8.Wake me up

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In quel periodo, la relazione tra Jimin e Jungkook procedeva a gonfie vele.
Il castano era certo di aver trovato la sua persona speciale, e quando gli chiese di diventare il suo ragazzo, per insegnargli ad amare, il biondino accettò senza nemmeno pensarci un secondo.
Aggiornavano il quaderno tutti i giorni, eppure... eppure Jungkook in quel momento stava male.
Jimin non era accanto a lui, stava facendo lezione con i bambini, e il minore si sentiva malissimo. Dopo gli incubi di quella notte, aveva deciso che era arrivato il momento di farlo davvero, aveva troppa paura di come sarebbe andata a finire tra lui e Jimin.
E se quegli incubi si fossero avverati?
E se prima o poi davvero, lo avesse abbandonato come aveva fatto chiunque? Dopotutto, Jungkook era un mostro, e il biondino non era accanto a lui per poterlo aiutare a superare la paura di sè stesso.
Doveva farla finita.
Ma prima, voleva scrivere un addio al suo ragazzo.

Quel pomeriggio, Jimin trovò una lettera nella stanza del castano, anzichè il ragazzo: forse era ad una visita, e senza il cellulare era ovvio che non lo avesse potuto avvisare, probabilmente quello era un avviso per lui.
Aprì il foglio, e si spaventò.
Con calligrafia tremante, Jungkook gli aveva lasciato un messaggio:
Hyung, grazie per avermi insegnato ad amare. Nonostante tutto, nonostante il tuo amore, mi sento incapace.
Non reggo più... probabilmente solo perchè sono pazzo, hyung
"Jin, guarda!" Urlò, mostrandolo al maggiore che era arrivato dopo aver sentito il campanello d'allarme suonare.
Quando aprirono la porta del bagno, fu allora che lo vide.
Vide il sangue.
Le sue braccia erano letteralmente ricoperte di tagli, piangeva, urlava... era distrutto.
"Perchè?!" Mormorava, mentre lo portavano su un lettino per disinfettare le sue ferite. "Perchè mi state salvando?! Lascistemi morire!"
"Calmati, Kookie." Jimin si sedette accanto a lui quando lo riportarono sul suo letto, dopo avergli fasciato le braccia. Gli misero un paio di flebo (ma che grande novità.) e lo lasciarono tranquillo accanto a Jimin.
Il maggiore gli prese una mano, che non era ferita, e gli accarezzò il palmo con il pollice.
"Amore mio." Sussurrò, con dolcezza.
Era la prima volta che trovava il coraggio di chiamarlo così. "Piccolo, mi dispiace tanto. Non mi ero accorto di come stavi... pensavo di essere riuscito a farti star meglio, ma non è accaduto."
Jungkook lo osservava, con i suoi occhioni grandi ed espressivi, pieni di lacrime.
"Sfogati, se hai bisogno."
Il castano cercò le sue braccia, facendosi delicatamente avvolgere nella stretta dolce di Jimin. Si sfogò per dieci minuti buoni, confessando con voce tremante che aveva avuto paura di poter tornare un mostro se avessero continuato la loro relazione.
"Oh, Kookie, non lo sei. Okay? E nemmeno lo sarai o lo sei mai stato."
"I-io sono un malato mentale, Jimin, perdonami."
Il biondo sentì il proprio cuore spezzarsi: no, non era un malato mentale.
"Jungkook, ti hanno instillato solo tanta tanta paura." Spiegò, baciandolo a stampo. "Ti hanno raccontato delle cose brutte su di te, che non sono vere. Se avessero passato loro quello che hai passato tu, starebbero zitti. Ti riempiono di medicinali, vero?"
Il castano annuì. "Sì... dicono che così posso stare zitto, fermo e non ferire nessuno. Solo la dottoressa Emma Kim e i nostri hyung mi trattano bene, la caporeparto m-mi odia e mi spaventa... gli altri infermieri a volte ridono delle mie paure, è brutto."
Jimin lo coccolò, tranquilizzandolo, fino a quando non si addormentò.
Appena Jungkook fu calmo, uscì per parlare con Seokjin e la dottoressa Kim.

"Si è ferito con una lametta, non sappiamo dove l'abbia recuperata, forse a casa del suo tutore tempo fa." Riferì la dottoressa Emma Kim, con sguardo basso. "La caporeparto vuole portarlo in psichiatria..."
"NO!" Jimin si parò davanti alla stanza del minore. "Nessuno toccherà Jungkook finchè io sarò qui. Sono disposto a resistere fino allo stremo, a non mollare mai questa porta, a evitare di mangiare e dormire per proteggerlo."
La donna gli mise una mano sulla spalla. "Jimin, tesoro, so che lo fai perchè tieni a lui, ma non possiamo disobbedire agli ordini."
"Lo metterete in una zona con ordine restrittivo, vero?" Mormorò, a bassa voce.
"Sì..." la signora Kim gli accarezzò gentilmente la schiena.
"N-non è possibile..." singhiozzava il maggiore. "Lasciate stare il mio ragazzo!" Urlò.
La dottoressa Emma si bloccò. "Siete fidanzati?"
"E-esatto. Come mai?"
"Potrei chiedere una visita particolare da parte tua per Kookie. Ora come ora, stare da solo gli farebbe male. In quelle stanze è vero, non ha nulla per ferirsi, ma è una gabbia di agonia." Spiegò Seokjin, con un sorriso dolce.
Jimin capì che aveva solo una possibilità.
"Se io lo sposassi? Potrei fare causa legale, o-"
"Jimin, l'unica cosa che possiamo fare è attendere il responso di tua madre e dei servizi sociali. Parla con lei, intanto." Lo rassicurò il maggiore.
"State da troppo poco insieme per sposarvi poi, no?" Aggiunse la dottoressa Kim.
"So che è la persona per me... lei non ha idea, di quanto Jungkook mi abbia cambiato in questo tempo. E sì, forse stiamo insieme da troppo poco, ma quello che basta perchè il mondo sappia che lui non è un malato mentale, ma solo un ragazzo che ha subito un trauma e a cui sono state instillate paure, imprigionato tra un ospedale del cazzo e un uomo idiota e violento che si dovrebbe prendere cura di lui. Vi ha parlato del suo tutore, no?!"
La dottoressa Kim annuì. "Jimin, capisco cosa provi. È vero, a livello medico non ha nessun tipo di problema classificabile come quelle che chiamano malattie mentali, il fatto è che non viene trattato come essere umano ed è questo a ferirlo, oltre alla depressione e al suo trauma dopo l'incidente... io ho provato in tutti i modi a spiegarlo alla caporeparto, ho visto la sua parte migliore. Conosco il vero Jungkook, dalla prima volta in cui ha messo piede in questo ospedale. Quando... si è svegliato dal coma, era traumatizzato, ma non così tanto trattato da schifo da pensare di essere un mostro. Era depresso, certo, ma non trattato male nè con un tutore del genere, al tempo era stato affidato ad una signora anziana molto buona. Poi lei è morta..."
"Non credo che Kookie si meriti tutto questo."
"Siamo d'accordo con te, Jimin. Faremo tutto il possibile." Promise Seokjin, e spero vivamente avrebbe mantenuto la promessa fatta, Jungkook era stato fin troppo trattato male.

Spazio autrice
Salve gente! Felice mese del pride, che per me è anche il mese di fine della sessione estiva (il 5 giugno e il 23 giugno ho gli ultimi esami).
Spero passiate bene questo mese, e in bocca al lupo ai ragazzi di terza media, ai maturandi e agli universitari per gli esami ^^
~Ely❤

𝐓𝐡𝐢𝐬 𝐢𝐬 𝐲𝐨𝐮𝐫 𝐥𝐢𝐟𝐞-𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora