Jimin e Taehyung erano pronti per il loro giorno del debutto, dovevano portare Jungkook fino al posto dove avrebbero tenuto il piccolo concerto.
"Possiamo?" Domandarono alla caporeparto della zona ragazzi, che era davanti alla stanza di Jungkook-e cavolo avrebbe dovuto tornare al suo reparto, non stare lì a guardia della porta, come se un ragazzo legato al letto avesse potuto scappare, ma come ragionava?
"Volete trascinare un malato mentale fuori dal suo reparto attuale? Per far cosa, cantare come dicono gli infermieri? Ridicolo, assolutamente ridicolo e insulso! Siete dei piccoli impiccioni, state disturbando la quiete dell'ospedale!"
Due uomini in divisa arrivarono davanti alla donna.
"Signora, ci segua. Lei deve delle spiegazioni alla polizia, sono anni che abusa del suo potere per controllare pazienti e dottori come le pare e piace..."
Emma Kim arrivò dai ragazzi, con un sorriso fiero stampato sul volto. "Lei e il tutore precedente di Jungkook saranno presto alla centrale di polizia. Signora Park, accetta quindi di essere la tutrice di quel ragazzo?"
La donna, appena arrivata, annuì. "Con piacere, dottoressa Kim, ho già firmato tutti i moduli e parlato con il tribunale dei minori, la sentenza con Jungkook si farà una volta che sarà uscito da qui, oppure in modalità live tramite internet se necessario. Posso entrare a trovarlo con mio figlio? Taehyung, tu aspetta qui."
Jimin accompagnò sua madre dal castano, che se ne stava sdraiato sul suo letto, senza potersi muovere. La caporeparto gli aveva legato nuovamente mani e gambe con dei lacci appena Jimin se n'era andato dalla sua stanza.
"Jungkook..." Jimin aveva ottenuto il permesso di toglierli per sempre, dopo l'arresto della caporeparto, e stava finalmente liberando il suo ragazzo, questa volta per sempre.
Aveva polsi e caviglie rovinati, ma sembrava stare abbastanza bene.
"Sono libero?" Domandò, con voce flebile.
"Kookie." Il maggiore si sedette accanto a lui. "Kookie, perdonami. Perdonami se non ho potuto fare di più per te, se non sono riuscito a liberarti per sempre prima di questo momento... amore mio, scusami."
Il più piccolo lo abbracciò debolmente. "Non ti scusare, ora siamo insieme come abbiamo detto con gli anelli, giusto?"
Jimin fece segno di sì con la testa, sorridendo a sua madre che li osservava teneramente.
"Jungkook, posso rubarti un minuto?"
Il castano alzò lo sguardo. "C-certo signora Park."
"Mi sono presa la responsabilità di essere la tua tutrice legale, Jungkook, quello stronzo è in carcere. Potrai uscire di qui presto, e vivere con me e mio figlio Jimin."
Il minore abbassò lo sguardo. "G-grazie..."
"Mamma, se tu sei la sua tutrice legale, puoi farlo uscire da qui per cantare con noi?"
"Ma certo, tesoro. Però immagino che non farete il vostro debutto con questi vestiti!"
Sorrise, tirando fuori dalla borsa alcuni abiti. "La mamma del vostro amico Taehyung mi ha dato questi. Ha detto che suo figlio voleva realizzare il suo sogno e ha voluto condividerlo con voi."
Erano due paia di pantaloni neri, con abbinate maglie colorate con la scritta "This is me".
Quella di Jimin era gialla, quella di Jungkook azzurra, e assieme ad essere vi era anche una giacca per ciascuno di loro.
Una volta vestiti, il maggiore fece sedere il ragazzo che amava sulla sedia a rotelle, uscendo dalla stanza assieme a lui.
Taehyung li stava aspettando fuori dalla camera, la sua maglia era di un viola brillante. "Siete pronti? Alla fine sono riuscito ad unire un sacco di gente... bambini, pazienti adulti, infermieri e qualche medico. Ovviamente mio padre mi ha dato una mano e abbiamo insegnato a tutti le canzoni, sarà un successo, venite venite!"Con un po' d'aiuto, avevano preparato alcune panchine nel reparto dei bambini.
C'erano alcune persone in piedi su di esse, altre persone erano in piedi sul pavimento, qualcuno era sulla sedia a rotelle come Jungkook, i bambini erano davanti alle panchine o accanto a chi era in sedia a rotelle, per riuscire a farsi vedere. Un uomo, un anziano medico di cardiologia, teneva sulle spalle una bimba appena guarita da un tumore, una di quelle a cui Jimin aveva fatto musicoterapia.
E, tutti insieme sembravano un vero e proprio coro, le maglie colorate mettevano allegria, anche i loro amici le avevano: verde per Hoseok, arancio per Namjoon, rosso per Yoongi, rosa per Seokjin.
"Finalmente il mio sogno diventa realtà." Il grigio era emozionato.
"Allora, facciamo la prova generale." Spiegò il signor Kim, prendendo in mano la sua bacchetta da direttore d'orchestra mentre tutti sistemavano microfoni e attrezzature varie.
Dire che Jimin era agitato era dire poco, per fortuna la voce di Kookie sembrava ancora a posto, e ne era felice.
Era di una sfumatura così bella, azzurra come il cielo e così dolce... e quando cantavano tutti insieme gli veniva la pelle d'oca, il canto in coro gli aveva sempre fatto questo effetto.
"Molto bene!" Il signor Kim era soddisfatto. "Alla faccia della direttrice del reparto dei ragazzi e delle sue regole che costringono alcune persone a vivere in un modo che non si può chiamare vita in questo posto, questa è la vostra rivincita, di voi tutti. E mostrate che un ospedale non è un mortorio, ma che ci può essere vita anche tra le corsie."
Tutti annuirono, mentre le persone iniziavano ad arrivare e a sedersi sulle sedie pronti per seguire il piccolo concerto.
Per chi voleva c'era anche la possibilità di fare una piccola donazione per l'ospedale, destinata alla Scuola in Ospedale che sarebbe dovuta presto nascere in quel luogo, e anche per tutte le attrezzature mediche necessarie: tanti piccoli gesti erano capaci di trasformare qualcosa di apparentemente minimo in una grande forza... l'unione, era la chiave del mondo, il motore che faceva girare quella grande sfera blu di nome terra.
E Jimin era estremamente orgoglioso di lavorare in quel luogo, nel luogo in cui la sua vita era cambiata ed in meglio, in cui aveva trovato degli amici fidati e il ragazzo che amava. Chi l'avrebbe mai detto che sarebbe successo tutto in un ospedale? Lui no di certo, ma era grato al destino per quella possibilità.
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𝐓𝐡𝐢𝐬 𝐢𝐬 𝐲𝐨𝐮𝐫 𝐥𝐢𝐟𝐞-𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤 ✔
Fanfiction[Completata] "𝐒𝐨𝐧𝐨 𝐜𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐨, 𝐭𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐜𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐨, 𝐩𝐨𝐭𝐫𝐞𝐢 𝐟𝐚𝐫𝐭𝐢 𝐦𝐚𝐥𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐮𝐧𝐚 𝐜𝐚𝐫𝐞𝐳𝐳𝐚." 𝐉𝐢𝐦𝐢𝐧, 𝐜𝐚𝐧𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐢𝐧 𝐞𝐫𝐛𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐮𝐧 𝐬𝐨𝐠𝐧𝐨 𝐧𝐞𝐥 𝐜𝐚𝐬𝐬𝐞𝐭𝐭𝐨, 𝐢𝐧𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐜𝐚...