Capitolo 16

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Si stiracchiò leggermente su quella sedia di plastica tanto fredda quanto scomoda, per allungare i muscoli intorpiditi.

Da quanto era lì... Tre ore? Tre giorni? Tre mesi? Il tempo passava così lentamente che non avrebbe saputo rispondere.

Una voce femminile la ridestò dai suoi pensieri annoiati, facendole spostare gli occhi dalla parete per piantarli dritti in quelli della sua interlocutrice.

"petto in fuori, pancia in dentro, sguardo fisso, animo quieto" pensò mentre si ricomponeva.

《Capito, e poi... cos'altro ricorda?》
chiese con un tono di voce talmente neutro da annoiarla ulteriormente,

《Nulla in particolare, è tutto così confuso》disse strizzando gli occhi e mettendosi un dito vicino alla tempia.

"che esagerazione" pensò l'uomo situato poco dietro alla donna e appoggiato contro al muro,
"di questo passo il tempo impiegato, rispetto alla sostanza di quello che ci ha fornito, sarà solo uno spreco"

La donna picchiettò la penna sul suo taccuino in modo nervoso e le fece un sorriso caldo per spronarla a parlare

《Ha per caso visto il volto, notato segni particolari...》

"si.. ma no"

《No, assolutamente. Appena mi sono accorta di quello che stava succedendo, sono scappata e sono corsa alla centrale..》

"...Ed eccomi qui" aggiunse mentalmente,

"non potevo rimanermene a casa? Fare finta di nulla..." chiese poi una voce che non era sicura le appartenesse totalmente. Forse tutta quella situazione surreale le stava dando alla testa.

Accavallò le gambe con lentezza, valutando la situazione.
Sembrava un gioco fra lei e quei due che la interrogavano; un gioco che avrebbe vinto solo colui che non sarebbe ceduto per primo.
E di sicuro, lei, non aveva intenzione di perdere.

La donna continuò,
《la prego signorina, qualsiasi cosa potrebbe esserci d'aiuto nel creare una carta del soggetto... qualcosa che un giorno ci permetterà di porre fine a tutti questi eventi tragici》si accorse che aveva scandito con lentezza "qualsiasi cosa"

《Sono desolata, ma non saprei davvero che aggiungere oltre a quello che vi ho già detto..》

"sapeva il mio nome"

Forse avrebbe dovuto dirlo, o forse no. Non si fidava di quelle persone, nessuno le avrebbe garantito nulla di certo. E se i sospetti fossero ricaduti su di lei? Su una ragazza che si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato?
E poi, sapeva che i due la consideravano piuttosto sospetta. Non era mica cieca, vedeva il modo in cui la tenevano d'occhio, nemmeno fosse stata la peggior criminale del mondo. Anche se, in effetti, dal loro punto di vista poteva essere una assassina pluriomicida. Pazza, per giunta.

Tuttavia, siccome tutto questo non era vero, non aveva alcuna importanza.

L'uomo alzò la testa e borbottò qualcosa.

《come prego?》chiese con un tono di voce leggero,

《Ho detto che è tutto inutile, stiamo perdendo tempo, lo vuoi capire o no?》 ah, si stava rivolgendo alla donna davanti a lei.

《Ma io...》tentò questa,

《Nulla, ci ha solo raccontato tante belle storie, che guarda caso poi si sono rivelate molto precise, eppure... Eppure non sa davvero dire nulla su colui che ha, presumibilmente, commesso tutto ciò?》incrociò le braccia,
《A me non convince. Per nulla》

《Usciamo...》 disse la donna alzandosi,
《torneremo presto, cara》aggiunse mentre spostava la sedia sotto al tavolo.

《Dove stai andando?》le chiese,

《Dove stiamo andando, vorrai dire. Fuori da qui, ovvio》lo prese per la manica della giacca e lo trascinò fuori.

"interessante" pensò la (c/c) mentre si spostava i capelli all'indietro.

[punto di vista esterno]

Dopo che furono usciti da quella stanza la donna si volse verso l'uomo con una faccia che metteva decisamente in soggezione.

《Quante volte ti devo dire che non devi parlare davanti ai sospettati, Tom?》chiese incrociando le braccia.

《Che ci posso fare, la tua tecnica non stava funzionando, così ho pensato di smuovere un po' le cose》rispose "Tom"

《Ed è servito?》
《A quanto pare no. Chissà a cosa diamine sta pensando con quella testolina... l'hai notato anche tu, no?》
《Mh, no. A che ti riferisci?》
《Aveva... qualcosa. Qualcosa di strano》
《Bhe, forse vedere certe cose ti cambiano, non pensi? È pur sempre una ragazzina》
《Sempre se quello che ha detto è vero... Ferma, ferma, non iniziare. Mettiamo anche che sia vero, ma aveva.. volevo dire, ha davvero qualcosa che non va》
《Dici che sia...pazza?》
《Non lo so, so solo che quando la guardi, è come se vedessi dentro ai suoi occhi qualcosa che rappresenta il tuo peggior incubo》
《Adesso il pazzo sembri tu》 disse ridacchiando la donna,
《Ridi pure, ma lo so quello che dico. Non lo vedi sempre, è come se fosse un riflesso che riesci a vedere da poche angolazioni. E dalla posizione in cui ero prima, lo vedevo fin troppo bene...》disse sembrando davvero convinto di quello che pensava.

La donna si voltò verso lo specchio vetrato attraverso cui loro la vedevano, ma lei non vedeva loro.

《In ogni caso, non abbiamo alcun tipo di prova e scommetto che non avremo più informazioni di così da lei... la dobbiamo lasciare andare》gli strinse una spalla.

《Se è quello che va fatto, lo farò》 disse prima di rientrare in quella stanza.

"Ruth Hicks" ripeté la donna girandosi verso il vetro e osservando la ragazza, "cosa ci nascondi"

...

"E alla fine... ho vinto io"

Solamente io e te || Laughing Jack x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora