Giovanni uscì dalla doccia con una sorta di contentezza a piegargli gli angoli delle labbra. Non si era mai soffermato a chiedersi perché, ma la sensazione di pulito, di freschezza, migliorava il suo umore, ultimamente sempre più fortemente. Si strinse in un accappatoio che sapeva di lavanda e andò in cucina, dove l'aspettava una ragazza più che pienotta. La sua ragazza? No, la sua padrona.
Presero posto assieme, ai due estremi di un piccolo tavolino rotondo, separati solamente da una candela rossa, e lui iniziò ad attaccare la sua bistecca mentre lei svuotava un calice forse troppo rapidamente per un Nebbiolo.
«Sono ora a più di otto decimi» disse tra un boccone e l'altro. Mancavano meno di due decimi. Al pensarci, la sua memoria, altro affare che non aveva mai pienamente compreso, si illuminò improvvisamente, proiettando scene già viste d'un passato lontano.