8) Tra sogno, rifugio e casa

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Buongiorno e grazie di essere ancora qui con noi. Come detto precedentemente, ricordo che:
- i personaggi vivi del mondo reale saranno scritti normalmente (es. Hermione Granger)
- i personaggi provenienti dal mondo parallelo saranno scritti in grassetto sottolineato e con # (es. Sirius Black#)
- i personaggi di ritorno dal mondo dei morti in corsivo sottolineato e * (es. Albus Silente*)
Revisionato il 17/03/2021

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Pov's Sirius #

Dopo l'esplosione di Harry rimasi un attimo a pensare a ciò che avevo scoperto da quando avevamo fatto la nostra comparsa in questo mondo:
Io e gli altri eravamo morti o mai esistiti in questo mondo, la guerra era finita e il mio figlioccio si era ricreato un famiglia con 3 bellissimi e scatenati bambini più un figlioccio a carico e legalmente adottato.
Adesso capivo il suo sguardo triste e cupo : si colpevolizzava della morte delle persone che amava!
Decisi di alzarmi e andare a parlargli ma il mio movimento si arrestò nel momento in cui sentii il rumore di piatti in frantumi. Cercai la fonte di tale sbadataggine e mi scontrai con uno sguardo vuoto e spento dagli occhi viola, mentre Draco, Severus# e i nuovi arrivati gridarono dal dolore al braccio marchiato e dall'altra stanza giungeva l'urlo di Harry per la cicatrice alla fronte. Un battito di ciglia e gli occhi viola della ragazza tornarono del solito bicolore, fermandosi sul loro Silente* in una muta conversazione.

Artemisia: - Mollate tutto quello che state facendo, dobbiamo andarcene immediatamente! - e aprí su una parete, con un incantesimo muto e senza l'uso di bacchetta, un vortice di energia viola e bianco. - Svelti svelti, saranno qui tra poco! Qualcuno vada a chiamare gli altri! -

La vidi buttare a terra due piccole sfere colorate ma decisi di lasciar perdere e andare a cercare il mio figlioccio e la sua amica.
Quando tornammo erano spariti quasi tutti nel vortice e ci precipitammo anche noi al suo interno pochi secondi prima che la stanza esplodesse.
Dall'altra parte si stagliava un bosco fitto e verde, con alberi alti e secolari e tutti gli altri che stavano osservando il panorama cercando di fare mente locale e capire dove si trovassero e cos'era successo.

-Dove siamo? -

- Nel bosco di Dean - rispose uno dei due Silente

Pochi secondi dopo apparve anche lei, richiuse il vortice alle sue spalle e fu assalita da mille domande :

- Cos'era quello? -

- Come hai fatto? -

- Perché siamo qui? -

- Chi sei? -

- Cos'è successo? -

Artemisia : - Quello era un portale. L'ho aperto con la magia ma senza bacchetta perché io non ne ho bisogno. Siamo qui perché la sala da pranzo è stata invasa da Mangiamorte e perché vi sto conducendo in un posto sicuro la cui entrata si trova qui, nella parte orientale della foresta di Dean. Per quanto riguarda chi sono... Lo scoprirete dopo, non è sicuro qui. -

Detto ciò si avviò tra gli alberi e a noi non restò che seguirla.
Camminammo per circa 20 minuti e ci fermammo dinnanzi un grosso albero secolare contorto e con un apertura alla base. Ella si chinò e passò la mano nell'apertura scura e l'albero si separò in due parti creando un arco e svelando un ingresso nascosto.

Silente*: - Ingegnoso, non c'è che dire. A nessuno verrebbe in mente di passare attraverso un albero -

Artemisia sogghignò : - Forza passate, non vi mangerà nessuno dall'altra parte. - e così ci fidammo di nuovo e l'attraversammo.

Davanti a noi si estendeva un enorme lago che scintillava sotto i raggi del sole e tutto intorno sorgeva una foresta antica e rigogliosa. Il posto trasudava magia da tutte le parti, dalla foglia più alta dell'albero più grosso al più tenero fino d'erba, ed era popolata da un sacco di animali.
Ad attenderci stava un ragazzo alto e magro ma comunque muscoloso, i capelli erano biondi con ciocche nere e blu e aveva gli occhi talmente chiari da sembrare bianchi. Era armato di spada e pugnale legati alla cintola, arco e frecce nella faretra alle spalle e una lancia in mano, ed era vestito con una tenuta semplice e leggera, la casacca verde, i pantaloni grigi e un paio di fasce a coprire i piedi ma che lasciavano scoperte le dita e i talloni.
Al suo fianco un grosso lupo dal folto pelo bianco e un piccolo lupacchiotto tutto nero tranne per una zampina e una chiazza sull'occhio che erano bianchi. Gli occhi di entrambi blu mare. Sia l'uomo che il lupo adulto ci squadrarono attentamente, il primo con aria arcigna, mentre il lupacchiotto fremeva di impazienza sul posto, ricevendo di tanto in tanto qualche occhiata da quello bianco e un basso ringhio di ammonimento.

HP ~ Nuovo nemico: Tutti allerta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora