3.LA on a saturday night

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"Non credo di essere così intonato."
"Lo vedremo. Facciamo qualche esercizio di riscaldamento, segui ciò che faccio io."
Vide Jungkook divertirsi durante quell'ora, stava andando con calma e delicatezza per non forzare le corde vocali del giovane, e invitandolo a bere spesso come anch'egli aveva imparato a fare a scuola di canto.
"Ma allora c'è qualcosa qui." Scherzò Jimin, toccando il petto del minore. "Fammi sentire quanto sei bravo, ma non forzare le corde vocali."
Jungkook chiuse gli occhi, lasciando uscire quella voce che da tanto tempo aveva lasciato ad attendere nel suo cuore.
LA on a saturday night era una canzone che era solito ascoltare, fino a quando non aveva distrutto il cellulare.
Si lasciò trasportare da quella melodia, seppur con voce ancora un po' incerta e tremante, forse aveva anche sbagliato qualche nota.

They all hit the town
Get to getting around
Find a body who can hold 'em tight
You know it's true what they say
Nobody can fall in love in LA on a Saturday night
All the boys and the girls on top of the world
In the morning they realise
That it's true what they say
Nobody can fall in love in LA on a Saturday night

Ciò che non si aspettava, era che la voce di Jimin si mescolasse alla sua nella parte successiva.
Era più delicata della sua, ma ne amò subito il timbro.
Se avesse dovuto dare un colore alla voce del maggiore, sarebbe stato sicuramente un giallo brillante.

God, I hate this fucked up city
People flip on the turn like the lights on the boulevard
They get dressed up just to lay down
With a guy, with a girl, with whoever's got a broken heart

Si fermò, quasi incredulo da ciò che era appena accaduto.
"Non ho potuto fare a meno di ascoltare." Seokjin era sulla porta della stanza. "Per la verità... le vostre voci hanno attirato qui altre persone."
Jungkook si voltò verso il medico, rosso in viso.
"S-stavo solo cercando di farlo star meglio." Spiegò Jimin. "Solo che non sono riuscito a non farmi trasportare dalla canzone."
Dalla porta sbucarono altri ragazzi, sembravano curiosi.
Uno era Hoseok, l'apprendista infermiere, che salutò con la mano.
Gli altri, si presentarono subito dopo: Kim Taehyung, Min Yoongi (che Jimin già conosceva) e Kim Namjoon, tutti e tre specializzandi in vari corsi di medicina.
"Avete delle voci stupende." Commentò il più giovane dei tre, che era rimasto a bocca aperta. "Cioè... wow! Tu sei Jimin, vero?" Aggiunse poi, indicando il biondo.
"B-beh sì, grazie ehm... perchè dici?"
Il grigio spiegò che aveva saputo del progetto musicoterapeutico in ospedale, e che il suo sogno era creare un coro con coloro che potevano uscire dalle stanze senza pericoli di trasmissione di malattie, sia bambini che ragazzi o giovani adulti, ma anche infermieri e apprendisti: suo padre lavorava come direttore in un gruppo di canto corale, anni prima.
"Vorresti aiutarmi? Appa si occuperebbe di dirigere..."
Il ragazzo sorrise. "Mi piacerebbe molto. Jungkook, a te piacerebbe?"
Quando si voltò, vide che il ragazzo era con lo sguardo fisso a terra.
"Taehyung, ragazzi, potete togliervi i camici?" Chiese, mentre faceva sollevare delicatamente la testa a Jungkook, rassicurando l'amico sul fatto che nessuno gli avrebbe fatto del male.
Poi, ripeté la domanda.
"Non sono sicuro di come canto... e se davanti a tutti non riuscissi?"
"Cosa?! Ma se hai una voce da far venire i brividi!" Namjoon-hyung era sorpreso.
"Ascoltate, ho un'idea." Tagliò corto Taehyung, eccitatissimo di esporre ciò che aveva da dire. "Possiamo trovarci nella stanza di Jungkook o in palestra tutti i pomeriggi alle 17. In più, è l'orario in cui noi stagisti finiamo e anche Jimin se con gli orari sei a posto. Fratellone, tu puoi?"
Seokjin annuì.
"Io ho sistemato gli orari, faccio le lezioni dalle 15 alle 16, se poi vario ve lo dico." Aggiunse Jimin.
"Oddio, che bello che bello che bello! Allora vado in giro a chiedere chi si vuole unire? Posso? Faremo una cosa in grande, sarà stra figo, cavolo!"
Yoongi lo fermò con gentilezza. "Credo che sia meglio che lo faccia Jimin, almeno per adesso, poi vedremo. Dopotutto, è lui che si occupa della musicoterapia a livello canoro, qui. Possiamo anche vederci in palestra, almeno noi 7... aspetta, Jungkook, tu puoi uscire?"
Il castano non ne era sicuro, ma Seokjin-hyung promise che ne avrebbe parlato con i superiori: uscire ogni tanto era importante, respirare tutto il giorno la stessa aria di quella stanza sicuramente non faceva bene al ragazzo.

Quella sera, Jimin non riusciva a prendere sonno.
Continuava a pensare a Jungkook, alle sue paure causate da medici idioti nel corso degli anni: il suo sentirsi una persona pericolosa, la fobia di infermieri e medici, la sua paura di far sentire la sua bellissima voce. Lo avevano rovinato, ma si era ripromesso di farlo stare meglio.
Si mise le cuffie, cercando tra le canzoni della sua playlist proprio LA on a Saturday Night.
Era bella, ma fatta dal minore era almeno due volte migliore, anche se la sua voce non era totalmente in forma.
Attraverso la piccola finestra che aveva sul soffitto, poteva guardare le stelle: chissà se quel giovane stava guardando le costellazioni a sua volta, dalla finestra di una stanza che era stata la sua trappola per tutti quegli anni.
La luna splendeva alta nel cielo, e Jimin si sedette ad osservarla, avvolto nella sua coperta gialla.
Accanto a lui, il suo gatto Serendipity lo osservava, forse avrebbe voluto qualche carezza, ma i pensieri del ragazzo erano sempre diretti a Jungkook.
Non riusciva proprio a toglierselo dalla mente... che gran casino.
Sospirò, cambiando canzone con il tasto apposito.
This is your life di Alexander Stewart apparve sullo schermo, e pensò che ci stava proprio bene: doveva insegnare a Jungkook quanto importante era la sua vita, e quella canzone sembrava fare al caso suo, ma non avrebbe certo spoilerato al ragazzo tutto ciò. Prima, avrebbero fatto altro esercizio, e una volta presa confidenza avrebbe messo in atto la seconda parte del piano concordato con la peste (aka Kim Taehyung).
Quel ragazzo sarebbe stato un ottimo partner in crime, già si immaginava tutta la confusione che avrebbero fatto insieme, e proprio non vedeva l'ora.
Con il sorriso sulle labbra, pensando ai suoi amici e le loro future avventure, riuscì finalmente a chiudere gli occhi.

𝐓𝐡𝐢𝐬 𝐢𝐬 𝐲𝐨𝐮𝐫 𝐥𝐢𝐟𝐞-𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora