Una storia edificante, vero? Non vi sentite toccati nel profondo, ora?
Ma aspettate, adesso viene il peggio.
Dopo che Derek se ne fu andato, Stiles prese a vagare in uno stato di stordimento.
Al limite della vallata giunse sulle rive di un fiume e decise di gettarsi tra i flutti e lasciarsi annegare.
Gente, vi dirò: buttarsi in un fiume e lasciarsi annegare non è mai la soluzione a un problema. Soprattutto se il fiume è profondo mezzo metro circa, cosa che appunto quel fiume era. Stiles finì perciò per inciampare goffamente e ritrovarsi seduto, piangente e con l'aria un po' sciocca.
Si dà il caso che poco distante stesse schiacciando un pisolino Pan, il Dio della natura selvaggia, o Peter per gli amici, reduce da un festino di tre giorni. Tutto quelle emozioni negative e quel piangere lo avevano svegliato dal suo sonno.
Trotterellò fino al fiume, vide un bellissimo fanciullo annaspare nell'acqua e si chiese se stesse avendo un'allucinazione.
«Ehi, bellezza. Che ci fai tutto soletto qui al buio» gli chiese il Dio, grattandosi un corno lungo ed affusolato, perdendo poi l'equilibrio sui suoi zoccoli, tanto da doversi appoggiare contro un albero per non rischiare di cadere.
«Mi sembri... triste. Fammi indovinare. No no, non dirmi niente. Problemi di cuore, giusto?» chiese allora Peter, con quel suo solito sguardo malizioso.
Dovete sapere che i satiri sono maniaci per natura ma questo era il Dio satiro, quindi.Stiles, dal canto suo era così disperato che non lo turbò più di tanto il fatto che un uomo-capra, con i fumi del post sbornia, gli stesse rivolgendo la parola.
Desolato, Stiles, rispose con un cenno affermativo.
«Beh, non annegare, però. Non è la soluzione» gli disse il Dio con un bel sorriso stampato sul volto.
«Lo sai cosa dovresti fare? Prega Eros, il Dio dell'amore! Mio nipote è l'unico che può aiutarti» concluse quello facendogli l'occhiolino.
Stiles riprese a piangere disperato.
Peter incespicò all'indietro.
«Bene... questa chiacchierata mi ha fatto proprio piacere. Ora però... devo andare» E se la squagliò.
Aveva già abbastanza mal di testa di suo per l'alcol, senza dover aggiungerci tutte quelle grida e quelle scene melodrammatiche.Poi arrivò l'alba e Stiles cominciò a calmarsi. La sua disperazione non era diminuita, era diventata casomai più pesante e fredda, tanto da trasformarsi lentamente in determinazione.
"Forse l'uomo-capra aveva ragione" si disse.
«Eros è l'unico che mi può aiutare. Devo trovarlo e convincerlo a perdonarmi. Non voglio avere un no per risposta. Ma
prima...» e nei suoi occhi comparve una luce gelida.
Probabilmente fu una buona cosa che non ci fosse nessuno lì nei paraggi, perché avrebbe chiamato la Linea Rossa Omicidi.«Prima devo ringraziare i miei fratelli per il loro aiuto» concluse e uno strano sentimento di vendetta si formò nel suo petto.
A questo punto si scopre che anche Stiles aveva anche una vena crudele. Ci voleva parecchio a farlo arrabbiare, ma diciamocelo pure: il suo matrimonio distrutto fu decisamente un ottimo stimolo.
«Scott!» urlò poi al vento.
«Isaac!» fece ancora, nel vano tentativo di attirare l'attenzione dei suoi amici divini.«Stiles!» urlarono entrambi in un eco lontano.
«Che cosa è successo Stiles?» gli chiese Scott completamente sconvolto. Aveva i capelli tutti spettinati ed era sporco di polvere e cenere ovunque, Isaac era piuttosto serio e preoccupato.
«Io l'ho tradito Scott, sono uno stupido, mi aveva vietato di fare solo una cosa e io l'ho infranta» scoppiò a piangere nuovamente.
«Oh vieni qui» disse allora lui abbracciandolo.
«Dove sono tutti gli altri?» chiese poi Stiles, riferendosi a tutte le creature che abitavano il castello.
«Si sono dissolti tutti Stiles, sono svaniti, la loro energia era connessa a quella di Derek, una volta che lui ha rotto l'incantesimo, anche noi ci siamo... rotti» spiegò lui, con un velo di tristezza negli occhi.
«Il castello è venuto giù nel giro di un paio di minuti, tutte le piante sono morte e tutti i tesori sono diventati cenere» spiegò con voce tremante.
«E tu come hai fatto a scamparla?» chiese allora Stiles, sentendosi ancora più in colpa di prima.
«Per fortuna io ero con Isaac» spiegò Scott diventando un po' rosso in viso.
«Meglio se spiego io amore... vedi Stiles, Scott era tenuto in vita da un Dio, e anche se io sono un Dio minore ho pur sempre sangue divino nelle vene, quindi mi è bastato sostituire l'energia di Derek con la mia proprio mentre Scott stava sparendo. Così è tornato come nuovo» spiegò con fare tranquillo, camuffando la paura che lo aveva travolto mentre vedeva il suo ragazzo sparire davanti ai suoi occhi.
«Bene ragazzi, ho bisogno del vostro aiuto per riportare tutto come prima» disse allora Stiles ridandosi un contegno.
«Che hai in mente?» chiese Scott.I tre girovagarono per giorni, finché non trovarono la città-stato di cui era re il fratello maggiore.
All'inizio le guardie volevano cacciarlo, perché sembrava un vagabondo, ma poi capirono chi era.
Allora lo condussero a palazzo dal fratello.
«Ma caro, guardati!» disse lui con fare preoccupato.
«Mio povero Stiles, cos'è successo?» chiese allora, porgendogli un fazzoletto per asciugargli le lacrime.
«È una storia lunga» rispose lui, prendendo il fazzoletto ed asciugandosi una lacrima.
«Ho seguito il tuo consiglio. Però le cose non sono andate come mi aspettavo» iniziò a raccontare.
«Si tratta di tuo marito? È... è un mostro? È morto?» chiese quello, lasciandosi sfuggire un tono un po' troppo entusiasta.
«Né l'una né l'altra cosa» Stiles sospirò.
«Ho visto le sue vere fattezze. Non ci crederai, ma è il Dio Eros» spiegò ancora e così descrisse quanto fosse bello. Ogni dettaglio. Non dovette nemmeno fingere di avere il cuore spezzato. Raccontò al fratello esattamente tutto quello che era accaduto... fino alla fine.
«Prima di volare via, mi ha detto che mi lasciava e che per vendetta avrebbe sposato mio fratello, prendendo le sembianze della fanciulla più bella che si fosse mai vista» concluse Stiles.
«Senza contare l'immensa ricchezza che gli avrebbe dato e ha fatto il tuo nome» aggiunse infine per stuzzicare ancora di più l'interesse del fratello che già era caduto in trappola.
Infatti gli occhi del fratello maggiore diventarono grandi quanto due dracme (le monete greche). Se all'inizio avesse avuto dubbi sulla storia di Stiles, adesso credeva ad ogni parola.
Ma certo, aveva assolutamente senso!
Chi altri se non il Dio dell'amore avrebbe avuto una tenuta del valore di qualche miliardo come quella, con servitori invisibili, il teatro in casa e tutte quelle piscine al coperto riscaldate?
E aveva fatto il suo nome!
Non importava se fosse un maschio, era il Dio dell'amore, poteva mutare il suo aspetto proprio come aveva detto a Stiles.
Ovviamente aveva buon gusto. Aveva visto oltre l'insulsa bellezza di Stiles ed aveva capito che lui era molto meglio.
Lui invece avrebbe finalmente avuto quello che meritava. Sarebbe rimasto solo e povero.
«Oh, Stiles, mi dispiace tanto» disse.
«Puoi scusarmi un momento, per favore?» disse e senza neanche fare i bagagli si precipitò fuori dalla stanza.«È il vostro momento» bisbigliò Stiles uscendo sul balcone. Dal nulla si palesarono Isaac e Scott e lo portarono con se lontano dal castello.
Nel frattempo il fratello maggiore si fermò nella sala da bagno della moglie il tempo necessario per gridargli:
«Voglio il divorzio!» poi andò alle
stalle, prese il cavallo più veloce che c'era e galoppò fuori dal regno. Non si fermò fino a che non ebbe raggiunto lo sperone di roccia dove era stato raccolto per la prima
volta dal Dio del vento Isaac. Si arrampicò fino in cima e gridò:
«Eccomi, Eros, sono qui!»
«Oh ma salve mio nuovo padrone» disse Scott a circa tre metri dallo sperone, fluttuava insieme a Isaac per essere il più credibile possibile.
«Siete qui per portami da Eros?» chiese lui super emozionato.
«Certamente, dovete soltanto salire a bordo mio signore» fece Isaac con lo stesso tono servile di Scott.
E così, prendendo la rincorsa, si tuffò verso la propria morte.
Si perché, non aveva calcolato bene la distanza e così era caduto di sotto ancora prima di arrivare al Dio del vento.Gente, che risate si fece Isaac.
Dopotutto era colpa loro se il suo amato aveva rischiato la vita.
Dovevano pagare e nessuno è migliore delle divinità in fatto di vendetta.Nel frattempo, Stiles guardava da lontano e una volta vista la scena, richiamò i due ragazzi per passare al prossimo obiettivo, continuando così il proprio viaggio.
Trovò il regno dove viveva il fratello di mezzo, e gli raccontò la stessa identica storia.
«Ma sai qual è la cosa più strana?» disse nel concludere.
«Eros ha detto che mi lasciava e che per vendetta avrebbe sposato mio fratello, prendendo le sembianze della fanciulla più bella che si fosse mai vista»
«E ha fatto il tuo nome»

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Amore e Psiche ~ Sterek
Roman d'amourChi non ama "Amore e Psiche" di Canova? Eros che stringe fra le braccia la sua amata Psiche per portarla via con sé, i loro sguardi persi gli uni negli altri... Ed è forse con la stessa intensità che Derek ama Stiles... forse anche di più. Decisam...