7.5) Piano Malvagio

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Attento a non respirare troppo pesantemente e a rimanere nascosto dietro un folto cespuglio di fortuna senza farsi notare, l'ombra osservò il vecchio e la ragazzina parlare e poi attraversare quello stano cerchio viola al cui interno vi era un cielo nero pieno di stelle per poi scomparire.
Attese qualche istante ancora per poi inoltrarsi di qualche decina di metri nella foresta.
Da una crepa nel terreno fuoriuscì una nebbiolina viola e nera seguita da una mano, un braccio, il secondo braccio, la testa e il resto del corpo. Poi la crepa si richiuse.
L'essere uscito dalle profondità della terra indossava una lunga veste nera che strisciata a terra e un cappuccio, anch'esso nero, che gli oscurava il volto.

- Cos'è successo? Dove mi trovo? - chiese rantolando l'incappucciato girandosi attorno.

- Signore, siete ad Hogwarts. Vi ho fatto tornare indietro -

L'uomo si girò repentinamente verso lo sconosciuto vestito da una tunica nera che lo celava completamente, due spessi guanti di pelle e un passamontagna nero; lo afferrò per la gola e chiese guardandolo negli occhi gialli, unica parte visibile - Chi sei? Che vuoi dire? -

- Sono colui che... Che vi ha rip-portato alla vita - disse con voce strozzata.
Finalmente lo lasciò andare e respirò una grossa boccata d'aria attraverso la stoffa di lana massaggiandosi il collo.
- Posso sapere con chi sto parlando? Vorrei sapere se sono riuscito nell'inpresa -

L'uomo si allontanò di un paio di passi e si lasciò cadere il cappuccio sulle spalle mostrando il viso di un uomo di mezz'eta consunto con una folta barba brizzolata così come i capelli ricci e sporchi, inquietanti e freddi oggi occhi gialli dalla pupilla allungata e due grosse e pelose mani dotate da lunge e affilate unghie giallognole.

- Il mio nome è Fenrir Greyback e sono il lupo mannaro alfa al servizio del signore oscuro. Il padrone? -

- Arriverà presto seguito dai suoi seguaci. Seguimi, ti ospiterò nella mia umile dimora -

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- Questo è l'indirizzo del luogo segreto dell'Ordine della Fenice, andate e uccideteli ma portatemi i mangiamorte e il prescelto. Anche la saputella. Loro li voglio vivi degli altri fate ciò che volete - ordinò ai mangiamorte che era riuscito a richiamare e fare evadere da Azkaban.

Una volta rimasti solo lui e Greyback si girò verso il pentacolo disegnato a terra, accese le candele nere, bruciò nella ciotola in cui erano contenute le ceneri del padrone dell'incenso e cantalenando il rito posizionò la ciotola completa di tutti gli elementi nel centro del cerchio. Nei versi finale della cantilena ferì con un coltello la mano destra sua e del licantropo lasciando gocciolare il sangue nella ciotola e lungo le linee del pentacolo. Infine buttò nel centro un fiammifero acceso e pronunciò le ultime parole di quel lugubre canto di magia nera ormai dimenticato.
All'inizio sembrò non succedere niente e il fiammifero si spense ma all'improvviso una potente fiammata s'innalzò dal cerchio e tutte le fiamme si spensero contemporaneamente alle luci dell'abitazione.
Una scia di nebbiolina viola serpeggiò sul nero pavimento sfiorando le gambe per poi essere assorbita dal terreno.
Quando tutta la scia scomparve si formò una crepa dalla quale fuoriuscì una nebbia viola e nera e, come era successo nella foresta di Hogwarts, un corpo si issò dal terreno. Esso era coperto da una lunga veste nera e un mantello nero con cappuccio che gli copriva i lineamenti ma la figura era tanto alta da permettere la vista di due piedi bianchi, quasi diafani, che sbucavano dalla veste e due mani anch'esse bianche e diafane dalle dita lunghe e le unghie rovinate. Quando sollevò il cappuccio rivelò una testa completamente calva, due occhi piccoli e rossi dalle pupille da rettile, labbra sottilissime e bianche e al posto del naso due piccoli fori.
Non emise un suono. Rimase solo a guardarci ma quello sguardo penetrò nelle anime e nei pensieri dei presenti tanto violentemente da lasciare una sensazione di disagio e sofferenza.

- Padrone, ho portato la vostra missione a compimento e ho radunato molti suoi sudditi ancora in vita e Greyback dal regno dei morti. I vostri seguaci stanno attaccando la casa proprio in questo momento -

- Molto bene, allora è giunto il momento di attaccare - disse con voce serpentesca. Sollevò la manica della veste mostrando in tatuaggio passandoci poi sopra le dita e comunicò ai suoi seguaci di attaccare. Infine riabbassò la minica per tornare a prestare di nuovo attenzione a me e al licantropo - Qualcun'altro è tornato indietro? Bellatrix? Dolohov? -

- Nessuno signore, non ancora. Ho solo riportato il licantropo e ho usato il suo sangue per riportarvi qui -

- Il sangue del licantropo, eh? Interessante... va bene lo stesso. Per il momento va bene così, prima ho bisogno di sapere cosa è successo in questi anni poi vedremo di escogitare un piano. Speriamo che portino qualcuno da interrogare e da usare - poi fulmineo si fiondò sullo sconosciuto e gli prese la testa tra le mani. - Rivela tutti i tuoi segreti al tuo padrone Lord Voldemort -

L'ultimo suono che si sentì nella stanza per molti minuti fu l'urlo agghiacciante di dolore.

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Revisionato il 17/03/2021

HP ~ Nuovo nemico: Tutti allerta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora