Capitolo 1

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"Piccola sveglia...devi andare a lavoro.".Una voce disturbò il mio profondo sonno.

"Non voglio..." brontolai coprendomi con le coperte.

Quella voce sbuffó, per poi tirarmi via le coperte e prendermi a mo' di sposa,mentre avevo ancora gli occhi chiusi.

Mi portò in bagno, quando dell'acqua gelida toccó la mia pelle facendomi spalancare gli occhi.

"Cameron!" Urlai ascgiugandomi la faccia.

"Sembravi uno zombie, mi stavo preoccupando." Rise facendo ridere anche me.

"Buongiorno." disse abbracciandomi per poi stampare le sue labbra sulle mie.

"Buongiorno."sorrisi sulle sue labbra.

"Ti ho preparato la colazione." Disse andando in cucina.

Era sempre così dolce con me.

***

Avevo la mia divisa nuova,rossa e blu,con un piccolo berretto incluso.

Entrai nel magazzino in cui lavoravo e firmai il cartellino.

Incominciai a sistemare in ordine alfabetico le chitarre nuove che erano arrivate in esposizione.

Da quelle elettriche,a quelle acustiche.

Questo é quello che facevo da 6 mesi,qualche volta strimpellavo anche qualche vecchia nota con qualche chitarra prima di posarla.

"Scusi...questa quanto costa?" Sentii una voce provenire dalla mia sinistra. Era un ragazzo alto,biondo e con un'accenno di barba adolescenziale,che fissava una chitarra elettrica nera. Luke.

Che ci faceva qui a Melbourne?

Mi ero trasferita l'anno scorso da Nashville...C'erano troppi ricordi li. E ora Luke era qui per farmeli ricordare?.

Pensandoci...Non lo vedevo da 3 anni,e il tempo aveva cambiato entrambi. Un peso allo stomaco mi passó quando ricordai Ashton...Anche lui non vedevo da 3 anni, ma eravamo rimasti in contatto.

Il mio cuore perse letteralmente un colpo quando ricordai Michael,il nostro ultimo incontro.

Da quando era all'ospedale, andavo a trovarlo ogni notte,poi man mano che migliorava, dicevano di allontanarmi da lui,o era lui a dirlo. Quello mi distruggeva,decisi di assecondarlo, e andare via. Non sapevo come stava,se era ancora vivo,Aveva cambiato numero, e da Melbourne i numeri di Luke,Calum non prendevano. Avevano una linea riservata a Nashville,finchè non mollai tutto.

"L-Luke.." lo fissai choccata.

Si giró verso di me, per poi rimanere anche lui senza parole.

"Ashley" disse allargando gli occhi stupito.

"Cosa ci fai qui?" Gli chiesi mentre analizzavo meglio il suo volto.

"Senti...è una storia lunga, perchè oggi non prendiamo un caffe'? cosí ti spiego in tranquillitá." Disse porgendomi un bigliettino con su scritti dei numeri.

Sorrisi,e lo vidi uscire dal magazzino.

Sospirai per il grande colpo che aveva colto di sorpresa il mio cuore.

***

"Come hai detto che si chiama?" Cameron disse con un cenno di gelosia mentre era seduto accanto a me sul divano.

"Luke,si chiama Luke." sorrisi alla sua gelosia.

"Oh bene. E chi sarebbe?"

"Un'amico di vecchia data." Baciai una sua guancia.

"E come mai uscite oggi?" "É un'interrogatorio? Parleremo di cose che sono successe mentre ero via da Nashville." sospirai.

"Okay, ma se prova a toccarti sono guai." ridacchió.

Mi fece ricordare Michael con quella frase...Mi dava talmente tanta malinconia il suo ricordo, che sarei corsa da lui e avrei dimenticato tutto. Ma non potevo,ormai era tardi. In questi tre anni il mio cuore era stato distrutto. Ho dovuto lottare da sola,fra lacrime e notti insonne.

Cameron mi aveva fatta andare avanti,anche in solo un'anno.

Era completamente diverso da Michael,era biondo,con grandissimi occhi azzurri,timido,aggressivo solo quando ci voleva.

"Tu non farai nulla invece,perchè non verrai."Sorrisi.

"Come? E se prova a rapirti? Se ti stupra?-" Lo interruppi ridendo. "Ma la smetti?! É mio amico! Non mi stuprerá" risi ancora piú forte.

"Sei bellissima,non si può mai sapere." Disse autorevole.

"Smettila" sorrisi abbracciandolo.

Prese il mio viso fra le sue mani e fece toccare le sue labbra sulle mie con delicatezza,per poi mordere il mio labbro inferiore, dopo di ché poggiò lentamente la sua lingua sopra.

Mi distaccai da lui frettolosa vedendo l'orario.

"É tardi devo andare" Dissi dando un piccolo bacio a stampo a Cameron per poi uscire di casa.

***

"Ecco a voi." Disse la cameriera porgendoci le tazzine di caffè.

"Grazie" Disse Luke sorridendole.

"Allora..." disse non'appena se ne andò.

"Rispondo alla tua domanda...Sono qui perchè...è un'anno ormai che Michael ti cerca.".

Un peso allo stomaco si fece sentire al nominare del suo nome.

"Lui non voleva più vedermi." dissi quasi strozzandomi.

"No...lui non voleva che tu lo vedessi,non voleva farti del male." " Ma cosí facendo mi ha fatto tutt'altro che bene " Dissi sforzandomi dal non piangere.

"Sei viva giusto?"Luke introdusse il silenzio.

"Dopo il coma...Michael ha rischiato la morte più e più volte. Ha ricominciato a bere,e a questo punto non so se abbia riprovato anche le droghe."Disse tenendo la testa bassa.

Mi sentii vuota in quel momento. Ero riuscita a tenerlo il più possibile fuori da i guai, e ora ci era dentro più di prima.

"Passa tutte le notti delirando, sentendosi male,e spesso vomita anche. Non lo riconosco più cavolo." Disse sfregandosi gli occhi.

"Ha bisogno di te Ashley, o si ammazzerà continuando di questo passo."

"N-Non posso..." Dissi deglutendo.

"Mi ha fatta soffrire per tre anni interi,senza farsi mai sentire,non avevo nessuno chd mi tirasse su il morale,ho dovuto traslocare in un'altra citta' per i troppi ricordi,capisci? Non posso tornare con lui dopo tutto questo...ho solamente una persona che mi ha fatta sorridere in quest'ultimo anno,e non posso abbandonarla tutto d'un tratto.'' dissi distrutta.

"Capisco...ma,ha bisogno di vederti, ne ha davvero bisogno."

Too Late||Michael Clifford~Sequel of Amnesia~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora