Capitolo Dieci

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Mi sveglio come al solito alle 6.

Solita giornata, a scuola incontro Taylor e Avani ma non lui.

Resto incazzata per tutto il giorno fino a quando torno a casa e trovo Payton seduto sul divano con Jaden.

Io lo guardo per poi andare in camera fingendo che non me ne freghi niente anche se è totalmente il contrario.

Mi metto a studiare matematica che domani c'è la verifica.

toc toc

-avanti-

-ehi...- è lui. -che c'è?- domando piatta e lui si siede sul mio letto -scusa per ieri...- inizia guardando verso il basso -cosa ti è successo?- domando sedendosi accanto a lui -nulla...è solo che quella chiamata mi ha fatto incazzare- dice e io non instigato perché so che peggiorerò le cose.

-tranquillo- dico e lui sorride baciandomi.

Io ricambio e approfondisco.

[...]

Ho finito di studiare matematica con Payton, poi ci siamo stesi sul letto e ci siamo addormentati abbracciati.

-ragazzi- riconosco la voce di Jad -mm- mugugno io ancora addormentata -sono le 11- dice e io sbarro gli occhi, è vero, sono le 11 di mattina.

-merda merda merda- dico e Payton si sveglia sorridendo -stiamo a casa- propone e io esito prima si accettare.

Ci infiliamo sotto le coperte e continuano a dormire.

È incredibile che abbiamo dormito tutta notte.

[...]

Verso le 12 ci alziamo.

-dormito bene?- mi domanda strofinandosi gli occhi -mai dormito meglio- affermo dandogli un bacio sulla guancia, lui sorride e mi mette un braccio intorno alla vita.

In cucina c'è mio fratello che sta mangiando un Pancake con la nutella.

Io lo raggiungo e lo imito e Payton fa lo stesso però invece di metterci la nutella lui ci mette lo sciroppo d'acero.

-Ti piacciono?- mi domanda Jaden e io annuisco masticando -sono contento, è la prima volta che li faccio- dice e io sorrido.

Stiamo ancora mangiando quando mia madre entra dalla porta d'ingresso e ci guarda stranita.

-perché non siete a scuola?- dice disperata -ci siamo svegliati tardi- ammette Jaden e mia madre alza gli occhi al cielo.

-ragazzi ho una notizia da darvi, è bellissima- dice ritornando al suo sorriso splendido.

-io vado- dice Payton baciandomi la guancia e io arrossisco visto che mia madre ci sta guardando.

Sicuramente vorrà sapere tutto.

Dopo che Payton se n'è andato mia madre si accomoda al suo posto di fianco a me.

-allora- dice intrecciando le mani sul tavolo -ho una notiziona- sorride, sono in preda alla curiosità -dai diccela- dico io e lei annuisce sorridendo -Andiamo in Texas-.

La forchetta mi cade dalle mani e inizio a respirare irregolarmente -come?- dice mio fratello basito almeno quanto me.

-non siete contenti?- domanda mia madre ancora sorridendo.

Io senza risponderle salgo le scale e sbatto la porta della mia camera quando entro.

Come può farci questo?
Come osa?
Perché?
Qui non ci troviamo bene?
Perché proprio ora che ho conosciuto Payton?

Queste domande mi frullano nella testa.

Qui abbiamo tutti i nostri amici io e Jaden.
Qui abbiamo tutta la nostra vita.
Qui abbiamo tutta la nostra infanzia.
Qui abbiamo tutti i ricordi.
Qui ho Payton.

Senza accorgermene le lacrime iniziano a rigarmi il viso.

Mi sento uno schifo ora.

Non posso andare in Texas, non se ne parla, non posso abbandonare il North Carolina, non posso abbandonare Charlotte, la città in cui sono nata e vissuta.

Non posso abbandonare Taylor e Avani.
Non posso abbandonare tutti i ricordi.
Non posso abbandonare Payton.
Non esiste, farò di tutto per restare qui.

[...]

-ehi amore- dice mia madre entrando nella mia stanza -perché l'hai presa così male?- mi domanda come se facesse finta di nulla.

-e me lo chiedi pure?- domando incazzata e lei mi guarda con le sopracciglia incurvate -mamma, qua ho tutto e tutti- urlo.

-mi hanno offerto un lavoro migliore, avremo una casa più bella e una vita più bella- dice -non mi interessa mamma, io non voglio andarmene da Charlotte- dico a denti stretti, ma lei scuote la testa ed esce dalla mia stanza.

Chiamo subito Payton che al secondo squillo risponde.

-ehi- dice e io scoppio subito in lacrime -che succede?- chiede preoccupato mentre io singhiozzo -arrivo,non muoverti- dice e poi chiude la chiamata.

Io continuo a piangere fino a quando irrompe nella mia stanza con il fiato e, chiude la porta a chiave e mi viene incontro.

-cosa succede?- mi domanda serio e preoccupato -noi...- inizio ma lui mi abbraccia -cosa?- mi incita a continuare -noi...ci dobbiamo trasferire- dico tutto d'un fiato trattenendo un singhiozzo.

-che cazz- dice alzandosi di scatto -lo so- dico mettendomi le mani davanti agli occhi -non ci credo- urla e io nascondo la faccia nel cuscino.

-come cazzo è venuto in mente a tua madre?- dice tirando un pugno al muro facendo un buco.

Le sue nocche sanguinano ma lui non sembra preoccuparsene.

-Dio santo- dice prendendosi la testa tra le mani e sospirando mentre io continuo a piangere.

[...]

Restiamo tutta la serata insieme, io non smetto di piangere e lui intanto mi consola.

Alla fine se ne va alle 11 visto che domani abbiamo scuola.

Sara dura dirlo ad Avani e a Taylor.

𝒀𝒐𝒖 𝑨𝒓𝒆 𝑴𝒚 𝑯𝒂𝒍𝒇 // 𝑷𝒂𝒚𝒕𝒐𝒏 𝑴𝒐𝒐𝒓𝒎𝒆𝒊𝒆𝒓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora