Ci trova gusto

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Attenzione!

Questo è uno dei nuovi capitoli che avevo detto che avrei aggiunto! Sto scrivendo anche gli altri ma al momento, pubblicando questo, sto facendo una prova per vedere se wattpad lo mette in mezzo alla storia senza farmi cancellare i capitoli che già ci sono.

Comunque spero che il capitolo vi piaccia e che sopratutto le cose vadano come previsto!

Intanto leggetelo!

Adrien's pov

Marinette era sparita.
O meglio, mi aveva detto che andava a fare la spesa e ancora non era tornata.

Mi aveva lasciato legato alla sedia e imbavagliato.
Mi si era seccata la gola e mi dolevano braccia e gambe. E mi faceva male la schiena.

Negli ultimi giorni mi aveva sbatacchiato a destra e a sinistra, mi teneva sempre le mani legate ma mi dava la possibilità di sgranchirmi le gambe di tanto in tanto.
E non mi aveva mai lasciato da solo così a lungo.

Mi mossi e provai ad allentare le corde, ma niente da fare. Marinette aveva stretto proprio bene!
A quanto pare ci teneva proprio a non farmi fuggire.
Ero completamente bloccato!

Mi mossi ancora, tanto valeva fare un secondo tentativo. Le corde non riuscivo a scioglierle quindi provai a fare forza per strapparle.
Peccato che il movimento mi causò un piccolo problema: la sedia si ribaltò e finii a terra, sbattei il fianco, la spalla e per poco anche la faccia.

Gemetti e poggiai la testa sul pavimento.
Ero un genio!
Adesso si che avevo qualche possibilità di fuga. I miei complimenti Adrien Agreste.
E adesso stavo anche più scomodo di prima.

Sentii dei passi e poco dopo un tonfo.

- Che fai a terra? - mi chiese Marinette.

- Mmmhh - borbottai.

Marinette si inginocchiò al mio fianco e mi tolse la sciarpa dalla bocca.

- Sono caduto - dissi.

Mi guardò con un sopracciglio alzato.

- Stavo scomodo - spiegai.

- Ora stai comodo? - mi chiese ironica.

- Decisamente no - borbottai.

Inclinò il capo e mi guardò, pensierosa.

Per mia fortuna prese a trafficare con le corde e mi slegò: prima i piedi e poi si spostò alle mie spalle, liberandomi le mani.

- Alzati - mi disse e non me lo feci ripetere due volte.

Ero intorpidito ma grazie al cielo non caddi a terra.

Marinette alzò la sedia e mi lasciai sfuggire un lamento. Non volevo tornare seduto e legato.
Giunsi le mani in preghiera.

- Per favore, fammi sgranchire - la implorai.

Mi fulminò.

- Sono disposto a mettermi in ginocchio -

- Non tentarmi Agreste. Potrei legarti e costringerti in ginocchio per giorni e a quel punto la sedia sarà il posto più comodo del mondo - mi minacciò.

Ero disposto a pagare un prezzo simile per stare un paio di minuti in piedi e slegato?

Si!
No...

Sospirai e mi avviai verso la sedia, feci per sedermi ma Marinette mi fermò.

Mi prese le mani e cominciò a legarmi i polsi.

- Non sarebbe meglio se mi leghi allo schienale? - chiesi.

- Si, ma mi fai pena -

Quando fu sicura di aver stretto abbastanza mi spintonò verso le scale.

- Che fai? - chiesi cominciando a preoccuparmi.

Non mi faceva scendere mai al piano di sotto, solo una volta era successo ed ero riuscito a farla arrabbiare.

Sotto le tende erano tutte chiuse e la stanza era illuminata dalla lampada del soffitto.

Marinette mi spinse sul divano e mi linciò con lo sguardo.

- Non muoverti - disse.

- Ok -

- E non fiatare -

La guardai mentre andava in cucina e metteva la spesa nel frigo.
Ogni tanto mi lanciava qualche occhiata, per assicurarsi che non mi muovessi, ma la sua attenzione era rivolta al frigo e al cibo.

- Vuoi una... - mi zittii perché aveva sbattuto un rotolo di nastro adesivo sul tavolo.

Deglutii.

- Ok, sto zitto - borbottai.

Dalla sua faccia immaginai che non era convinta della mia risposta, anzi, proprio per niente.

Mi si avvicinò con sguardo omicida.
Si sedette sulle mie gambe e prese il nastro adesivo.

- No! Sto zitto, sul serio! - dissi.

Mi ignorò alla Bell e meglio e staccò un pezzo del nastro con i denti.

- Per favore? - chiesi.

Per tutta risposta mi mise il nastro adesivo sulla bocca, chiudendola definitivamente.

Mi scostò i capelli dagli occhi e mi guardò, curiosa.

- Non l'avrei mai detto, che fossi così irritante - mi disse - Adesso almeno non fiaterai più -

Avrei voluto dirgli che era una persona malvagia ma ero impossibilitato a farlo.

Mi stirò i capelli e si alzò.
Non l'aveva fatto con forza, sembrava più un gesto affettuoso che altro.

Mi guardò un ultima volta e rabbrividii.

Avevo quasi l'impressione che avrebbe fatto esattamente quello di cui mi aveva minacciato poco prima.
E, ok. Me l'ero cercata ma cominciavo ad annoiarmi!

E a quanto pare, dal modo in cui mi guardava Marinette, capii che ci trovava gusto a trattarmi in quel modo.

                              ***
Marinette's pov

Un po' mi dispiaceva.

Non volevo trattarlo in quel modo ma quel ragazzo mi irritava sul serio, la maggior parte delle volte.
E a me piaceva osservarlo mentre non sparava cavolate dalla bocca.

Alla fine mantenni la promessa che gli avevo fatto: dopo aver finito di sistemare lo portai al piano di sopra e lo feci mettere in ginocchio; gli legai le caviglie e passai un'altra corda tra i polsi e le caviglie, unendoli.

La parte cattiva di me avrebbe voluto spingerlo a terra però era vero quello che gli avevo detto poco prima, mi faceva pena e poi ero troppo bello per rovinare il suo viso.

Quando passai davanti al suo campo visivo mi fulminò.

- Ti avevo avvertito - dissi.

Adrien sbuffò dal naso.

Sorrisi e a quel punto lo spinsi sul serio, finì per terra senza il minimo sforzo.

Scrollai le spalle e lo lasciai sul pavimento.





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