Quel giorno il cielo era nuvoloso e grigio, il vento soffiava forte scompigliando i capelli della (c/c) e facendoglieli finire in faccia; sentiva il freddo penetrarle nelle ossa nonostante si fosse messa un cappotto pesante e una sciarpa di lana.Sbuffò leggermente, creando una nuvoletta nell'aria, prima di tirarsi la sciarpa ancora di più sul naso e continuare a camminare.
Le piaceva camminare, era un ottimo modo per mettere in ordine i pensieri che le affollavano la mente.
Nonostante non volesse ammetterlo a sé stessa le pesava la solitudine, non aveva nessuno con cui sfogarsi quando stava male, nessuno che le chiedesse se andava tutto bene, nessuno con cui parlare della giornata, nessuno con cui ridere e condividere momenti speciali.
Il vuoto la circondava e questo accadeva fin da quando ne aveva memoria.
Vedeva spesso i bambini fare amicizia tra loro e giocare insieme, ma quando arrivava lei, in un modo o nell'altro, tutti trovavano una scusa per allontanarsi.
Non se lo era mai spiegato e forse non lo avrebbe mai capito.Le uniche persone che non l'avevano abbandonata di propria volontà erano i suoi genitori... ma ci pensò qualcun altro al loro posto.
Un brutto incidente che si rivelò fatale, sia per i suoi genitori che per l'altra parte coinvolta.Sospirò ancora.
Erano passati anni eppure il ricordo era ancora lì, vivido come non mai.
Non era rimasta del tutto da sola, c'era suo nonno con lei, sua nonna era morta ancora prima che nascesse. Non l'aveva mai conosciuta, ma tutti coloro che l'avevano fatto dicevano che era una persona speciale.
Già, doveva per forza essere così. Solo una persona altrettanto speciale avrebbe potuto sposare suo nonno.Attraversò le strisce pedonali quando scattò il verde per i pedoni, prestando comunque attenzione nel caso qualche macchina avesse attraversato lo stesso.
Non aveva una meta specifica.
Più pensava, più camminava.
Non sapeva neanche a che ora sarebbe tornata indietro.Si cacciò le mani in tasca doo averle tenute fuori al freddo per troppo tempo, maledicendosi per non aver messo i guanti. Odiava farlo, ma non aveva scelta.
'Incapace'.
Voci che le sussuravano maligne nell'orecchio,
'Asociale'.
Che la deridevano,
'Sei troppo strana perchè qualcuno possa volere la tua compagnia'.
Che la facevano soffrire nel profondo,
'Non ce la farai mai, non hai nessuno'
Voci che dicevano la verità,
'Ma non hai amici?'
Voci appartenute a persone incontrate,
'Che sfigata'
Voci di persone che si sono allontanate.
Col tempo il dolore non si era attenuato, era stato solamente nascosto. Non lo esprimeva più davanti agli altri, lo lasciava a marcire dentro di sé finché non esplodeva; poi lo richiudeva e il circolo vizioso rincominciava.
Era l'unico modo che conosceva per andare avanti senza problemi.Immersa com'era nei suoi pensieri, non si era accorta di essere arrivata in un parco.
Era bello come posto... giochi nuovi, giardino curato, insomma una meraviglia per gli occhi. Ogni cosa sprizzava allegria, i bambini erano dovunque: si dondolavano sulle altalene, scivolavano sugli scivoli o giocavano a rincorrersi nel prato nonostante il clima piuttosto freddo.Trovò una panchina libera e si sedette per riposare un po' le gambe dopo quella lunga camminata.
Era un tipo che camminava velocemente, il suo passo era regolare e svelto.Vide in lontananza un bambino che giocava da solo e gli ricordò sé stessa quando era piccola. Questo si girò verso di lei, fissandola negli occhi per alcuni secondi prima di prendere le sue cose ed andarsene, richiamato dai genitori poco distanti.
Buttò la testa all'indietro passando una mano in mezzo ai suoi capelli (c/c).
Il cielo era bellissimo anche quando era nuvoloso.
Si perse nel contemplare le sue sfumature grigie finchè un brontolio del suo stomaco la riscosse dal suo stato.Abbassò lo sguardo e si soffermò sulla figura di un ragazzo in lontananza. Era alto, magro e indossava vestiti scuri. Il cappuccio tirato creava una zona d'ombra sul suo viso, impedendole di vederlo.
"Che strano individuo",pensò.
Un altro brontolio la fece alzare e si decise a tornare indietro.
Tuttavia quel ragazzo le aveva lasciato addosso una sensazione strana. Come se lo avesse già visto da qualche parte prima di allora.
NdA
Spero vi piaccia UwU
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Solamente io e te || Laughing Jack x reader
FanfictionUna dolce melodia per bambini. Un fumo nero. Un circo senza colori. Un clown. Due occhi freddi. Un sorriso sadico e folle. (T/n) ha sempre avuto problemi a socializzare con le persone, fin da quando era piccola. Nessuno la voleva attorno a sé e nes...