Capitolo 2

931 66 16
                                    

''Pensaci Ashley...non lo dico tanto da parte sua, ma di mia e Calum, non riusciamo più a vederlo in questo stato, e non riusciamo a sollevargli il morale. '' Disse non  riuscendo a finire il caffè.

''Adesso è a casa vostra?'' chiesi timorosa. ' Si, non penso sia uscito.'' rispose.

''Posso venire con te?Voglio parlargli.'' Risposi guardando il vuoto. Una luce si accese sul viso di Luke alle mie parole. 

'' Oh, si certo! vieni.'' Disse trascinandomi nella sua auto.

****

Il viaggio fù molto silenzioso, mentre Luke fremeva dalla voglia di vedere Michael con me.

Aprì la porta di casa, e gli venni dietro. Calum, si alzò di scatto vedendomi. 

''Ashle--'' Venne interrotto per il suo tono di voce da Luke con uno ''shh'' .

Anche Calum era cresciuto parecchio...era molto alto,aveva un'accenno di biondo al suo ciuffo, e dei tatuaggi in più. Cosa sarebbe cambiato invece in Michael? Questa è la curiosità che mi dava il tormento.

Ci abbracciammo silenziosamente, avevamo avuto sempre un bel rapporto.

''Michael è sopra, in camera sua.'' Disse indicando una porta sopra le scale.

Mi ressi al corrimano, cercando di non cadere,dato che le mie gambe cedevano di tanto in tanto quanto ero nervosa. Ero difronte alla sua porta,e riuscii a sentire dei accordi stonati provenire da una chitarra.

''Michael'' bussò Calum che si trovava al mio fianco. ''Che vuoi?'' La sua voce si sentii da dietro alla porta. Delle farfalle volariono nel mio stomaco al risentire quella voce più matura, dopo 3 anni.

Calum mise una mano sulla mia spalla per poi aprire la porta ed entrare con me. Michael...eccolo. Sdraiato sul suo letto con una chitarra fra le mani mentre fissava il soffitto. Aveva i capelli tinti di rosso, rimasi senza parole nel vedere quanto gli stavano bene. In più aveva un piccolo pearcing sopra il suo sopracciglio destro,e qualche piccolissimo accenno di barba. Non si era girato,il suo sguardo era solamente rivolto verso il soffitto scuro.

''M-Michael..'' Quasi sussurrai, per paura di disturbarlo, in qualche modo. La sua testa si girò di scatto,per poi lasciare la chitarra e alzarsi verso di me con gli occhi spalancati. Mi girai e vidi che Calum era uscito dalla stanza, mi aveva lasciata sola con lui.

''Ashley'' disse afferrando il mio viso fra le sue mani, ma non indietreggiai, come era mio solito. Stavolta afferrai le sue mani e le feci scivolare via, tenendo i miei piedi saldi sul pavimento.I suoi occhi chiari, erano contornati da un leggero rosso, questo mi fece notare la trasandezza da cui si era lasciato prendere. ''Hey..'' sussurrai. Si vedeva che era deluso dal fatto che avevo rifiutato il suo contatto fisico. ''P-Posso abbracciarti?'' Disse balbettando.Se lo avrei abbracciato, sarei scoppiata in lacrime,ma ne avevo uno strano bisogno. Annuii lentamente, e Michael si buttò fra le mie braccia come un bambino che ha ritrovato la sua mamma dopo averla persa. La sensazione nel sentire ancora il suo calore inebriò ogni mio senso.

Riaffiorarono tutti i ricordi, di ogni nostro abbraccio,e mi facevano così dannatamente male.

''Come mai sei qui?'' disse mentre mi staccavo da lui. ''Ho incontrato Luke nel negozio in cui lavoro-'' Mi bloccò. ''Adesso lavori? Come sei cresciuta...'' Disse accarezzandomi la guancia. Strizzai gli occhi per poi tornare a parlare. ''E mi ha raccontato come sono andate le cose dal 18 dicembre di 3 anni fa...Ho deciso di vederti,parlarti, per chiarire la situazione.'' Ingoiai la mia saliva, mentre sentivo ancora il calore della sua mano sulla mia guancia. Se l'avrei allontanata,sarei morta di freddo.

''Di cosa vuoi parlare?'' Disse ispezionandomi il viso con gli occhi. ''In questi tre anni, dove tu non ci sei stato....qui a Melbourne, non avevo nessuno che mi tirasse su di morale. Ero distrutta,la notte non dormivo al pensiero di rivederti,mi mancavi da morire...Solo quest'anno,una persona è riuscita a farmiandare avanti,e farmi sorridere.'' Dissi trattenendomi dal piangere. All'ultima frase, le mani di Michael si trasformarono in un pugno, ma la sua espressione era tutt'altro che arrabbiata.

''Scusami...scusami. Ma la mia vita da quando sei andata via, è precipitata. Non ho più ho uno scopo,un compito. Non ho più nessuno da amare. Ho cominciato a scaricarmi sull'alcool, per provare a dimenticare, ma l'unica cosa che dimentico è il senso della ragione. Torna da me Ashley...ti prego.'' Disse sul punto di piangere. 

''E' troppo tardi Michael.'' Dissi guardando il basso.Trovando ancora la collana che mi aveva regalato,più arruginita ditre anni fa. Non avevo davvero avuto il coraggio di toglierla.

''Non è mai troppo tardi per tornare a volare.'' Disse afferrando la mia mano quasi supplicandomi. ''Ma le mie ali sono spezzate...'' una piccola lacrima corse sulla mia guancia. ''Posso aggiustarle.'' Disse speranzoso asciugandomi con una mano la lacrima.

''E' troppo tardi...''

Too Late||Michael Clifford~Sequel of Amnesia~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora