Jimin era rimasto con Jungkook tutta la notte precente, aveva voluto confortarlo dai suoi incubi bastardi. Da quando si erano incontrati la prima volta, il castano lo aveva colpito. Gli aveva fatto provare emozioni nuove, e la sua testa era un casino.
Ormai erano parecchi giorni che stava in ospedale più del tempo concesso, Seokjin-hyung glielo permetteva, mentre la dottoressa Emma Kim lo definiva una "cura per l'anima" del minore, ed era felice che potessero passare del tempo assieme.
Quel pomeriggio, era appena finita la lezione di canto ed erano nella stanza di Jungkook. Il castano si stava facendo dare una mano per spogliarsi e fare il bagno proprio dal biondino, che ormai si prendeva cura di lui come farebbe un fratello maggiore... o un fidanzato.
Lo aiutò a sistemarsi nella vasca, dove si era messo anche lui dopo aver tolto i vestiti, lavando con dolcezza i suoi capelli. Se c'era una cosa che calmava il più piccolo erano in lavaggio dei capelli e quando qualcuno ci giocava e li accarezzava.
Non c'era nulla di sporco nel loro stare nella vasca insieme in quel momento, era un momento per stare assieme e basta, anche perchè non erano fidanzati o altro, giusto?
"A cosa stai pensando?" Domandò, mentre gli sciacquava i capelli.
"A quando ero più piccolo e libero."
Sapeva che se lo avesse lasciato parlare del suo passato, sarebbe finita male: quando Jungkook ricordava qualcosa di bello del passato, stava malissimo.
"Kook-"
"No. Non mi interrompere, hyung. Io voglio ricordare, perché nonostante tutte le memorie... sai, prima dell'incidente ero felice. E potrà anche avermi fatto diventare come sono ora, ma è parte di me e mi piace ricordarlo, siccome come sai non riesco sempre a trovare tutto nella mia memoria dopo quel giorno."
Gli parlò di come, quando era molto piccolo la sua mamma fosse solita lavargli i capelli e, prima di uscire dalla vasca, fargli il solletico.
Prima che i suoi grandi occhioni scuri si riempissero di lacrime, Jimin provvide a fare ciò che faceva la signora Jeon: fargli il solletico, dopo aver tolto il tappo che manteneva l'acqua nella vasca.
Il castano si divincolava, ridendo e rigirandosi come riusciva per scappare ai tocchi di Jimin, fino a trovarsi per qualche motivo sopra di lui, con l'acqua che nel frattempo era quasi uscita del tutto dalla vasca.
Entrambi erano a corto di fiato, con i capelli scompigliati (bagnati anche, nel caso di Kookie) e il minore secondo Jimin era decisamente attraente: aveva un bel corpo, proporzioni del viso delicate e... no, non doveva guardare lì sotto e perdere la sua purezza.
Purezza che non è mai esistita, sappiamo tutti che te lo sogni la notte
Okay, forse aveva iniziato a sognarlo la notte, ma solo perchè gli voleva bene...
Perchè lo trovi carino!
La sua coscienza stava impazzendo, ma fu la frase di Jungkook a lasciarlo spiazzato.
"Hyung, perchè mi stai guardando in quel modo? Sono così brutto?"
Jimin trovò solo la forza di scuotere la testa, prima di avvicinare il viso di Jungkook al suo. "Non potrei mai pensarlo."
Le loro labbra si sfiorarono, e subito dopo il contatto si approfondì, dando vita al primo bacio di Jimin... non sapeva quanta gente avesse baciato Jungkook, ma probabilmente era anche il suo primo bacio.
"Perchè?" Il castano si staccò, abbastanza spaventato.
"C-cosa?" Il maggiore era ancora frastornato da quel bacio, era stato decisamente bello.
"Perchè io? Che ho fatto per avere l'onore di baciare le labbra di qualcuno così bello, hyung?"
Il più grande posò la testa sulla sua spalla, mentre Jungkook lo tenne abbracciato a sè. "Non hai fatto nulla se non essere bellissimo, ed essere te stesso, Kookie. In realtà è dalla prima volta che ti ho visto che in qualche modo mi sento attratto da te."
"Non avrai mica deciso di aiutarmi a lavarmi tutte le sere per questo?! Sporco maniaco zoccolo!" Ridacchiò il castano, senza poter trattenere un sorriso.
"Potre- YAH! STAVO SCHERZANDO!"
Bene, il tuo primo bacio l'hai dato. Ora devi fare la tua prima scopata...
"Ti capita mai che la tua coscienza ti rompa le palle, Jungkook?" Chiese, mentre lo avvolgeva in un asciugamano e lo accompagnava sul letto, dopo essersi asciugato a sua volta.
Jungkook si vestì, e Jimin fece lo stesso, sedendosi poi accanto a lui a guardare dalle finestre il pomeriggio che si allontanava per far posto alla sera.
"Quindi mi trovi bello, hyung? E comunque sì, stai parlando con uno che prende medicinali perchè è pazzo, sono un folle vero? Anche io sento la mia coscienza che mi dice cose brutte."
Il maggiore lo strinse a sè. "Va tutto bene, ti trovo stupendo. E non sei un pazzo, nè un folle. Davanti a me vedo una persona che non ha ucciso, fatto del male a nessuno..."
"Ho tentato il suicidio, hyung!"
Il biondo prese il viso del più piccolo tra le mani. "Koo, io non giudico le persone da queste cose, non sei folle per questo motivo, sei solo umano. E se vuoi posso insegnarti a fare passare i brutti pensieri. Hai un quaderno?"
Dopo avergli asciugato i capelli, si fece spiegare dal castano dove teneva i quaderni e i blocchi da disegno, trovando un quadernone dalle pagine ancora immacolate: perfetto per ciò che voleva fare.
Prese dei pennarelli e alcune penne, e si sedette sul letto accanto al castano, spiegandogli la sua idea, che venne subito accettata.E così, nacque il Quaderno delle cose particolari.
In ogni pagina, pensavano assieme ad una paura, e poi Jungkook ci disegnava qualcosa che ne rappresentasse bene la paura secondo lui, e Jimin i modi che conosceva per farla passare.
"Davvero mi baci quante volte voglio?"
"Sì..." il maggiore si fiondò sulle sue labbra, mordendo leggermente il labbro inferiore e facendo gemere leggermente il più piccolo.
"Dovrei spaventarmi più spesso." Mormorò Jungkook, a corto di fiato.
"Ti darei comunque tutti i baci che vuoi, su quelle rose rosse." Jimin passò un dito sulle sue labbra. "Sono bellissime."
Il castano arrossì. "Davvero?"
Jimin annuì.
Dopo un altro paio di baci, Jungkook chiese al maggiore se poteva dormire: era stanco, aveva mal di testa.
"Scusami, è un effetto collaterale dei medicinali." Sussurrò, mettendosi con la testa sul cuscino.
"Piccolo, tranquillo. Riposa, starò qui con te." Jimin gli lasciò un bacio sulla fronte, rimboccandogli le coperte e assicurandosi che fosse tutto okay.
"Dormi con me?"
"Va bene, Jungkookie." Si sistemò accanto a lui, stavano un po' stretti, ma abbracciati ci stavano benissimo. Si sarebbero svegliati ad ora di cena, ma in quel momento volevano solo finire entrambi tra le braccia di Morfeo.Spazio autrice
Grazie a chi ha letto questo capitolo, so di non essere molto attiva ultimamente ma quest'anno la mia università ha anticipato le sessioni estive (rip)
Pregherò Atena per passare tutti gli esami🤣
Comunque questa storia non sarà lunghissima, pensavo di fare altri 5/6 capitoli al massimo.
Per chi di voi sta leggendo le altre storie, per quelle ci vorrà più tempo ma spero di aggiornare il prima possibile.
Ho tante cose nelle bozze, finita la sessione estiva mi darò da fare per portarvi altri contenuti❤
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𝐓𝐡𝐢𝐬 𝐢𝐬 𝐲𝐨𝐮𝐫 𝐥𝐢𝐟𝐞-𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤 ✔
Fanfiction[Completata] "𝐒𝐨𝐧𝐨 𝐜𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐨, 𝐭𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐜𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐨, 𝐩𝐨𝐭𝐫𝐞𝐢 𝐟𝐚𝐫𝐭𝐢 𝐦𝐚𝐥𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐮𝐧𝐚 𝐜𝐚𝐫𝐞𝐳𝐳𝐚." 𝐉𝐢𝐦𝐢𝐧, 𝐜𝐚𝐧𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐢𝐧 𝐞𝐫𝐛𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐮𝐧 𝐬𝐨𝐠𝐧𝐨 𝐧𝐞𝐥 𝐜𝐚𝐬𝐬𝐞𝐭𝐭𝐨, 𝐢𝐧𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐜𝐚...