5.Charming

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Era passata circa una settimana e mezza da quando Jungkook aveva fatto la conoscenza di quel ragazzo.
Era uno hyung molto buono e gentile con lui, e anche gli altri lo erano.
"Jungkook, ho una bella notizia per te." Seokjin era appena entrato nella sua stanza, lasciando il camice sull'appendiabiti: ormai sapevano tutti che i camici lo spaventavano, ed erano abituati a toglierli.
"Ovvero, hyung?"
"Sono stato assegnato ufficialmente a te come medico, al posto di quella noiosa della direttrice che ora ha altri pazienti. Ho un poco più di voce in capitolo, anche se non posso decidere tutto."
Il castano era incredulo. "D-davvero?"
"Sì... volevo chiederti una cosa. Non è che te la sentiresti di mangiare qualcosa?"
Jungkook abbassò gli occhi. "Hyung, io-"
Seokjin si sedette accanto a lui. "Lo so. Anche io in passato ho sofferto di depressione, proprio come te. Ma adesso non sei più solo, Jungkook, puoi farcela."
"Ma se non mi cambieranno tutore legale dovrò rimanere qui fino alla maggiore età, cosa potrebbe mai cambiare!?"
"Staresti meglio..." Jin sembrava quasi essersi arreso, dal suo tono di voce.
"Uno che ha tentato il suicidio sei volte, che viene imbottito di medicinali da mattina a sera, solo mangiando dovrebbe star meglio?" Jungkook era furioso, e in un impeto di rabbia fece per alzarsi e mettere le mani addosso al dottore, nonostante la poca forza.
Seokjin lo trattenne, bloccandogli le mani e, al contrario dell'aspettativa di chiunque, stringendolo in un abbraccio.
Immediatamente, il minore si calmò, guardandolo con i suoi occhioni nei quali sembrava riflettersi una galassia di stelle. "Ti ringrazio, hyung."
"So che non volevi farmi del male davvero." Sorrise Seokjin, accarezzandogli i capelli castani.
"Non lo farei mai..." Jungkook osservò le proprie mani. "Non so perchè ho reagito così, io non sono lui."
Jin lo guardò per un momento negli occhi. "Kookie, qualcuno ti ha mai picchiato?"
Il minore distolse lo sguardo. "I-il mio tutore mi alzava le mani. Quando facevo qualcosa di sbagliato. L'ultima volta è stato quando mi è venuto a trovare, non so se ti ricordi." Mormorò.
"Sei serio?!" Si allarmò Seokjin, agitato. "Perchè non ne hai parlato con nessuno?"
"Perchè i matti non hanno diritto ad un opinione, in questo posto."
"Puoi parlarmene, ti ascolto. Non sei matto."
Il castano deglutì a vuoto, prendendo poi un grosso respiro. "Mi gridava contro ogni giorno perchè ero un cretino. Non ero come gli altri per lui, e piangevo perchè sentivo la mancanza di casa, mi trovava infantile. Odiava le volte in cui tentavo il suicidio..."
Seokjin annuì, comprensivo, prendendo le mani tremanti di Jungkook nelle sue, passandone i pollici sul dorso, sapeva che quel gesto era calmante.
"Posso parlarne con mia madre?" Gli chiese il dottore, con tono tranquillo.
"Oh, ecco... va bene."
"Ora su, fammi vedere che cosa ti ha fatto quel mostro."
Jungkook alzò la maglia, mostrando i lividi che aveva nella schiena, ormai stavano scomparendo.
"Fanno molto male?"
"Solo nell'anima, hyung. Il mio tutore me li riempiva sempre di crema dopo essersi sfogato."
Seokjin annuì. "Direi che hai bisogno di farti cambiare tutore legale, non mi capacito come i medici non se ne siano accorti, pensavano forse ti fossi fatto male da solo... idioti. I servizi sociali te ne affideranno un altro-"
"Posso pensarci io." Una figura ben nota si avvicinò alla porta della stanza.
"Jimin! Che fai qui? Non è orario di visite, oggi a quest'ora." Fece notare Jin, contrariato.
"Scusami, Hyung, non ho potuto fare a meno di ascoltare parte della conversazione. Se vuoi, e se Kookie è d'accordo, posso diventare io il suo tutore legale."
"Non se ne parla. Secondo le strane regole che ci sono qui, deve essere un adulto moooolto adulto, qualcuno che magari potrebbe avere l'età adatta per aver concepito un figlio grande come Jungkookie, non è più un bambino."
Jimin sospirò. "P-posso chiedere a mia madre..."
"Oh, questo si può fare. Dobbiamo prima togliere l'affidamento al tutore legale del momento, servirà una denuncia al tribunale dei minori."
Jungkook era d'accordo, nonostante la notizia di una seduta tribunaria non lo attraesse propriamente.
Seokjin lasciò a Jimin una decina di minuti da passare con il castano, facendo un piccolo strappo alla regola, così da lasciarli un po' soli, dopo aver fornito al minore il suo pasto tramite flebo.

Quel giorno, il biondo era davvero bello.
Indossava una maglia bianca aderente e un paio di jeans, i vestiti fasciavano il suo corpo in modo perfetto, evidenziandone il fisico da ballerino, gli aveva detto che oltre al canto amava danzare e si notava per com'era scolpito il suo corpo, e la leggerezza dei suoi movimenti. Aveva un leggero ombretto color pesca, e le sue labbra carnose risaltavano anche senza bisogno del trucco. I capelli biondi erano legati in una codina simile a quella che gli aveva fatto lui una volta, davvero adorabile.
"Stai davvero bene così." Si trovò a mormorare, arrossendo.
"Ti ringrazio." Jimin abbassò lo sguardo. "Ehm... come stai?"
"Spero tu non abbia visto come mi sono comportato questa mattina. Sono spaventoso quando perdo il controllo."
L'altro scosse la testa, cominciando ad accarezzargli i capelli: ormai conosceva il linguaggio del corpo del maggiore, e quello significava che doveva stare tranquillo, che andava tutto bene.
Jungkook chiuse gli occhi sotto quel tocco, posando la testa sul petto del maggiore, che non smise di coccolarlo in quel modo così intimo e delicato. Di solito, Jungkook non apprezzava particolarmente il contatto fisico, ma le manine calde e carine di Jimin non si potevano certo disdegnare.
"Hyung, lo sai che hai delle mani piccole piccole?"
"Sono solo proporzionate." Ridacchiò il più grande, scompigliandogli i capelli.
"Continua a farmi le coccole, servo." Brontolò Jungkook, con un coraggio uscito da chissà dove.
"Se ti rilassano, volentieri."
Rimasero così per tutti i dieci minuti concessi da Seokjin, e a Jungkook non piacque affatto doversi separare dal maggiore e dalle sue attenzioni.
"Ci vediamo più tardi, ora vado a lezione con i bambini, poi starò un po' a provare nella mia saletta. Alle 17 in palestra, okay?"
"Agli ordini, hyung."

Rimasto solo, chiuse gli occhi, pensando a tutto ciò che era accaduto in quei giorni.
Perchè aveva sentito il suo cuore saltare un paio di battiti, appena aveva visto Jimin vestito in quel modo? Lo vedeva tutti i giorni, e l'unica cosa che era cambiata era stato vederlo con una maglia aderente... giusto?
Aveva sempre trovato lo hyung molto carino, ma non aveva mai nemmeno sfiorato l'idea di trovarlo bello.
O meglio, con quei vestiti così stretti era decisamente attraente.
Cosa stava succedendo al suo cuore? Stava nuovamente battendo veloce... "porca puttana" pensò, sospirando. "Non è che mi piace?"

𝐓𝐡𝐢𝐬 𝐢𝐬 𝐲𝐨𝐮𝐫 𝐥𝐢𝐟𝐞-𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora