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Il giorno dopo fu davvero difficile da sopportare.
Stiles aveva passato tutta la notte sognando cose orribili, perciò aveva dormito pochissimo e malissimo.
Adesso era seduto sul letto, con la schiena poggiata sulla testata, si teneva le ginocchia al petto, abbracciandole. Fissando il nulla con occhi vitrei.
Sapeva di star sbagliando, suo marito gli aveva dato tutto quello che voleva, aveva fatto di tutto per farlo essere felice, ma sopratutto gli aveva salvato la vita dall'ira di una Dea un po' troppo vanitosa ed egocentrica.
Gli aveva donato pure il suo amore, nonostante fosse un essere temuto perfino dagli Dei, e lui lo stava ripagando in quel modo.
Gli stava facendo del male con il suo comportamento.
Stiles non era così, ma comunque non poteva fare a meno di voler rivedere i suoi parenti. Almeno una volta, sì, una volta sarebbe stata più che sufficiente per dare sollievo alle pene dei fratelli e ai malanni dei genitori.
Un bussare leggero alla porta lo destò dai suoi pensieri e così decise di darsi un contegno.
Era improbabile che fosse suo marito, ma la speranza di vederlo sbucare da dietro la porta con la colazione in un vassoio era talmente tanta da riscaldargli il cuore.
Non abbastanza però da levargli dal petto quella fastidiosa sensazione di freddo.
«Si può?» chiese una voce familiare, aprendo leggermente la porta.
«Certo» rispose Stiles in un sorriso, riconoscendo la voce del suo migliore amico.
«Ho sentito quello che è successo sta notte e...» disse deglutendo, forse non era il caso di parlarne per adesso. Non era ancora tanto bravo con quello che Stiles chiamava "rapporti interpersonali".
«...beh, visto che non ti sei alzato, ho pensato di portarti la colazione a letto» concluse lo spirito del vento.
«Sei sempre il migliore» disse Stiles, asciugandosi una lacrima che era sfuggita al suo controllo, veramente sollevato da quella premura. Si era affezionato tantissimo a quel ragazzo, sopratutto contando che era il primo vero amico che aveva.
Ci era voluto un po' a farlo abituare a trattarlo come un amico, che come un padrone. Certo, era sempre al suo servizio e pensava a tutto lui.
Però scherzavano spesso e sopratutto non lo osannava per la sua bellezza.
In cambio Stiles lo copriva quando Isaac lo veniva a trovare ed i due sparivano un paio d'ore per poi tornare tutti spettinati e con i vestiti l'uno dell'altro.
Ogni volta Stiles glielo faceva notare ed i due si imbarazzavano talmente tanto da rischiare l'evaporazione.
«Lo so caro, senza di me, saresti perso» rispose gonfiando il petto.
«Mi...» iniziò la frase non proprio sicuro fosse giusto dirlo, ma Stiles doveva affrontare la cosa, era forte e non poteva stare sul letto a piangersi addosso.
«...mi dispiace per sta notte» disse quindi, accarezzandogli una guancia.
«Ah... l'hai saputo» rispose triste Stiles.
«Più che saputo, sentito» scherzò l'altro ma tornando subito serio.
«Ma non abbiamo urlato così forte» disse Stiles corrugando la fronte.
«No, ma quelle ondate di energia hanno seriamente rischiando di farci esplodere tutti, anzi hanno rischiato far crollare l'intero castello» disse Scott preoccupato.
Facendolo corrugare di più.
«Stiles, l'intero castello è stato costruito apposta per te dal potere del mio padrone. È lui che lo mantiene stabile e tangibile. Se non fosse per lui, crollerebbe tutto» spiegò, tremando al solo pensiero.
Stiles rimase a bocca aperta per quella rivelazione.
Quel ragazzo aveva fatto tutto quello per lui ed era così che Stiles lo ripagava?
"Assolutamente no, sta sera glielo dico, gli dirò che ho cambiato idea e che non voglio più andarmene da qui"

«Comunque, basta con questi pensieri infelici e troviamo qualcosa che ti risollevi il morale» disse Scott con fare incoraggiante.

Passarono tutto il resto della giornata insieme, scherzando e facendo tutte le attività che potevano.
Stiles aveva scoperto che il castello aveva anche una parete per le arrampicate, così sfidò Scott a chi arrivava prima in cima.
Solo che non aveva calcolato che l'altro era uno spirito del vento e quindi gli bastano due secondi per raggiungere la cima, volando.
«Non è quello che ho detto, imbroglione» gli urlò contro Stiles con il broncio, a metà della parete, iniziando poi a ridere per la furbizia dell'amico.

Amore e Psiche ~ Sterek Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora