maglia e lei era appoggiata sul suo petto, lui era appoggiato con le spalle contro la parete, era sveglio, la guardava come se la volesse proteggere da ogni male, come se non la volesse far soffrire mentre le accarezzava piano i capelli.
Andrew e JD stavano ancora dormendo alla mia sinistra, mi alzo piano per non far rumore e per evitare di svegliarli, vado verso il frigo per tirare fuori qualcosa da bere, mi spavento.
Ryan stava fumando in finestra, come fa sempre papà, il frigo dalla mia prospettiva lo copriva e non sapevo che lui fosse lì.
Mi appoggio sulla sua schiena, spegne in fretta la sigaretta, si mette dritto con la schiena.
Mentre chiude la finestra frettolosamente, si gira e mi mette le mani piano sul viso, quasi come se mi volesse solo sfiorare la pelle, mi sorride e mi bacia.
R:«Ciao cuore, dormito bene, tutto tranquillo?»
Faccio di sì con la testa mentre entrambi avevamo il sorriso stampato sulle labbra.
Ad un certo sento un tonfo, non ho idea di cosa stesse facendo o cosa stesse tentando di fare, fatto sta che Alex era sul pavimento che rideva da solo per non piangere dal dolore. Ci siamo messi a ridere tutti e tre, ma con quel rumore ha addirittura svegliato Claire, Andrew e anche Jared.
Claire appena l'ha visto steso per terra in quelle condizioni con soltanto i boxer bordeaux addosso è scoppiata dal ridere, lui si è tirato su di scatto e l'ha baciata, poi ha continuato facendo finta di fare piegamenti
A:«C'è da ridere? Stavo facendo esercizio e per sbaglio ho sbattuto la testa, che credete? Ahahah»
Suona il campanello
An:«Vado io!»
Era la nuova fidanzata di Andrew, Laura, una nostra amica, in classe con me e Claire.
An:«Ragazzi devo andare! È stato un vero piacere, grazie ancora comunque ci sentiamo magari per questo pomeriggio, dipende che fate, ciao a tutti!»
Tutti:«Ciao Andy!»
Eravamo tutti sul divano c'era un momento di totale silenzio.
A:«Comunque ragazzi, volevo dirvi che, per me, siete come dei fratelli e delle sorelle, siete unici e vi voglio bene, siete ormai parte di me, parte del mio cuore e vi posso assicurare che ieri è stata la giornata più bella della mia vita, tutto perfetto non mancava nulla... vi adoro e vi ringrazio per tutto quello che sta succedendo»
Io:«Io volevo dirti grazie, grazie perché hai portato tanta felicità nella mia vita ma soprattutto in quella di Claire, volevo dire grazie, o forse ti amo a Ryan, anche lui mi ha stravolto la vita migliorandola al 100%, tu, Andrew, Claire, Ryan e JD siete proprio come hai anche detto tu, una famiglia! Vi amo di bene per tutto quello che avete fatto, grazie per tutti i sorrisi e per tutti i momenti di solidarietà»
Ci abbracciamo tutti
A:«Ve amo mulonii»
Il pomeriggio siamo andati ad Altura, Andrew ci ha raggiunti lì con gli skateboard e fortunatamente Jared aveva dietro la macchina fotografica, così abbiamo fatto una foto stupenda tutti seduti sui gradoni in mezzo a quei graffiti. Ricordo perfettamente la foto e dovrei avere ancora la stampa da qualche parte.
Laura oggi aveva una partita ad Altura, così poco prima che cominciasse la partita di pallavolo siamo andati in palestra, un paio di passi al massimo di distanza dal parco skate.
Hanno ovviamente vinto contro l'Altura e Andrew ha deciso di andare a festeggiare in ristorante, pagando addirittura parte del conto a tutti noi.
An:«Un grande hippip hurrà hippip hurrà hippip hippip hippip hurrà hurrà hurrà»
Si siede, la guarda negli occhi e la bacia. Sì, aveva le lacrime agli occhi, lacrime di gioia.
Dopo aver festeggiato siamo andati tutti a Barcola sui tappeti elastici, non vi dico che risate! Quante facciate sulle reti e anche quanti baci, abbiamo svegliato mezza Barcola grazie alle nostre risate, ci siamo divertiti davvero un sacco!
Quando siamo tornati a casa Alex e Claire sono rimasti da me e anche Ryan, ormai era di routine, il mio sogno ormai era la realtà di ogni giorno.

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