XI

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L'aquila afferrò la caraffa e si librò fino alla cima della cascata, la riempì della gelida acqua soprannaturale dello Stige, fresca di sorgente, e tornò in volo da Stiles.
«Eccoti servito. Ti darei un passaggio a palazzo, ma è meglio che Afrodite non mi veda. Stammi bene» E volò via.
Quando Stiles ritornò alla tavola di Afrodite imbandita per la cena con la brocca piena di mortifera acqua ultragelida, la Dea rimase esterrefatta.
«Impossibile!» esclamò. Ci si lavò le mani, cosa che solo gli Dei possono fare senza urlare dal dolore.
Cercò di trovarci qualcosa di sbagliato, ma non ci riuscì. Percepiva che veniva dalla cima della cascata, proprio come aveva richiesto.
«Che stregoneria è questa? Come hai fatto a superare tutte le prove che ti ho imposto?»
«Oh... sapete com'è. Tenacia. Coscienza pulita... Ora posso riavere mio marito?» disse Stiles con un tono leggermente più alto del solito, poiché riteneva che tre prove fossero sufficienti. Voglio dire, è sempre così, no? Fai queste tre cose.
Rispondi a tre domande.
Sconfiggi le tre Gorgoni.
Mangia i tre porcellini.
Esprimi tre desideri.
Tutte le cose importanti vengono a tre a tre.
Ma Afrodite non lo sapeva. O forse voleva solo rendere questa storia particolarmente difficile per quei poveri mortali che avessero cercato di raccontarla in futuro.
«Quarta prova!» gridò.
«Che cosa?!» sbottò Stiles.
«Suvvia» iniziò Afrodite.
«Fai quest'ultima cosa per me e avrai dimostrato di essere un compagno degno di mio figlio» dichiarò la Dea.
«Oppure, se vuoi rinunciare...» lo provocò.
«Che rottura che siete» borbottò Stiles incrociando le braccia.
«Cos'hai detto?» chiese con sguardo furioso la Dea.
«Ho detto che sarà meglio che continui» si corresse Stiles.
«Qual è la prova, mia signora?»
«Ovviamente, la qualità più importante per un degno partner è la bellezza» disse Afrodite con la sua frivola filosofia, dopotutto era pur sempre la Dea della bellezza.
«Sono stata così impegnata a prendermi cura di mio figlio...» disse con fare drammatico.

«Eros?» la interruppe Stiles, perché non aveva idea che lui fosse nel palazzo.
«È ferito? È nei guai?»
La Dea alzò le sopracciglia.
«Grazie a te. Quella goccia di olio che gli hai fatto cadere sulla spalla sta prosciugando la sua essenza, proprio come ha fatto il tuo tradimento. È una specie di metafora» spiegò.
Stiles sbatté le palpebre.
«Intendete dire una similitudine» la corresse Stiles.
«Qualunque cosa sia» rispose stizzita.
«Devo vederlo!» sbottò Stiles, se con quest'ultima prova, ci avrebbe rimesso la vita, almeno voleva vederlo.
«Devo aiutarlo!» aggiunse poi.
«Oh, ora vuoi aiutarlo. Io sono sua madre, e ho tutto sotto controllo, grazie mille. Come stavo dicendo, la qualità più importante per una persona è la bellezza. Sono stata così occupata a prendermi cura di mio figlio che sono rimasta senza la mia famosa crema magica di bellezza.
L'ho finita, e ora me ne serve un altro po'» spiegò cercando di non arrabbiarsi.
«Un momento... avete cercato di curare Eros con una crema di bellezza?» chiese allora alzando un sopracciglio.
«Ovvio, no?» Afrodite alzò gli occhi al cielo.
«Comunque, me ne serve ancora, e tutti i negozi l'hanno finita, quindi ho bisogno di un sostituto adeguato. L'unica dea che possiede cosmetici che posso usare senza che mi cada a pezzi la faccia è Persefone» continuò a spiegare.
«La regina degli Inferi?» Stiles si sentì cedere le ginocchia.
«Volete... volete che io... ?»
«Sì» Afrodite assaporò la paura negli occhi di Stiles.
«Fai un salto giù nell'Oltretomba e chiedi a Persefone di prestarti un po' della sua crema di bellezza. Puoi metterla qui» disse schioccando le dita e nelle mani di Psiche comparve una scatolina di legno di rosa intarsiata di filigrana d'oro.
«Ultima possibilità per te di rinunciare e andare in esilio» l'avvisò.
Stiles fece del proprio meglio per nascondere la disperazione.
«No. Piuttosto che rinunciare preferisco morire cercando di riconquistare l'amore di Eros. Vi porterò la vostra crema di bellezza» esordì.
«Accertati che sia del tipo senza profumo. Ipoallergenica» precisò Afrodite.
«E sbrigati. Stasera danno un nuovo spettacolo sull'Olimpo. Devo farmi bella» disse uscendo fuori dalla stanza, seguita dai suoi capelli profumati che rilasciavano petali ad ogni onda.

Amore e Psiche ~ Sterek Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora