Quel giorno, Jimin era decisamente giù di morale. Era intrappolato nel suo passato, e mentre l'autobus si fermava davanti all'ospedale, non riusciva a toglierselo dalla testa.
Idiota, Park, ecco cosa sei!
I pensieri continuavano a torturarlo, e forse non avrebbe retto una lezione ai bambini... per fortuna, era sabato, doveva solo incontrarsi con Jungkook, Taehyung e gli hyung, niente lezioni nel weekend.
Ma ti sei mai guardato allo specchio? Sei davvero una balena, Jimin caro
Avevano appuntamento nella palestra, si sarebbe occupato Seokjin di aiutare Jungkook a raggiungerla senza farsi male a causa della scarsa forza negli arti che il più piccolo possedeva.
Sei proprio un pezzo di merda, cosa cazzo piangi? Eh?!
Poi, lo aveva preso in quel modo e lo aveva sbattuto contro il muro...
"Hyung, ti sei perso nei tuoi pensieri?" Gli chiese il castano, appena lo raggiunse in palestra. "Sai, mi sono accorto che cantare con te mi ha aiutato a liberarmi da pensieri brutti. Hai qualche ricordo che ti fa male?
"Beh, sì. Ho cominciato a rifugiarmi nella musica anche io, Jungkook. Quando ero alle medie..."
"Se ti fa male, non dirmelo." Lo tranquillizzò l'amico, con dolcezza.
"No, no. Sai, ero un ragazzo semplice come tanti, uno di quelli che si fa i cazzi suoi e cerca di andare d'accordo con tutti. Poi, il bullo della classe mi ha preso di mira e ho passato un periodo orribile. I miei genitori volevano portarmi in ospedale a forza per farmi mangiare e bere, perchè avevo smesso quasi totalmente di farlo. Mi avevano fatto così male tutte quelle parole da parte di quel ragazzo. Poi, ho incontrato Yoongi-hyung, e mi ha dato una mano ad uscire da quel brutto periodo." Teneva la testa bassa, non voleva vedere le reazioni del castano. "Mi ha sentito cantare una volta, mentre cercavo di alleviare il dolore, e mi ha chiesto di utilizzare il canto come sfogo e come vincolo per esprimere i miei sentimenti anzichè utilizzare cose come smettere di mangiare o cercare di morire per disidratazione. Ecco tutto..."
Jungkook gli accarezzò dolcemente i capelli, facendogli anche una specie di coda.
"Ma... aspetta, Yoongi-hyung ti piace?"
Jimin ridacchiò, asciugandosi le lacrime che poco prima erano cadute senza permesso sul viso. "No, credimi. Non è decisamente il mio tipo di persona... e devi sapere anche che Yoongi ha occhi solo per una persona, e quella persona è sempre stata Hoseok. Mi ha sempre parlato di lui, senza mai presentarmelo, ma io sono comunque stato un grande supporter nel tentativo di conquistarlo. Me ne parlava tutto il giorno, sempre, penso di conoscere tutto il suo albero genealogico e il nome del suo cane, degli animali che ha avuto prima di Mickey e l'esatta disposizione dei mobili di casa sua, l'indirizzo... manca solo il codice fiscale e il numero della carta d'identità. Eppure, mi fa strano aver conosciuto questo famoso ragazzo dal sorriso a cuore qui... in questo posto di merda."
Jungkook scoppiò a ridere. "A quanto pare un ospedale è meglio dei siti per incontri."
Proprio in quel momento, Hoseok li raggiunse, accompagnato da Yoongi.
I due si tenevano per mano, sembravano felici.
"Com'è che sei cosi felice?" Indagò Jimin, mentre Hoseok parlava con Jungkook.
"Ha accettato il mio invito ad uscire a cena~non mi ha mollato la mano un secondo, stasera lo porto in qualche bel posticino."
"Dove pensi di portarlo, hyung?" Domandò, curioso.
"Bella domanda. Lo conosco da una vita e non so dove potremmo andare a mangiare."
"Penso che non gli importi dove, basta che sia con te. Inoltre, credo che il suo cibo preferito sia tu."
"Il mio enorme pene. La Yoonconda." Affermò, ridacchiando.
"Sei un pervertito, Yoon."
"Modestamente, è un arte molto difficile da apprendere."
Appurato che il suo amico-genio fosse un cretino, Jimin tornò da Jungkook assieme a lui.
"Dove sono i tre dell'Ave maria?" Chiese, riferendosi ovviamente a Taehyung, Namjoon e Seokjin.
"A pregare?" Ironizzò il castano, facendogli la linguaccia.
"Aish... vabbè, possiamo cominciare a riscaldare la voce. Cercate di non uccidervi le corde vocali."
"Qui nessuno ucciderà nessuno." Nessun altro se non l'unico e solo Worldwide Hansome (voleva essere chiamato così) entrò in palestra. "Avete iniziato senza di noi? Brutti..."
"No, hyung. Niente parolacce davanti ai feti." Yoongi indicò i tre più piccoli.
"La parola feti, detta da un apprendista infermiere, è piuttosto assurda."
I ragazzi iniziarono a riscaldare la voce, seguendo gli ordini impartiti da Jimin.
Tutti avevano delle bellissime voci, ma forse non se n'erano accorti._________________________
"Benissimo allora, per oggi abbiamo finito." Disse Jimin, felice.
Una volta accompagnato Jungkook nella sua stanza, fece per andare via.
"Resteresti?" La voce stanca e dolce del castano lo trattenne. "Solo un pochino..."
Il biondo si sciolse a quel tono, e non poté negare. "Come mai vuoi che rimanga?"
"Voglio guardare il tramonto con qualcuno." Lo pregò il minore, nei suoi occhi si potevano leggere tante emozioni. Sembravano una galassia...
"Da quanto tempo non ne guardi uno?" Chiese gentilmente Jimin, sedendosi accanto a lui.
"Mmmh... non ne ho idea. So solo che di solito quando posso, mi riempiono la faccia di crema solare e mi siedono davanti alla finestra. Non ho voce in capitolo, e con i medicinali che prendo la mia pelle è soggetta a moooolte conseguenze dell'esposizione solare senza protezione, anche quando il sole è basso."
Jimin annuì, comprensivo.
"Potresti prendere il tubetto lì, sul comodino?"
Il maggiore spalmò la sostanza biancastra leggermente liquida sul viso del giovane, soddisfatto della sua opera.
Aveva perfettamente messo la crema solare al suo nuovo amico, e la frase precedente suonava davvero male.
"Perfettissimo. Sei pronto a guardare il tramonto con me?"
Jungkook annuì, e Jimin lo aiutò a raggiungere la sedia, aprendo le tende pesanti e facendo entrare più luce nella stanza.
"Et voilà. Siamo appena in tempo."
"La mia mamma diceva che il sole andava a dormire, quando tramontava. Invece si gira dall'altra parte del mondo, ma mi piace pensare che vada a dormire."
Il maggiore sorrise, sedendosi accanto a lui. "Ti piacciono i colori di questo cielo Kookie?"
"Mmmh sì, chiunque sia il pittore è davvero bravo."
"Credi in Dio, per caso?"
Jungkook abbassò lo sguardo. "Non so più in cosa credere, hyung. Mi sono successi troppi casini, magari potrei iniziare a credere nell'amicizia che mi state regalando."Angolo autrice~
Salve popolo, spero che la storia vi stia piacendo.
So che questo tipo di argomenti sono superdelicati e sto facendo del mio meglio, spero possiate continuare a dare amore a questa storia❤se vi va fatemi sapere cosa ne pensate con un commentino
~Ely❤
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𝐓𝐡𝐢𝐬 𝐢𝐬 𝐲𝐨𝐮𝐫 𝐥𝐢𝐟𝐞-𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤 ✔
Fanfiction[Completata] "𝐒𝐨𝐧𝐨 𝐜𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐨, 𝐭𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐜𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐨, 𝐩𝐨𝐭𝐫𝐞𝐢 𝐟𝐚𝐫𝐭𝐢 𝐦𝐚𝐥𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐮𝐧𝐚 𝐜𝐚𝐫𝐞𝐳𝐳𝐚." 𝐉𝐢𝐦𝐢𝐧, 𝐜𝐚𝐧𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐢𝐧 𝐞𝐫𝐛𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐮𝐧 𝐬𝐨𝐠𝐧𝐨 𝐧𝐞𝐥 𝐜𝐚𝐬𝐬𝐞𝐭𝐭𝐨, 𝐢𝐧𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐜𝐚...